(03.02.10)
Un 'Patto' trasversale per le Alpi Piemontesi in vista
delle elezioni regionali
Patto delle Alpi piemontesi
Considerato che sessant’anni dopo la firma della
Carta di Chivasso per le popolazioni delle
vallate alpine del Piemonte è
peggiorata la situazione di emarginazione politica, economica e culturale e
questa tendenza non è stata modificata neppure con l’entrata in vigore della
“Convenzione della Alpi” che, dopo la ratifica da parte di tutti i paesi alpini,
ivi compresa l’Italia, resta in attesa della sua attuazione e in particolare di
un protocollo specifico relativo alla popolazione alpina.
noi, cittadini delle valli alpine del Piemonte, affermiamo quanto segue.
Premessa
In Piemonte ci troviamo di fronte ad una situazione
paradossale: una pianura quasi completamente antropizzata è circondata da un
territorio che si sta sempre più desertificando e la linea di demarcazione tra
queste due realtà corre poche centinaia di metri a monte della fascia
pedemontana, zona tra le più densamente abitate, quasi una città diffusa che
traccia il confine tra la
Grande Pianura e le Alte Terre ed in questo contesto vanno
comprese alcune “porzioni di valli” che, a partire dagli anni sessanta del
secolo scorso, hanno subito un “percorso di sviluppo” legato ad un modello di
turismo non sostenibile e nelle quali si sono riprodotte dinamiche tipiche dello
sviluppo urbano.
Tale modello pur avendo “arginato”, in queste aree,
il fenomeno dello spopolamento favorendo l’inserimento di persone attratte
dalle nuove opportunità economiche, ha lasciato impatti pesanti sul territorio
compromettendone per sempre le qualità ambientali, naturalistiche e
paesaggistiche.
La montagna era stata, se non fiorente, sicuramente
forte quando le persone che la abitavano facevano riferimento anche a una
seconda scala di valori, oltre a quella personale e una scala di valori comuni
è ancora condivisa dalle comunità che
vivono la montagna.
In
questo contesto comunitario per le popolazioni delle vallate alpine non è
possibile accettare un approccio contrattuale alla vita, perché ci sono cose che sono sentite come patrimonio
collettivo e che costituiscono l’essenza stessa e il motivo d’essere della
comunità, ci sono cose che non sono in vendita e perciò è impossibile quanto
inutile imporne il prezzo.
Se l’approccio liberal ha funzionato in pianura, bene o male che sia,
in montagna ha dimostrato tutti i suoi limiti e ad esso va in buona parte
imputato lo spopolamento delle valli alpine ed il modello di sviluppo turistico
non sostenibile che caratterizza alcune alte valli.
Le valli alpine e la pianura negli ultimi tre secoli
si sono allontanate, ma questa frattura va superata nell’interesse di tutta la
regione
La regione non può che essere un insieme composto da
tasselli ai quali va riconosciuta pari dignità su tutti i piani, dando
visibilità, peso e voce a tutte le differenze, che sono il grande patrimonio
del Piemonte.
Questo è il modo di
realizzare il “Sistema Piemonte”.
