Home

Mi presento

Attualità

Alpeggi

Ruralismo

Osterie

Foto

Link

 

Ruralpini  

 

Commenti/Articoli

  

 

 

Attualità

Eventi

Commenti

Inforegioni

Forum

 

/Zaia e la Moratti a Cison per il G8 agricolo

Il 24 aprile l'assessore milanese Terzi rilascia una lunga intervista a Libero per rispondere all'appello di Zaia e proclamare che la Milano dell'Expo è una metropoli contadina

 

Vigneti del Prosecco dove l'uso dei pesticidi è elevato.

 

Il G8 agricolo chiuso il 20 aprile a Cison ha suggellato una serie di  importanti prese di posizione di politici (da Obama a Tremonti) in favore del 'ritorno alla terra'. (01.05.09)

 

Effetto crisi? Effetto G8 agricolo in terra veneta?

O una vera svolta nella politica italiana nei riguardi di agricoltura e ruralità?

 

“I coltivatori della terra sono i nostri cittadini più preziosi. Sono i più forti, i più indipendenti, i più virtuosi, sentono un forte legame con il loro paese, la sua libertà, i suoi interessi”. Sono parole pronunciate nel 1785 da Thomas Jefferson, presidente degli Stati Uniti. Ma le ha fatte proprie Obama, nel 2009. Il neo presidente sostiene un programnma di 'ritorno alla terra' con incentivi all'insediamento nelle aree rurali di medici, giovani, insegnanti e realizzazione di infrastrutture e reti di comunicazione. Una parte importante del programma di Obama è dedicata alla difesa dei piccoli 'farmer' (i pochi che restano), alla promozione dell'agricoltura biologica, alla introduzione delle Dop sul modello europeo.

 

Tremonti ruralista

Parole analoghe a quelle di Jefferson, però, sono state usate recentemente anche dal ministro Tremonti. A chi potrebbe pensare che la posizione di Tremonti sia legata alle contingenze della crisi va ricordato che già un anno fa, in occasione della riunione dei Ministri dell'economia e delle finanze dalla Ue, il ministro dell'economia aveva espresso idee 'forti' in materia  esprimendo critiche contro quelle misure - come il set-aside - che hanno favorito l'abbandono della terra, ma anche contro i biocarburanti. Il ritorno ad una politica agricola attiva, auspicato da Tremonti (in contrasto con lo storico disinteresse italiano per la PAC), ha fatto parlare di 'svolta epocale'.

 

Molto significative, perché lontane anni luce dal neoliberismo,  anche le recenti affermazioni di Tremonti circa il diritto alla produzione alimentare"E' sempre più chiaro che il cibo non può essere una commodity qualunque e nessuna parte del mondo può vivere senza agricoltura".

 

Sono affermazioni importanti e che hanno un connotato 'ruralista' che va oltre i generici richiami umanitari contro la 'fame nel mondo'. E' infatti inutile parlare di sicurezza alimentare e diritto al cibo se non si tutelano i territori nella loro funzione di produzione di alimenti. E'inutile (e dannoso) concedere 'aiuti alimentari' quando, al tempo stesso, si promuovono l'estensione delle monocolture per il mercato globale e le coltivazioni 'bioenergetiche', si mette a repentaglio la biodiversità e la fertilità a lungo termine dei terreni con le tecniche dell'agricoltura industrializzata e gli Ogm.

 

Per quanto gli compete direttamente Tremonti ha promesso un decreto sul federalisno demaniale in grado di 'liberare' 2,6 milioni di ettari di terreni inutilizzati di proprietà degli enti pubblici, dando così impulso all’economia e all’occupazione e favorendo il 'ritorno alla terra', con i giovani protagonisti. Il provvedimento ha incontrato il favore entusiastico di Bossi che ha parlato esplicitamente di 'ritorno alla terra'.

 

Zaia protagonista

E' presto per dire che la politica italiana - storicamente antiruralista - si stia convertendo. Però se si considerano anche le impegnative dichiarazioni del ministro Zaia, in vista e in occasione del G8 agricolo che si è tenuto nella sua terra (a Cison di Valmarino), una timida speranza potrebbe insinuarsi per davvero.

