Intervento
di Giancarlo Maculotti al seminario del 2 ottobre a
Pezzo
Frontespizio
del volume: Pastori di Valcamonica. Studi, documenti,
testimonianze su un antico lavoro di montagna, a cura
di Giancarlo Maculotti e Mario Berruti, Grafo, Brescia,
2002
Vecchia
immagine del Villaggio di Pezzo negli anni '40. Si noti
la cura del paesaggio coltivato a valle dell'abitato
oggi inghiottito dalla crescita della boscaglia
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(05.10.09)
Il seminario di studio sulle transumanze dopo le tappe ad Asiago
(2005) e Pontebernardo di Pietraporzio (Valle Stura
di Demonte, Cn) fa tappa in alta Valle Camonica
La
transumanza alpina tra memoria storica e attualità ecologica.
Due giornate molto coinvolgenti a Pezzo in alta Valle
Camonica
Il 2 e 3 ottobre si è svolto a Pezzo
di Pontedilegno (villaggio-simbolo della pastorizia
transumante e più alto insediamento permanente della
valle a 1560 m di altitudine) un significativo evento
in tema di transumanza che ha occupato il wee-end. Il
giorno 2 si è tenuto il 3° seminario sulle transumanza
alpine con una interessante introduzione di Giorgio
Conti in materia di attualità ecologica della transumanza e
diverse testimonianze storiche.
Domenica 3 un bel gregge è sfilato
per le vie del villaggio rievocando la partenza autunnale
delle greggi e dei pastori per la pianura (di Cremona
e Lodi) e vi è stata anche la dimostrazione di tosatura
mentre in piazza a Pontedilegno il musicologo Giovanni
Mocchi presentava la sua mostra internazionale di campanacci
provenienti da tutto il mondo.
Un evento che ha coinvolto studiosi
e comunità locale
Il seminario del 2 ottobre si è tenuto
nella sala del Centro Sociale di Pezzo. I giovani del
paese hanno dato un notevole contributo all'organizzazione
dell'evento che ha visto la presenza di parecchi
degli abitanti (un fatto che - purtroppo - non sempre
si registra in occasione di convegni anche quando il
tema è rappesentato dalla storia locale). Pezzo
era abitato in buona misura da pastori e la memoria
della transumanza è ancora viva. Va precisato che la
transumanza non è del tutto cessata anche se i pastori
che oggi vengono a pascolare in estate le montagne della
zona, pur essendo di origine camuna, non sono più originari
del paese. Al seminario hanno partecipato studiosi
locali e non. Dopo una premessa di Michele Corti,
che ha ricordato la genesi e le finalità del Seminario,
Giorgio Conti (Università Cà Foscari di venezia) - nella
già citata introduzione - ha contrapposto la transumanza
e i suoi paesaggi quali modelli di equilibrio ecologico
allo sviluppo insostenibile delle megalopoli globalizzate
e alle tendenze alla affermazione di una wilderness
idealizzata (due fenomeni deteriori che rappresentano
le facce della stessa medaglia). Roberto Fantoni storico
della Valsesia ha ricordato l'importanza della presenza
dei pastori orobici (bergamaschi e camuni) nella Valsesia
tra XVI e XVIII secolo gettando luce su un aspetto importante
e poco conosciuto della transumanza ovina a lungo raggio
in ambito alpino. Anna Carissoni di Parre (paese-simbolo
della transumanza bergamasca) da tempo impegnata nello
studio dei 'suoi' pastori, ha illustrato alcune
testimonianze di donne che - a differenza di quanto
accadeva solitamente - non restavano a casa aspettando
i mariti pastori al ritorno in primavera ma li
seguivano in pianura dove si recavano con il gregge.
Stefano Martini dell'ecomuseo della pastorizia
della Valle Stura di Demonte (Cn), Daniele Rampazzo
di Padova e Mauro Ambrosoli (Università di Udine) che
non hanno potuto essere fisicamente presenti a Pezzo
hanno comunque inviato relazioni e presentazioni relative
ad approfondimenti sui fenomeni di transumanza nelle
rispettive aree di studio che verranno raccolte negli
Atti.
