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2008

 

 

 

(27.09.09)  

Compie dieci anni l'attività di tutela e valorizzazione della  patata Quarantina di Genova, una delle esperienze più coerenti di nuovo ruralismo

 

Nella montagna genovese intorno alla patata bianca tradizionale si è sviluppata una delle più interessanti esperienze ruraliste italiane

 

Nel 1998-1999, dopo anni di ricerche sul campo nei paesi della montagna genovese volte ad individuare l'area di diffusione della patata bianca quarantina e di altre varietà locali, Massimo Angelini avviava un'azione di recupero attraverso la ripresa della coltivazione.  Tale azione è stata condotta partendo dal basso, costruendo intorno al progetto il consenso dei coltivatori. In numerosi incontri venivano esposte le finalità del progetto individuate nel ruolo della patata quale volano economico per il rilancio di una economia familiare montana. Venivano anche chiarite le modalità tecniche che avrebbero potuto garantire un recupero di produttività delle varietà locali (di cui era necessario il risanamento dalle virosi).  L'importanza di questa fase è chiarita dallo stesso Angelini: "Costruire il consenso tra gli agricoltori prima di rivolgersi agli enti locali e alle istituzioni è stata una felice intuizione. Molte volte accade il contrario: si fanno progetti di recupero varietale e si propongono agli enti locali, dimenticando di coinvolgere chi di quelle varietà è titolare - le comunità locali e i contadini - e di mediare con loro obiettivi e strategie. E coinvolgere la gente richiede concertazione, superamento delle diffidenze e l'adozione di strategie partecipative: fare questo non è facile, ma quando ci si riesce un progetto può acquistare una forza davvero particolare".

 

Il coinvolgimento degli attori locali

Una volta costituitosi un nucleo di giovani coltivatori e adottato il nome "Quarantina Bianca Genovese" (in luogo delle varie denominazioni locali) per poter comunicare commercialmente il prodotto, si decise di dar vita ad un Comitato coinvolgendo le associazioni culturali e di categoria, i ristoratori, i commercianti e gli enti locali.  Nell'aprile 1999 nasceva il Co.Re.Pa, Comitato per il Recupero e la Valorizzazione del Patrimonio Varietale di Patata della Montagna Genovese. Dopo un anno il Co.Re.Pa contava 100 adesioni tra cui quella della Provincia. Nel 2000 è stato costituito il Consorzio della Quarantina che, dal 2006 è divenuto "Consorzio della Quarantina. Associazione per la terra e la cultura rurale". La partecipazione all'associazione è aperta a tutti senza vincoli territoriali. Al Consorzio hanno partecipato sin dall'inizio oltre ai coltivatori 10 tra  negozianti e i ristoratori. I produttori evitano di vendere ai supermercati e danno priorità ai negozianti e ristoratori affiliati.  I negozianti e ristoratori si impegnano ad acquistare al prezzo stabilito dai produttori e i loro nominativi sono comunicati pubblicamente. Gli acquirentio consorziati sono tenuti a visitare almeno una volta all'anno un'azienda di produzione per poter comunicare correttamente al consumatore finale i valori sociali ed ambientali legati al prodotto oltre alle sue caratteristiche intrinseche.

 

Regole

Il Consorzio effettua due controlli all'anno presso le aziende di produzione incoraggiando i coltivatori a seguire buone pratiche di produzione (più rigorose per chi produce patate da semina - sempre sopra gli 800-1000 m). Non si applica la coercizione di un disciplinare rigido . Alcuni produttori sono certificati bio o auto-dichiarano i trattamenti eseguiti, ma il Consorzio tende a privilegiare il rapporto di fiducia, a consigliare la rinuncia a trattamenti chimici e a definire caratteristiche e dimensioni minime per la commercializzazione. Non vi è mai stata, inoltre, l'intenzione di chidere la Dop ritenendola uno strumento negativo per i piccoli produttori e il sostegno del prezzo. Le quote di adesione al Consorzio coprono le spese vive di funzionamento. Il lavoro di coordinamento e segreteria è svolto su base volontaria con rimborso delle spese sostenute.

 

Commercializzazione e promozione

Nella comunicazione (logo, carta intestata, etichette, sito, sachetti per la commercializzazione) si è scelto di utilizzare un'immagine fotografica della Quarantina, senza deformazioni, folklore, edulcorazioni varie. Le patate sono vendute in confezioni da 2 kg in borse di carta. Solo ai ristoratori le patate sono vendute sfuse. La Quarantina è stata comunicata attraverso parecchi articoli sulla stampa locale e non e due libri. Si è sempre cercato di trasmettere il valore della Quarantina non solo come di una patata di buon sapore, adattata all'ambiente, ma anche come espressione di identità locale, deposito di saperi, vantaggi per il paesaggio e l'ambiente. Una possibilità per far vivere la montagna dell'uomo ed evitare ... che quando piove la terra non frani a valle e non scivoli verso il mare. Non si manca di far osservare come la coltivazione della patata (che rende 100 q.li per ha) si traduca nella cura di un mq di superficie per ogni kg prodotto, venduto, consumato. Il prezzo è fissato dall'assemblea tenendo conto dei costi vivi e delle ore di lavoro ("prezzo sorgente" ovvero un concetto opposto al "prezzo di mercato").  Il calcolo del prezzo è comunicato pubblicamente chiarendo che è formulato su una base etica (riconoscimento della dignità del lavoro contadino). Un aspetto chiave dell'esperienza della Quarantina è rappresentato dal rifiuto di delegare ad 'esperti' ed 'agenzie' esterne il compito della comunicazione e della promozione.  Il concetto base consiste nel calibrare le campagne pubblicitarie alla reale capacità produttiva in modo che lo stimolo della domanda non ecceda una capacità produttiva necessariamente limitata (provocando effetti boomerang). In particolare la Quarantina non ha ritenuto di affidarsi a iniziative tipo presidei Slow Food ritenendo che esse a volte si attribuiscano il merito di aver 'salvato' ciò che I realtà solo I contadini hanno saputo conservare con discrezione nel tempo.

 

Oltre la patata

 

Il Consorzio è impegnato a sostenere il mondo rurale della camopagna e della montagna con numerose iniziative che riguardano in particolare il recupero abitativo e produttivo del territorio rurale nei limiti di un'economia conviviale e sostenibile. Numerose sono le Sagre della patata che vengono organizzate dal Consorzio o con la sua partecipazione. In occasione dell'anno della patata (2008) ha organizzato l'Esposizione delle patate nel mondo.

Va però ricordato come il Consorzio si è impegnato a favore del ruralismo ben al di là della valorizzazione della coltivazioen delle patate locali; è stato il primo promotore della 'Campagna per l'agricoltura contadina (www.agricolturacontadina.org)' e ha promosso numerose iniziative ed eventi in materia di libero scambio dei semi. L'impegno per il libero scambio dei semi è culminato con l'approvazione della legge 46 del 2007. Da segnalare la pubblicazione del bollettino 'Notizie dal Consorzio' e il sito www.quarantina.it e la riproduzione elettronica della rarissima 'Pomona italiana' (1817-1839) consultabile al sito www.pomonaitaliana.it

 

 

 

 

 

 

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