Zaia ha colto molto bene la duplice occasione fornita dal 'giocare in casa' e da una crisi economica che mette in discussione l'economia virtuale e la globalizzazione selvaggia creando un terreno favorevole al 'ritorno al futuro', ai nuovi-vecchi valori legati alla terra e alla produzione alimentare. "La crisi ha pesato molto sulla fase di gestazione di questo incontro, perché ha cambiato profondamente gli equilibri dell'economia mondiale. L'agricoltura può essere il volano da cui ripartire per superare questa crisi, nata in ambiti lontanissimi dal settore primario". E ancora:"dall'agricoltura può partire un nuovo rinascimento dell'economia mondiale, messa in ginocchio dalle tempeste finanziarie. L'economia virtuale ha fallito e da questa crisi emerge che bisogna difendere l'agricoltura e i suoi valori non solo economici".

 

Zaia aveva annunciato che il G8 avrebbe parlato "di agricoltura vera, quella che praticano i contadini, quella che cava cibo dalla terra. Parlerà di territori, dietro i qu c'è sempre la storia e la tradizione di una comunità umana". Aveva annunciato anche che il summit sarebbe stato chiamato a "preparare un grande manifesto in cui gli Stati e i grandi organismi si possano riconoscere nella lotta alla fame del mondo, nell'impegno per la sicurezza alimentare e contro la volatilità dei prezzi agricoli, per la difesa delle identità produttive". Per ora (in attesa del G8 dell'Aquila) è stato approvato un documento finale (riportato integralmente sotto). Esso contiene molte affermazioni interessanti e positive (Punto 8. "Dobbiamo porre l'agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche, rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra, rafforzando il ruolo delle donne, l'uguaglianza di genere e il ricambio generazionale. La sicurezza alimentare richiede anche politiche mirate per garantire l'effettiva gestione e l'uso sostenibile delle risorse naturali, coinvolgendo le comunità locali nel rispetto delle loro identità"). Si spezzano lance contro la speculazione, a favore della biodiversità, la salubrità del cibo ecc. D'altra parte, però, non si può non osservare come il documento contenga anche l'auspicio allo sviluppo delle coltivazioni bioenergetiche e all'ulteriore apertura dei mercati e, con il solito richiamo ambivalente alla sostenibilità, si chiedono 'sforzi per aumentare la produttività agricola sostenibile'.

 

Riflessi milanesi

A Cison c'era il sindaco di Milano (in qualità di Commissario per l'Expo) e il nesso tra il tema dell'Expo 2015 è talmente forte che, dopo pochi giorni (24 aprile), il quotidiamo milanese 'Libero' ha dedicato due paginoni al 'ritorno alla terra' con una intervista (in prima pagina) all'assessore alle attivita produttive, Terzi. Quest'ultimo ha rivendicato il ruolo storico di metropoli agricola di Milano che ha ancora 3.000 ha coltivati e 120 aziende agricole (è il secondo comune agricolo d'Italia dopo Roma). L'expo, ha detto Terzi, si propone di valorizzare la conoscenza delle tradizioni alimentari rafforzando la qualità e la sicurezza. Importante poi il richiamo al patrimonio delle cascine 'luogo di rammendo tra città e campagna. Una struttura dove lavorare e imparare'. Lascia un po' perplessi, invece, l'appello 'meno ambientalismo più agricoltura'. Terzi si richiama a quanto detto da Zaia "un mal inteso ambientalismo ha visto nell'agricoltura una minaccia per la terra".

Qui sarebbero necessari dei distinguo: c'è l'ambientalismo urbano, che ha imposto vincoli alle attività tradizionali nelle aree protette contrbuendo alla loro crisi, che vorrebbe le montagne popolate di orsi, lupi e linci ecc., ma c'è anche l'ambientalismo 'contadino', quello veramente 'verde', che si oppone alla cementificazione, alla distruzione della fertilità dei terreni agricoli, all'erosione dei suoli, alla perdita di biodiversità, agli Ogm. Ovvero alle minacce che l'agricoltura intensiva, integrata nelle filiere dell'industria chimica, biotech e alimentare, costituisce non solo per l'ambiente naturale ma in primo luogo per l'agricoltura contadina, familiare, delle aree svantaggiate.