Temi
essenziali
1° la struttura di potere:
gli interessi delle popolazioni alpine non sono
rappresentati nella struttura di potere ed esse sono in posizione subalterna
rispetto al potere centrale
è lo Statuto Regionale che deve porre fine a questa
situazione, facendo proprio in modo chiaro il concetto di sussidiarietà,
recependolo come valore fondante nel “corpus legis” regionale;
2° la gestione del territorio:
essa è di competenza delle popolazioni alpine, le quali
devono essere rappresentate nelle istituzioni in modo proporzionale sia alla
propria consistenza numerica che all’estensione del territorio montano che vivono;
3° il livello minimo di servizi :
l’erogazione dei servizi è la leva che deve essere
utilizzata per far ripartire il volano dell’economia alpina, le priorità sono:
- i giovani, a loro
vanno garantite pari opportunità nell’accesso ai saperi;
- le attività
produttive, ad esse deve essere offerto un livello di servizi che attiri
insediamenti, nel rispetto della qualità ambientale e tutela del patrimonio
irripetibile del territorio ;
Le
richieste delle valli alpine
- le popolazioni delle vallate alpine devono
partecipare alla struttura di potere regionale, perciò chiediamo innanzitutto
la ridefizione dei collegi elettorali in modo da garantire la presenza di
rappresentanze alpine a tutti i livelli;
- ogni decisione relativa a interventi strutturali e
ogni tipo di utilizzo delle risorse del territorio, deve passare attraverso il
consenso degli abitanti delle valli, consenso che si può esprimete sia
attraverso consultazioni popolari, sia con delibere dei consigli comunali, sia con
iniziative previste dagli statuti comunali;
-
in ogni atto degli enti competenti, U. E., stato, regione e provincia, deve
essere prevista una normativa specifica per la montagna;
-
l’erogazione dei servizi deve affrancarsi da considerazioni prettamente
economiche ed efficienziali, la qualità dei servizi deve diventare lo strumento
per promuovere insediamenti produttivi e per creare un clima di vivibilità;
-
il razionale e corretto utilizzo delle risorse naturali deve trovare una
collocazione funzionale alla possibilità di vivere la montagna, l’approccio del
“laissez faire” in montagna deve essere rivisto, cominciando dall’utilizzo
dell’acqua e dalla gestione dei parchi naturali, per poi essere comunque esteso
a tutto il territorio;
- i
giovani delle valli devono essere messi in condizione di avere pari opportunità
rispetto a quelli della pianura, a livello formativo e professionale, con
particolare riguardo alla possibilità di formazioni mirate alle attività e alle
eccellenze tipiche del vivere il monte;
-
si deve ridurre la “distanza territoriale” tra montagna e pianura, attuando una
politica di prezzi nell’erogazione dei servizi e una gestione adeguata per i
trasporti, utilizzando in modo efficace le nuove tecnologie e utilizzando la
leva fiscale come strumento perequativo;
-
la manutenzione del patrimonio alpino,
il suo presidio e la tutela ambientale, naturalistica e paesaggistica
del territorio devono essere considerati servizi erogati dalle popolazioni
delle vallate a vantaggio di tutta la regione;
-
la pluriattività, sia individuale che famigliare, è storicamente alla base dell’impianto
dell’economia alpina, perciò va riconosciuta, normata e tutelata a tutti i
livelli.
Sottoscritto a Prazzo, il 12 febbraio
2006, dai seguenti “Primi
Firmatari”
Mariano
Allocco Val
Maira ex presidente Comunità
Montana valle Maira
Roberto
Barbon
Valle Susa per 11 anni
sindaco di Bruzolo (valle Susa) presidente s.p.a. Comuni Riuniti Torinese
Franco Baudino
Val
Maira ex sindaco
Elva, valle Maira
Sergio
Berardo Val
Grana leader gruppo musicale “lou
dalfin”
Agostino
Bonino
Valle Elvo sindaco Netro
(Biella) presidente
s.p.a. Comuni riuniti del biellese
Paolo
Bottero Valle Stura ex sindaco
Pietraporzio (valle Stura)
Alessia
Bruno
Valle Stura sindaco
Gaiola (valle Stura)
Natale
Carlotto senatore per 3 legislature, relatore
attuale legge nazionale per la montagna
Valerio
Carsetti
Val Maira ex
sindaco Macra
Aldo
Charbonier
Valle Pellice 15 anni sindaco Bobbio
Pellice (valle Pellice)
Pier Carlo
Cotterchio
Valle Susa pres.
Legambiente valle Susa
Enrico
Crespo Val Po’ imprenditore Valle Pò
Marco
Cucchietti
Val Maira sindaco
Celle Macrapresidente s.p.a. comuni riuniti cuneese
Stefano
Degioanni Valle Stura leader gruppo musicale
“lou seriol”
Diego
Deidda Val Grana ex vice pres.
