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Link:
c'eravamo tanto odiati ...
E'
solo una selezione ... senza contare i veleni postati
anonimamente sul sito Vaolt.it
Il
sindaco di Albaredo difende il Consorzio: basta menzogne
Il
sindaco di Gerola alta torna sul caso Bitto
Sul
vero Bitto noi di Gerola non cambiamo idea
Il
Bitto e Gerola: ecco la verità. Parla il sindaco
Acquistapace
Fabio
Acquistapace sindaco di Gerola Alta
Patrizio
De Nero, ex sindaco di Albaredo, presidente del Consiglio
Provinciale, direttore del Multiconsorzio dei prodotti
Dop e IGP, deus ex machina della 'nuova' (si
fa per dire) comunità montana'dopo la blindatura
(da giugno) nel carcere di Lecco dell ex-presidente
Silvano Passamonti.
E'
figura di spicco del PDL ed ha ricoperto molte cariche
politiche compresa quella di segretario della federazione
provinciale del PCI.
Massimo
Sertori, presidente leghista della provincia di Sondrio.
La Lega ha un consenso incredibile in Valtellina e Valchiavenna
(42%) ma nonostante questo lascia spazio alle manovre
delle vecchie caste politiche che, come dimostra la
recente tangentopoli valtellinese, si concentrano nella
bassa valle e vedono la Comunità Montana al centro
di giochi da prima repubblica in un contesto di forte
clientelismo e malcostume amministrativo
Omaggio
ai giovani casari deo Bitto storico che hanno mostrato
matutrità e responsabilità politica superiore
ad amministratori e politici di professione
|
(21.09.10) Dopo
l'ennesima manovra della casta per cercare di dividere
tra loro i produttori storici, e mettere in difficoltà
il presidente Ciapparelli, arriva l'annuncio che la
97a Mostra del Bitto (storico) si svolgerà
a Branzi (BG)
il
Bitto (storico) fa la secessione dalla Valtellina
(Intervista
a Paolo Ciapparelli)
Il
Bitto volta le spalle alla Valtellina matrigna che ha
fatto di tutto per fare sparire la produzione tradizionale
e torna in tèra de Bèrghem. Paolo
Ciapparelli conferma il 'trasloco' ma si scusa anche
con il presidente della Provincia vittima,
alla Sagra del Bitto di domenica scorsa, di un episodio della
'guerra del Bitto' che i produttori storici avrebbero
volentieri evitato
di
Michele Corti
M.C.
: Perché alla Sagra del Bitto domenica
scorsa c'è stato il clamoroso rifiuto dei
vostri casari di ritirare il tradizionale premio di
fine alpeggio creando imbarazzo al presidente della
provincia?
P.C.: Il
fatto è che non abbiamo avuto tempo di preparare
delle prese di posizione in tempo. Ho saputo solo venerdì
cosa bolliva in pentola; con quelle paginate sui
giornali in cui si annunciava un fantomatico accordo
sul Bitto. Con tanta malizia, si è allegata agli
articoli anche una foto d'archivio con me e i due sindaci
di Albaredo e di Gerola [rispettivamente Patrizio Del
Nero e Fabio Acquistapace].
Ovviamente
noi non ne sapevamo niente. Un accordo dovrebbe vedere
protagonisti i produttori, non i comuni. Comuni
che fino a ieri se ne dicevano dietro di tutti
i colori [vedi link nella colonna a fianco] proprio
a causa del Bitto e che ora, con i nuovi equilibri politici
in comunità montana e qualche accordo... In
realtà quello che si voleva era cercare
di dividere i produttori illudendosi di mettermene
contro almeno alcuni. Speravano che, desideroso di non
rovinare la festa e, pur di non rinunciare alla
premiazione, qualcuno più ingenuo avrebbe
abboccato. Ma i nostri di vicende simili ne hanno
già vissute parecchie e non ci cascano.