Le testimonianze locali
Giancarlo Maculotti, originario di
Pezzo e studioso della pastorizia camuna (autore con
l'avv. Mario Berruti del volume Pastori
di Valcamonica. Studi, documenti, testimonianze su un
antico lavoro di montagna, Grafo, Brescia, 2002)
ha illustrato la testimonianza, da egli stesso raccolta,
di Angelo Bonfadini, originario di Ono S.Pietro
(in media Valle Camonica). Bonfadini da ragazzo
- per poter avere di che sfamarsi - aveva svolto
per diverse stagioni la funzione di macìl (garzone/aiuto
pastore) al servizio di un pastore di Pezzo per poi
passare alla più gratificante funzione di malgaro-casaro
e quindi abbandonare il mondo pastorale per lavorare,
sino al pensionamento, in cantieri di mezza
Italia specializzandosi nelle carpenterie metalliche.
Va
ricordato che l'evento di Pezzo era inserito nella III
edizione di 'Del bene e del bello' (www.delbeneedelbello.it),
un circuito di eventi culturali che coinvolge con visite
guidate alla scoperta dei beni culturali e del paesaggio
tutti i comuni della valle e promosso proprio da
Giancarlo Maculotti in qualità di assessore alla cultura
della Comunità Montana (carica alla quale, a fronte
delle numerose e incisive iniziative culturali attivate
in tre anni di mandato, non è stato purtroppo riconfermato
in occasione dell'assegnazione delle deleghe della nuova
giunta il 7 ottobre).
L'avv.
Mario Berruti ha presentato i diari di Omobono
Zuelli, importante personaggio di Pezzo a cavallo tra
XVIII e XIX secolo che iniziò la sua attività come
pastore. Gradualmente lo Zuelli spostò i suoi interessi
verso il commercio e la finanza (in qualità di banchiere
e appaltatore delle imposte sotto la Serenissima, il
regime napoleoico e il Lombardo-Veneto). E' la dimostarzione
che i pastori, ancora nel XVIII secolo potevano
essere personaggi importanti implicati - come nei primi
secoli della transumanza in epoca medioevale - nel commercio
e nelle operazioni di prestito.
Risvolti artistici: emozioni
e suggestioni legate alla transumanza
Il
seminario si è arricchito anche di una testimonianza
particolare, resa dal poeta londinese Stephen Watts.
La madre di Watts, nata e vissuta a Londra, era
figlia di un pastore nato a Precasaglio (il villaggio
confinante a valle con Pezzo) che era emigrato a Londra
dove aveva conosciuto e spostato una donna poschiavina (la
valle del Canton Grigioni a Sud delle Alpi e lombardofona
che si stende tra la valtellinese Tirano e il Passo
del Bernina). Watts, che sente dentro di sè la cultura
di montagna, da tempo frequenta l'alta Valle Camonica
sulle tracce del nonno pastore e ha scritto un
poema, con traduzione in italiano a cura di Cristina
Viti, che parla di questa sua esperienza esistenziale
(Stephen Watts. Mountain Language/Lingua di
Montagna, Hearing Eye, London UK, 2008 pp.55, 10€).
Durante il seminario Watts ha letto stralci del suo
poema - tradotti da Cristina - suscitando con la sua
poetica una forte emozione tra i presenti. Infine
Giovanni Mocchi, musicologo dell'Università di Pavia
ha illustrato il significato dei campanacci, la loro
origine magica e il loro usi pastorale e ha fornito
una dimostrazione musicale utilizzando il carillon di
campani. La giornata si è conclusa con la proiezione
di un filmato sulla transumanza curato dal Prof. Conti.
Una
doverosa menzione va al Ristorante Da Giusy per
la sua cucina autenticamente di montagna, curata e aggiornata ma
non condizionata dalle mode culinarie e saldamente
ancorata all'identità del locale e al Bed&Breakfast
di Juri per il suo entusiasmo e inventiva nell' interpretare
il significato del B&B di montagna. Ad
entrambi un ringraziamento per la calda ospitalità che
ha contribuito alla buona riuscita della due giorni
di Pezzo.
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