C.M. valle Grana
Cecco
Dematteis Valle Varaita imprenditore Sampeyre,
valle Varaita
Gianni
Dematteis Val Grana ex sindaco
Castelmagno e ex giornalista La Stampa
Ezio
Donadio
Val Grana consigliere
Castelmagno (valle Grana)
Silvio
Durante
Valle Susa ex
ass.re Bardonecchia (valle Susa)
Silvio
Einaudi
Val Grana consigliere
Castelmagno (valle Grana)
Antonio
Ferrentino
Val Susa sindaco S. Antonino di Susa ex presidente Comunità Montana Bassa Valle Susa
Beppe
Garnerone Val Grana consigliere
Castelmagno (valle Grana)
Gianfranco Joannas
Val Susa ex
sindaco Exilles (Val Susa)
Beatris
Ottonelli
Valle Varaita
Francesco
Pastorelli
Torino direttore CIPRA Italia
Ennio
Pattoglio
Val Maira direttore
de Il Drago, giornale valle Maira
Mario
Piasco Val
Maira
Manuela
Pievi Val Grana
Matteo Pischedda
Valle Varaita leader gruppo
musicale “charrè moulà”
Enrico
Raina Val Maira ex
vicesindaco Stroppo
Walter
Re Valle Susa ex
ass.re C.M.Alta valle susa
Andrea
Salsotto
Valle Maira ex sindaco
Stroppo
Augusto Vigna
Taglianti Valle Stura prof. Univ. Roma
Il Patto è stato approvato dai Comuni di:
Val Grana in Val Grana
Castelmagno in Val Grana
Celle Macra in Val Maira
Pietraporzio in Valle Stura
San Didero in Valle Susa
Bruzolo in Valle Susa
Hanno aderito in data successiva:
Luigi
Giuliano Valle
Vermenagna
Antonio
Bianco Valle Maira
Piercarlo
Perassi Val Pò
Franco Bronzat Val
Chisone
Isabel
Ottonelli Val
Varaita
Marzia
Verona Cumiana (TO)
Enrica Paseri Val
Pò
Carla
Guglielmino Valli di
Lanzo
Toniolo
Daniele Valli di
Lanzo
Toniolo Gianfranco Valli
di Lanzo
Daniele
Maria Valli di Lanzo
Enrica
Rangon Val Pò
Enrico Bertorello Val
Pò
Elena
Barbero Valle
Varaita
Piero
Bottiroli Valle Varaita
Marco Meotto Rivoli
(TO)
Mariano
Sereno Cuneo
Aldo
Novelli Val
Grana
Gianni Castagneri Valli
di Lanzo
Marcello
Striano Valle Susa
Luca
Paseri Valle Varaita
Marzia Verona Cumiana
(TO)
Laura
Genovesio Val Grana
Paolo
Issoglio Cumiana
(TO)
Olga Martino Val
Grana
Cristina
Chapel Valle Varaita
Severino
Bouvier Valle Susa
Paolo
Chirio Valle
Susa
Daniela
Garibaldo Valle Susa
Diego Botta Valle
Varaita
Marzia
Verona Cumiana (TO)
Elena
Pollo Candelo
(Bi)
Diego Bossa Valle
Po
Isabella
Giraudo Borgo S.
Dalmazzo
Francesco
Barale Borgo S.
Dalmazzo (CN)
Agnese Cassino Torino
Anna
Pievi Val
Grana
Davide
Tortora Val Grana
Palmira Aimar Val
Grana
Giuliano
Pievi Val Grana
Rosanna
Pievi Val Grana
Sèrgi Goudard Avignone
(Francia)
Federico
Acquarone Val Pellice
Gabriele
Martini Val Pellice
Natalie Staymann Val Pellice
Elisabetta
Salpestre Valle Maira
Manuela
Pievi Val Grana
Piero Nuvoloni Val
Vermenagna
Matteo
Cicchelli Val Susa
Luciano
Garnerone Val Grana
Lorena Garnerone Val
Grana
Bono
Maria Paola Val Maira
Rizzolio
Irma Val Maira
Simona Cavallo Boves
Carla
Guglielmino Valli di
Lanzo
Maria Daniele Valli di Lanzo
Gianfranco Toniolo Val
Susa
Daniele
Toniolo Valli di
Lanzo
Elio
Danna Val Pò
Daniele
Nuvoloni Val Vermenagna
Isabella
Massa Val
Vermenagna
Dora Draperi Boves
Simone
Lombardo Val Maira
Fabio
Aleotti Alba
Piero Martinet Val
Varaita
Bruno
Isoardi Val Grana
Giuliano Ghibaudo Cuneo
Marco
Allocco Torino
Francesco
Ciasca Valle Susa
Maria
Teresa Rege Val Sangone
Pierangela
Piazza Val Sangone
Giovanni
Falco Val Susa
Carlo Ponsero Val
Susa
Elena
Scali Val
Pellice
Gordana
Grubac Torino
Giuseppe Serra Valle Stura
Daniele
de Bortoli Pinerolo
Dario
Donadio Val Grana
Olga Roberta Vair Val
Susa
Paolo
Anselmo Val Susa
Tiziana
Ricaldone Val Susa
Giulio Rumiano Val
Susa
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