Zaia schierandosi contro gli Ogm ha fatto una scelta di campo importante ma quando - nella prima pagina de 'La Padania' - le parole del ministro sul 'ritorno alla terra' sono commentate con una foto del Mid-west Usa con una batteria di enormi mietitrebbie che avanzano nelle immense e desolate distese cerealicole (basti costi sì, ma quanti concimi chimici e quanta erosione del suolo?) viene qualche dubbio. Il legame di Zaia con la sua terra è di certo sincero, ma proprio per questo cominci a dare dei segnali proprio a partire da lì, dalle colline del Prosecco dove l'uso di erbicidi e anticrittogamici è molto elevato. Il Prosecco sarebbe migliore se bio.

 

L'AGRICOLTURA E LA SICUREZZA ALIMENTARE AL CENTRO DELL'AGENDA INTERNAZIONALE

La Dichiarazione dei leader dei Paesi G8 sulla Sicurezza alimentare, adottata a conclusione del vertice di Toyako (Giappone), svoltosi dal 7 al 9 luglio 2008, ha preso atto degli effetti negativi della crisi alimentare sulle condizioni di vita di milioni di persone nelle varie aree del mondo, ha riconosciuto la necessità di definire misure a breve, medio e lungo termine per fare fronte all'insicurezza alimentaree alla povertà e ha chiesto ai Ministri dell'Agricoltura di sviluppare proposte concrete e condivise sulla sicurezza alimentaremondiale, per prevenire future crisi legate ai prezzi delle materie prime agricole e ai mezzi di produzione.

Noi, i Ministri dell'Agricoltura dei Paesi G8, ci siamo riuniti a Cison di Valmarino (Italia) dal 18 al 20 aprile 2009 e abbiamo adottato le seguenti conclusioni:

• La Dichiarazione del Millennio del 2000, fissa l'obiettivo di ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale di persone in condizioni di povertà  e denutrizione; il mondo è ancora molto lontano dal raggiungimento di questo traguardo, come dimostrano gli allarmanti dati forniti dai competenti organismi internazionali.

• La Conferenza di Alto Livello sulla Sicurezza alimentare FAO, svoltasi a Roma dal 3 al 5 giugno 2008, riconferma l'impegno volto al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio attraverso l'incremento della produzione agricola e risposte alle esigenze immediate delle popolazioni più vulnerabili, con particolare attenzione alle misure per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. La conferenza ha richiamato l'importanza e delle Linee Guida Volontarie per la progressiva realizzazione del diritto ad una quantità di cibo adeguata nell'ambito della sicurezza alimentare nazionale.

• Le Istituzioni internazionali competenti hanno sottolineato, in successive occasioni, l'urgente bisogno di aiutare i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in economia emergente ad espandere la propria produzione agricola e alimentaree ad aumentare gli investimenti, sia pubblici che privati, in agricoltura, nell'agri-business e nello sviluppo rurale. Crediamo si debba fare molto di più per aumentare la quantità e migliorare la qualità della produzione agricola e per dare a tutti la possibilità di avere accesso, economicamente e fisicamente, ad alimenti salubri e nutrienti.

• Sebbene la flessione dell'economia mondiale abbia causato un drastico calo dei prezzi di gran parte delle commodity agricole sul mercato internazionale dall' estate 2008, con la conseguenza di un calo dei prezzi al consumo per alcuni consumatori, questi prezzi sono, in alcuni paesi, ancora ben al di sopra dei valori minimi precedenti. La gravità dell'attuale recessione economica implica un aumento, rispetto allo scorso anno del numero di persone povere e che, di conseguenza, soffrono la fame. Nel medio periodo, i prezzi possono essere condizioanti da fattori strutturali e l'aumento della volatilità e della domanda sollevano per il futuro questioni importanti per la sicurezza alimentare.

In vista del vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi G8, che si terrà a La Maddalena dall'8 al 10 luglio 2009, e dei prossimi eventi internazionali in cui verrà affrontato il tema della sicurezza alimentare, inviamo ai leader mondiali i seguenti messaggi:

1. L'agricoltura e la sicurezza alimentare sono al centro dell'agenda internazionale.

2. Garantire l'accesso a una quantità adeguata di acqua e cibo è essenziale per lo sviluppo sostenibile e quindi per il nostro futuro. È necessario concentrare l'attenzione su tutte le strategie da attuare e condividere per ridurre la povertà  e aumentare la produzione mondiale e per conseguire la sicurezza alimentare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Dovremmo creare un ambiente capace di incrementare la coerenza delle politiche che riconoscono i legami tra l'agricoltura e le altre politiche come quella per lo sviluppo, la salute, quella economica, finanziaria, monetaria, per il commercio, per l'ambiente, le foreste, la pesca, l'istruzione, il lavoro e le politiche sociali.

