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Cinghiali: devastazione senza precedenti alla Costa del Palio (tra BG e LC), gestione Ersaf
(18/04/2022) Il crinale pascolivo di 3 km tra la valle Imagna e Morterone (Lecco), arato per tutta la lunghezza dai cinghiali. Ma abbiamo constatato di persona estesi danni anche in altri settori del pascolo. Un fatto scandaloso perché i pascoli sono gestiti dall'ente regionale Ersaf. Nonostante l'impegno della Regione Lombardia (che ha emanato negli ultimi anni vari provvedimenti per arginare la piaga dei danni da cinghiale), proprio i pascoli regionali sono, ancora una volta, un esempio in negativo di gestione. Alla base del disastro la creazione di un ampia zona dove è stata esclusa, a vari titoli, la caccia. Pesano negativamente gli ostacoli e i disincentivi che continua a incontrare l'attività degli operatori faunistici volontari ("selecontrollori") ma anche l'ideologia animal-ambientalista che ispira l'azione dell'Ersaf, ente in teoria "strumentale" al settore agricolo ma, in realtà, tutto teso a favorire il rewilding, a propagandare orsi e lupi, a gestire progetti con associazioni ambientaliste (vedi proprio alla Costa del Pallio assurdi interventi nell'ambito di Life gestire con il WWF che documentiamo in questo stesso articolo).Colpo di scena per le malghe bresciane: avevamo sbagliato Ersaf
(07/04/2022) Aggiornamento: ai primi (o secondi) degli esclusi del bando delle due malghe è stato comunicato che sono state aggiudicate a loro. Esce di scena quindi la coop romana che aveva ottenuto il maggior punteggio. Resta valido tutto quanto riportato nell'articolo circa i criteri assurdi dei bandi. Sarà interessante capire quali motivi di irregolarità (o mancanza di requisiti) abbiano determinato, dopo successive verifiche, l'esclusione di coloro che apparivano vincitori. Nel caso di mancanza di requisiti ciò risulterebbe singolare, considerato che i soggetti in questione si sono già aggiudicati alpeggi anche in Lombardia. (08/04/22) - Ulteriore aggiornamento. Il colpo di scena che si è verificato nell'aggiudicazione delle malghe Vaia e Stabil fiorito sarebbe stato possibile, in attesa di comunicati dell'Ersaf, in forza di una riconvocazione della Commissione valutatrice che avrebbe corretto gli errori commessi in precedenza. Tutto molto singolare. Ci si augura che venga fatta chiarezza e ci si chiede cosa succeda in assenza di contestazioni e di clamore che spingono a emendare leggi tutto
Mafia dei pascoli trentina: ci vuol altro del valzer dei forestali
(22/12/2021) Rendena. Trentino. Mafia dei pascoli. Tre comandanti di stazione (su quattro) della val Rendena sono stati sostituiti. Qualcuno vuol far credere che si tratti di un normale avvicendamento per le norme "anticorruzione". Ma non si registra nulla di analogo nel resto del Trentino. La posizione che rimane scoperta dopo il valzer è quella "calda" di Pinzolo, dove il bubbone della mafia dei pascoli ha rischiato di esplodere in occasione di un deludente convegno (vedi qui) organizzato a settembre, a seguito alla mancata celebrazione della tradizionale Festa delle giovenche di razza rendena, annullata dagli allevatori per protesta contro la mafia dei pascoli (vedi qui). Intorno alla mafia dei pascoli ruota un sistema che spesso comporta sfuttamento del lavoro, mancato pagamento di pastori, movimenti equivoci di bestiame, mancato rispetto del benessere animale. Ci sarebbe tanta materia per i controlli degli enti competenti (Forestale, servizi veterinari, ispettorato del lavoro, magistratura, Asuc e comuni proprietari dei pascoli). Ma nulla si muove e il sospetto, a questo punto lecito, è che ci siano coperture e favoreggiamenti. Tanto più che in val Rendena anche il capitolo stoccaggio (e spandimendto) del liquame delle maxi stalle (senza terreno a sufficienza) si presta al sospetto di colpevoli omissioni.
Mafia dei
pascoli: il convegno di Pinzolo lascia le cose a metà
(22/09/2021)
Il
convegno (19 settembre) a Pinzolo ha deluso le attese degli allevatori.
L’ Adige di ieri ha scritto che gli speculatori hanno tirato un sospiro
di sollievo perché non ci sono state polemiche, perché non sono saltati
fuori i nomi. In realtà il dibattito non c’è stato perché il convegno è
stato chiuso dopo la “tavola rotonda” dei rappresentanti istituzionali,
quando la gente era ancora lì attenta e si aspettava un dibattito. Dopo
che le relazioni avevano denunciato la gravità del problema non sono
arrivate risposte ai quesiti: come è potuto avvenire tutto questo, come
smontare un sistema perverso? I rappresentanti istituzionali hanno
ribadito che tutto va bene, che fanno il possibile per salvaguardare le
malghe. Ma nessuno ha potuto ribattere dicendo: “e allora perché noi
siamo rimasti senza malghe e sono andate tutte agli speculatori?”. Allevatori
della Rendena reagiscono alla mafia dei pascoli
(05/08/2021)
A Pinzolo, nella trentina val Rendena, la tradizionale Festa delle
Giovenche di razza rendena è saltata. Decisione unanime degli
allevatori che, a giugno, all'assemblea dell'associazione di razza,
avevano deciso di mandare un segnale forte alla politica e agli
amministratori locali. Il messaggio è chiaro: la mafia dei pascoli, che
in valle è gestita da elementi locali, sta mettendo a rischio la
sopravvivanza degli allevatori e delle stesse malghe.Si
allarga lo scandalo dei pascoli di carta
(07/05/2019) Dopo la prima
inchiesta a carico di Gianmario Bana di Premolo (Bg) (ex biogassista
fallito) che coinvolgeva i pascoli di Paspardo, in Valcamonica vai a
vedere, ora due imprenditori agricoli cremonesi sono sotto accusa per
truffe sui pascoli di Cimbergo, il comune confinante. Ne da notizia il
comunicato stampa del gruppo di Brescia dei cc forestali (che
riportiamo sotto integralmente). Agli indagati sono stati sequestrati
beni per 1,8 milioni di euro (l'equivalente della somma truffata). Speculazioni sui pascoli
(08.06.12) È tempo di salita agli alpeggi. Preferiremmo parlarne in temini festosi ma la realtà è un altra: dal Piemonte al Trentino i pastori sono in ansia per il rischio di predazione da orsi e lupi. Ma c'è anche di peggio...