le Malghe prescelte per
la degustazione tra le dieci aderenti al Disciplinare
Malga Cagnon de Sora (comune di Telve di Valsugana
- Val Calamento) Proprietaria e Casara: Agnese Jobstraibizer
Formaggio Originale Malghe del Lagorai prodotto
nel mese di luglio di primo mattino con latte di solo bovine di due mungiture:
(serale scremata; mattutina intera). Cagliatura solo con caglio animale a una
temperatura di 32°C (tempo di cagliatura: 40 minuti). Cottura varia tra i
35-38°C, salatura mediante salamoia, lavaggio della crosta. Affinamento in
malga, nel “caserin”, locale semibuio in sasso fino a ottobre. Successivamente nel locale di stagionatura della
Antica Latteria Sociale dei Tomaselli di Strigno. Alimentazione degli animali: solo pascolo. Razza
bovini: varie
Malga Montalon (comune Telve di Valsugana - Val
Campelle) Proprietaria: Luigia Buffa di Castell’Alto; Casaro: Oswald Tonner
Formaggio Originale Malghe del Lagorai prodotto
nel mese di luglio di primo mattino con latte bovino di una mungitura serale
scremata e latte intero di capra della mungitura mattutina. Cagliatura con
caglio animale e latteinnesto a temperatura di 32° (tempo di cagliatura: 40
minuti). Cottura a 42°C, salatura mediante salamoia, lavaggio della
crosta. Affinamento in malga nel “caserin”, locale
semibuio in sasso, fino a ottobre.
Successivamente nel locale di stagionatura della
Antica Latteria Sociale dei Tomaselli di Strigno Alimentazione degli animali: solo pascolo Razza bovini: grigio alpina; Razza Caprini: varie
Malga Valpiana (comune Telve di Valsugana – Val Calamento) Proprietario: Augusto Buffa di Castell’Alto; Casara: Angelina
Franzoi
Formaggio Originale Malghe del Lagorai prodotto
nel mese di luglio di primo mattino con solo latte bovino della mungitura
serale scremata e mattutina intera. Cagliatura con caglio animale a 32°
(tempo di cagliatura: 40 minuti). Cottura varia da 35°-38°C, salatura mediante
salamoia. Raschiatura della crosta. Affinamento in malga nel “caserin”, locale semibuio in
sasso fino a ottobre. Successivamente nel locale di stagionatura della
Antica Latteria Sociale dei Tomaselli di Strigno. Alimentazione: solo pascolo. Razza Bovina: Pezzata
Rossa Italiana
Burro di pura panna Originale Malghe del Lagorai:
mese di luglio (conservato in freezer). Prodotto di primo mattino con pura
panna da affioramento non pastorizzata mediante zangola inox.
Malga Fravort (Comune di Roncegno Terme – Monti di Roncegno) Proprietario e casaro: Franz Prandel
Formaggio Originale Malghe del Lagorai prodotto
nel mese di settembre di primo mattino con solo latte bovino della mungitura
serale e mattutina intera. Cagliatura con caglio animale a 33°C e latte-innesto
(tempo di cagliatura: 40 minuti). Cottura varia 42-43°C, salatura mediante
salamoia. Nessun lavaggio della crosta. Affinamento in malga nel “caserin”, locale
semibuio per tutto l’anno. Alimentazione: solo pascolo, integrazione con
fieno locale.
Nel maggio del 2004, lo studio di un
disciplinare di produzione redatto dai malghesi associati, con la consulenza
dell’economista Pietro Nervi, precisa, attraverso una serie di regole, che
il Formaggio Originale Malghe del Lagorai per essere definito tale, deve essere
prodotto con le seguenti modalità: esclusivamente in malga durante i tre mesi
estivi (15 giugno-15 settembre) con solo latte proveniente da vacche e capre al
pascolo, meglio se di razze autoctone. La caseificazione avviene mediante l’uso di caglio o caglio e
latte-innesto, mentre la cottura del coaugulo avviene nella tipica calgera
(caldaia) di rame mediante l’uso di fuoco a legna del Lagorai. Per la salamoia
viene usata l’acqua di sorgente del Lagorai.
Non è ammesso nessun tipo di antimuffa per la
stagionatura, che avverrà nell’apposito locale semibuio e fresco di cui ogni malga è
dotata fino ai primi di ottobre, successivamente nel luogo di stagionatura della Antica Latteria
Sociale dei Tomaselli ( Strigno di Valsugana).
Nota :il Marchio a fuoco è rappresentato dal
muso stilizzato di bovino, composto da tre fette di formaggio, su disegno di
Gianluigi Rocca, il nome della malga, la sua altitudine, la scritta
Trentino e, a tutto tondo la denominazione : Originale Malghe del Lagorai.