3. Sottolineiamo l'importanza di aumentare gli investimenti pubblici e privati nell'agricoltura sostenibile, nello sviluppo rurale e nella protezione ambientale, in cooperazione con le organizzazioni internazionali. È essenziale affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici e assicurare la gestione sostenibile dell'acqua, delle foreste e delle altre risorse naturali, tenendo conto della crescita demografica.

4. Sottolineiamo l'importanza di solide politiche agricole e strategie concrete per sostenere gli investimenti a livello nazionale, regionale e globale. Le politiche e le strategie, devono essere sviluppate in maniera inclusiva, coinvolgendo tutti i principali attori del settore, comprese le organizzazioni degli agricoltori e basarsi su statistiche affidabili. In Africa, il Programma Globale di Sviluppo Agricolo dell'Africa (CAADP) abbraccia questi principi e merita il nostro appoggio.

5. Chiediamo un maggiore sostegno, che comprenda gli investimenti, nell'ambito della scienza e ricerca, tecnologia, istruzione, divulgazione e innovazione in agricoltura. Ci impegniamo anche per una sempre maggiore condivisione con gli altri Paesi di tecnologie, processi e idee per aumentare le capacità delle istituzioni nazionali e regionali e dei governi e per promuovere la sicurezza alimentare. Questi sforzi sono fondamentali per aumentare la produttività agricola sostenibile e lo sviluppo rurale in ciascun Paese, secondo le differenti realtà agricole, nel rispetto della biodiversità e migliorando l'accesso al cibo, lo sviluppo socio-economico e la prosperità. Noi continueremo a sostenere la capacity building nei paesi in via di sviluppo, rivolta agli standard sanitari e fitosanitari, al fine di facilitare l'accesso al mercato e soddisfare le richieste del consumatore.

6. Gli agricoltori devono essere i protagonisti del settore agricolo. L'agricoltura deve rispondere ai bisogni dei cittadini in materia di sicurezza e salubrità alimentare, producendo cibi salubri e nutrienti che soddisfino la domanda del consumatore e non deve essere soggetta agli effetti negativi delle distorsioni commerciali. Occorre monitorare ed effettuare ulteriori analisi sui fattori che, potenzialmente, possono determinare la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole, incluso la speculazione. Va incoraggiata una strategia coordinata a livello internazionale finalizzata a m migliorare l'efficienza delle filiere agroalimentari. Dobbiamo intraprendere azioni volte a ridurre le perdite lungo le filiere nei paesi in via di sviluppo, in particolare quelle che avvengono dopo la raccolta, al fine di diminuire le quantità di materie prime che sono richieste dalle catene alimentari e per migliorarne l'igiene, la salubrità e il potere nutrizionale. Occorre sostenere analoghi sforzi per ridurre gli sprechi nei paesi industrializzati. Dobbiamo sostenere gli effetti benefici della globalizzazione e dell'apertura dei mercati, evidenziando l'importanza di un sistema di commercio internazionale dei prodotti agricoli basato su regole certe. Ci impegniamo per il raggiungimento di una conclusione equilibrata, globale e ambiziosa del Doha Round.

7. Desideriamo sostener il ruolo di mercati ben funzionanti come mezzo per migliorare la sicurezza alimentare. Continueremo a esplorare varie opzioni in merito a un approccio coordinato per la gestione degli stock. Rimandiamo alle maggiori istituzioni internazionali il compito di esaminare se questo sistema di gestione degli stock può essere efficace nell'affrontare le emergenze umanitarie o come strumento per limitare la volatilità dei prezzi. Questi organismi dovrebbero in particolare esaminare la fattibilità e le modalità amministrative di questo sistema. Alla luce dei risultati, verranno esaminate le nuove iniziative da prendere e valutata la necessità di stabilire un ampio processo di consultazione.

8. Dobbiamo porre l'agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche, rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra, rafforzando il ruolo delle donne, l'uguaglianza di genere e il ricambio generazionale. La sicurezza alimentarerichiede anche politiche mirate per garantire l'effettiva gestione e l'uso sostenibile delle risorse naturali, coinvolgendo le comunità locali nel rispetto delle loro identità. Questo modello di crescita risponde anche ai requisiti delle aree rurali meno sviluppate dove bisogna aumentare la produzione locale sostenibile. Bisogna prestare attenzione alle operazioni di leasing e vendita di terreni agricoli per assicurare che siano rispettate le condizioni locali e tradizionali di uso della terra.