Erano
indignati che qualcuno possa ancora pensare di fare
accordi sottobanco alle nostre spalle e non erano certo
contenti che alla Sagra del Bitto - qui a Gerola
- siano venuti, senza chiedere nulla ai nostri, i
due casari di Albaredo che a suo tempo si sono staccati
dal gruppo stori [i 'traditori' sono
usciti dall'Associazione Produttori Valli del Bitto
quando l'allora sindaco di Albaredo, Patrizio Del Nero,
in precedenza grande sostenitore dell'Associazione e
del Presidio Slow Food, prese un'altra direzione che
l'ha portato a divenire Direttore del 'Multiconsorzio'
Valtellina c'è più gusto. Tale 'multiconsorzio'
he comprende
oltre a Bresaola IGP e vini DOP e DOCG il Consorzio
Casera e Bitto Dop, quello stesso Consorzio che i
produttori storici accusano di aver voluto snaturare
la produzione del Bitto introducendo l'uso dei mangimi
e dei fermenti selezionati, n.d.r.]
M.C.
: Come sono andate le cose? Come avete protestato?
P.C.:
In modo civilissimo, educato. Di fronte alla manovra
e contro di noi ho chiesto ai nostri 15 casari di non
partecipare alla premiazione nel centro Polifuzionale.
Qualcuno mi chiedeva anche di ritirare il formaggio
dalla Sagra ma ho detto: "il formaggio portatelo
da far assaggiare, partecipate alla festa, ma quando
vi chiamano non salite sul palco". Non volevamo
certo rovinare la festa. Le meschinità politiche
passano, il Bitto resta. Così è stato.
Di fronte alle chiamate a vuoto dei casari il sindaco
Acquistapace ha lanciato un appello: "C'è
qualcuno che vuol spiegare?". Dal pubblico gli
hanno risposto: "Se c'era Ciapparelli ve lo spiegava".
Ma Ciapparelli non c'era perché mi invitano solo
a mangiare. Sul palco con le autorità non mi
chiamano. E allora non si lamentino. Il sindaco non
può neppure lamentarsi se poi, quando è
venuto al nostro Centro del Bitto, qualcuno l'ha apostrofato
con un "capissi mia cosa fai qui".
M.C.
: Non credi, però, che Sertori non meritasse
di trovarsi in una situazione imbarazzante?
P.C.:
A me spiace per Sertori che non c'entra niente. Noi
non sapevamo neanche che dovesse venire. Chiederò
scusa a Sertori a nome di tutti i nostri produttori
anche , come ho cercato di spiegare, noi avremmo
volentieri evitato di essere trascinati in questa situazione
determinata dal comportamento di altri.
M.C.
: Di fronte a questo nuovo episodio che conferma l'ostilità
dell'ambiente politico valtellinese nei vostri confronti
cosa farete?
P.C.:
E' presto detto. Come sai è da un po' che medito
di portare a Branzi la Mostra del Bitto. C'è
la storia dietro a questa decisione e non solo la polemica
[alla fiera di San Matteo a fine settembre a Branzi
confluiva in passato la maggior parte della produzione
di Bitto-Branzi (un tempo due nomi ma una stessa produzione)
che veniva venduta a partite ai 'neguziant' e poi inviata
alle stagionature di Bergamo n.d.r.]. Sarà la
97a Mostra del Bitto storico E' presto detto. Come sai
è da un po' che medito di portare a Branzi la
Mostra del Bitto [la Mostra del Bitto Dop è arrivata
alla 103a edizione quest'anno ma i produttori storici
hanno partecipato solo sino alla 96a]. Il Formai de
Mut e il Branzi sono ben contenti di accoglierci tra
i formaggi orobici. Dopo 200 anni da quando Napoleone
ha tolto il confine sulla cresta delle Orobie faremo
sapere di stare meglio nelle Orobie con le valli lecchesi
e bergamasche piuttosto che nella provincia di Sondrio
dalal quale siamo costretti a distaccarci. Magari faremo
fare anche delle nuove cartine ...
M.C.
: A parte gli scherzi non credi che il danno di immagine
per la Valtellina di questa secessione casearia sia
grave?
P.C.:
Mah, già la Valtellina sta compromettendo la
sua immagine con quella bresaola di industriale. Non capisco
neanche perché quelli dei vini accettano di stare
lì dentro. Certo che con questa storia del Bitto
che si allontana dalla Valtellina rimedieranno una figuraccia
a livello mondiale. In ogni caso al prossimo Salone
del Gusto ho chiesto di farmi mettere lo stand di fronte
a quello 'istituzionale' dei prodotti valtellinesi,
del Multiconsorzio. Voglio guardarli in faccia questi
signori.
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