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(06.03.10)
Un autentico formaggio di malga che si distingue nel
panorama trentino. Dietro vi è la storia tutta
ruralpina della 'resistenza casearia' di montanari dalla
testa dura. Che salva risorse preziose altrimenti perdute
per sempre
Formaggio Originale
malghe del Lagorai
di Laura Zanetti
Metti
un pomeriggio di marzo, un antico vicolo medievale nel
cuore del capoluogo trentino e il piccolo ristorante
'del Vò' attento alla tradizione autentica, dove i formaggi
di quattro alpeggi del Lagorai e la loro straordinaria
tessitura di loro aromi, hanno avuto l’atteso, meritato
riconoscimento, nell’incontro- degustazione promosso
dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, tra
la Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai
ed i migliori nomi della ristorazione alta del Trentino,
sempre più attenta nella ricerca di cibo locale e genuino.
Il
Formaggio Originale Malghe del Lagorai è, di fatto,
un autentico gioiello caseario locale. Innanzitutto
perchè è prodotto in quelle che l’economista Pietro
Nervi definisce 'aziende del territorio' in quanto,
tutta la filiera di produzione avviene sfruttando
unicamente le risorse proprie del luogo. E non certo
da mungitori frustrati ma da quegli artigiani del latte
che, ancora capaci di riscattarsi dal subalterno, hanno
conservato la propria alterità lavorativa, l’alterità
delle razze bovine autoctone, le biodiversità del Lagorai,
ecosistema del Trentino orientale che nel 2002, Anno
Internazionale della Montagna, è stato segnalato nell’elenco
delle 'montagne più belle del mondo'
.
Nel caso
del Formaggio Originale Malghe del Lagorai, tutelato da un disciplinare a delimitazione geografica e marchio collettivo depositato
presso la Camera di Commercio di Trento e l’Ufficio Marchi e Brevetti del Ministero dello Sviluppo
Economico, la risorsa prima è il latte prodotto da bovini e capre che pascolano
liberi da giugno a settembre negli alpeggi alti di un sistema montuoso
labirintico e per questo non omologabile, straordinariamente ricco di essenze,
laghi, sorgenti e corsi d’acqua limpida, lontani da fonti di inquinamento.
La
lavorazione tramandatasi nei secoli dai mitici casari valsuganotti e oggi
disciplinata, potrebbe essere così sintetizzata: latte di solo pascolo – caldaia
di rame – caglio - fuoco, nel rispetto degli standard fissati, ma con un valore
aggiunto: la libertà per ogni malghese
di poter applicare la propria ricetta personale nella scelta di:
-
modalità
di cagliatura ( temperatura e tempo)
-
temperatura
di cottura della cagliata
-
rottura
e frangitura della cagliata
- spurgo
- modalità
di salatura
- cura
della crosta senza uso di prodotti antimuffa
- temperatura
del luogo di stagionatura
- modalità di affinamento
... così
da conservare da malga a malga un
interessante dialogo caseario tra
piccole produzioni di qualità altissima che promuova i valori anche
economici della memoria complessiva del passato, preservandole dalla standardizzazione.
Cenni storici
La Storia del Formaggio Originale Malghe del
Lagorai è millenaria.
Antichi documenti attestano lo sfruttamento degli
alpeggi dentro una robusta organizzazione di economia casearia d’alta montagna a partire già
dal 1160, anno in cui è datata con chiarezza l’appartenenza di vaste
superfici territoriali ai signori da Telvo, perpetuatasi, in
linea dinastica fino all ‘800
quando, dallo Stato Feudale si passò allo Stato di Diritto.
Con lo Stato di Diritto viene sancito il passaggio
ai Comuni di tutte quelle malghe feudali che erano state date in uso alle
comunità, mentre le cosidette malghe allodiali, quelle malghe cioè gestite per
l’esclusivo uso del castello, sono a tutt’oggi di proprietà dell’ ultimo
ramo del casato Buffa di Castell’Alto. Chiaramente le migliori.
Prima del primo conflitto mondiale il solo comune
di Telve di Sotto era proprietario di ben 40 malghe e il formaggio prodotto su
tutto il Lagorai, oltre che cibo di sussistenza, era alimento ricercato
dagli affinatori di valle, autentici sommelier del formaggio, che lo
stagionavano nelle antiche cantine a botte dei paesi pedemontani di Valsugana,
per poi destinarlo ad un mercato attento, sia in provincia di Trento che nella
provincia veneta.
Negli Almanacchi ottocenteschi, pubblicati
dall’allora Dipartimento per l’Agricoltura del Voralberg – Tirolo, il formaggio prodotto nelle malghe del Lagorai viene segnalato, insieme al
nome della malga e a quello del capo-casaro, nell’elenco dei prodotti caseari soggetti a
concorso.
Fatta questa premessa, il formaggio ancora
prodotto nella ventina di malghe localizzate nei territori montuosi a
ridosso della media Valsugana e rivilatizzate da una nuova,
interessante generazione di giovani malghesi, figli e nipoti degli abili casari
valsuganotti, è ancora il frutto di un’arte millenaria che, a parte
gli anni del primo conflitto mondiale, non ha conosciuto interruzioni, mantenendo così
intatte le antiche sapienze, il sistema artigianale di lavorare il latte crudo
direttamente in malga, la stagionatura in quota e, non ultimo, la difesa e la
godibilità di un paesaggio rurale di grande interesse paesaggistico.
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© 2010 laura zanetti
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