9. La produzione di energia rinnovabile da biomasse, deve essere aumentata in modo sostenibile attraverso una combinazione bilanciata delle necessità delle politiche energetiche con la produzione agricola, in modo da fornire una risposta ai nostri fabbisogni energetici, economici, ambientali, agricoli e, allo stesso tempo, non compromettere la sicurezza alimentare. Le politiche dovrebbero incoraggiare una produzione e un consumo di bio-carburante sostenibile per l'ambiente, promuovendone i benefici e riducendo qualunque potenziale rischio, con una forte attenzione per lo sviluppo e la commercializzazione di bio-carburanti di seconda generazione, secondo gli orientamenti della Dichiarazione della Conferenza di Alto Livello sulla Sicurezza alimentare Mondiale di giugno 2008.

10. Gli agricoltori necessitano di meccanismi adeguati per la gestione dei rischi e delle crisi di mercato. I sistemi nazionali e internazionali di previsione e gestione delle statistiche agricole e i meccanismi di pre-allerta, devono essere potenziati e meglio coordinati per anticipare ed evitare crisi future. Dobbiamo garantire che le istituzioni e le organizzazioni internazionali competenti siano in grado di affrontare le nuove sfide.

11. Ci impegniamo per la piena realizzazione della riforma in atto del sistema internazionale per la sicurezza alimentare -inclusa la FAO e gli altri organismi internazionali competenti come il CGIAR. Sollecitiamo gli altri Stati membri e tutte le componenti del sistema ONU, a sostenere questo sforzo. Aumentare la centralità della FAO e l'efficacia della sua attività è molto importante alla luce delle sfide che ci troviamo ad affrontare nel rafforzare la sicurezza alimentare. Confermiamo nuovamente il nostro appoggio alla riforma e al rilancio del Comitato sulla Sicurezza alimentare in ambito ONU nel 2009.

12. Analogamente, sottolineiamo il nostro appoggio al processo consultivo e di rapida costituzione della "Global Partnership", secondo gli orientamenti forniti dalla Dichiarazione finale del Vertice G8 di Toyako. Questa Partnership avrà un approccio coerente impegnando tutte le parti e rafforzando le strutture e le istituzioni esistenti. Inoltre, esso dovrebbe essere dotato di una dimensione politica mondiale volta a un migliore coordinamento e a una maggiore coesione per le strategie e le politiche internazionali che hanno un impatto sulla Sicurezza alimentare Mondiale. Una rete globale di esperti di alto livello sull'agricoltura e l'alimentazione, dovranno provvedere, all'interno della partnership, ad effettuare analisi scientifiche e a evidenziare i fabbisogno e i rischi futuri. Guardiamo al Vertice de La Maddalena come un ulteriore importante passo avanti per affrontare i problemi dell'agricoltura e della sicurezza alimentare mondiale e per avanzare nella Global Partnership.

13. Riconfermiamo il nostro sostegno al coordinamento svolto dalla Task Force di Alto Livello sulla Sicurezza alimentare delle Nazioni Unite presieduta dal Segretario Generale dell'ONU e dal Comprehensive Framework for Action (CFA), che comprende le misure d'emergenza e le iniziative per assicurare capacità di ripresa e sostenibilità.

- Ci impegniamo ad utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per ridurre gli effetti negativi dell'attuale crisi finanziaria sulla povertà e la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca, a evitare la concorrenza sleale, evitare le distorsioni del mercato agricolo -incluse le misure restrittive all'export, come concordato in ambito G20- e rimuovere gli ostacoli all'utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli.

La rinnovata centralità dell'agricoltura può avere impatti significativi su altre politiche, specialmente quelle relative alla salute, attraverso la lotta alla fame e alla malnutrizione e le politiche ambientali.

- Ribadiamo la nostra determinazione a sconfiggere la fame e garantire alle generazioni presenti e future l'accesso ad alimenti salubri, sufficienti e nutrienti.

 

pagine visitate dal 21.11.08

counter customizable

View My Stats
commenti, informazioni? segnalazioni scrivi

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

 Creazione/Webmaster Michele Corti