Titolo: Escursionismo
in alpeggio. Alla scoperta di ambienti,
del lavoro e dei prodotti d'alpe'
Autore: AA.VV. Editore: Regione
Piemonte - Assessorato alla montagna
Anno di edizione: 2009
Pagine: 130
Formato: 14,4
x 20,7 Prezzo: Distribuzione
gratuita
La
nutrita 'tavola rotonda' (intervento di Paolo Sibilla,
antropologo delle Alpi)
|
(26.10.09)
A Torino , nell'ambito di Alpi365, è stata presentata la
nuova guida 'Escursioni in alpeggio' a cura della Regione
Piemonte - Assessorato alla Montagna
Si
moltiplicano le iniziative per valorizzare il Turismo degli alpeggi
Il giorno 25 ottobre,
nell'ambito di 'Alpi 365', presso lo spazio della Regione
Piemonte è stata presentata la guida:
'Escursionismo in alpeggio. Alla scoperta degli ambienti,
del lavoro e dei produttori d'alpe'.
La
pubblicazione (a fianco la copertina e la scheda bibliografica)
è stata realizzata dall'Assessorato
alla Montagna e dall'IPLA (Istituto per le piante da
legno e l'ambiente). L'opera è stata redatta sulla
base di dati e rilievi eseguiti nel 2008 nell'ambito
del Catasto dei percorsi escursionistici e dell'aggiornamento
dei dati relativi agli alpeggi. E' interessante
che un prodotto
divulgativo di immediata fruizione utilizzi due differenti fonti informative
che rappresentano strumenti tecnici a supporto alla programmazione ma
si dimostrano anche utili supporti ad una
valorizzazione e fruizione integrata del patrimonio
montano.
La
guida riporta 16 itinerari (8 in provincia di Torino
e 8 in quella di Cuneo).
Una
guida concisa ma efficace
Una
breva parte introduttiva informa l'esursionista sulle
tecniche di lavorazione del latte, sulle tipolgie di
latticini prodotti in alpeggio, sulle razze di animali
domestici presenti. In appendice alle schede relative
ai diversi percorsi sono tratteti anche altri aspetti:
la transumanza, i fabbricati d'alpe, la presenza
del lupo. Le schede degli itinerari riportano in apertura
una sintesi di dati tecnici e turistici relativi ai
percorsi oltre che l'indicazione dell'itirerario automobilistico
da Torino/Cuneo sino al parcheggio di partenza del percorso.
Seguono le descrizioni dei percorsi e degli elementi
di interesse di maggior rilievo con le coordinate geografiche
dei punti di orientamento salienti. Viene quindi riportata
per ogni percorso una cartografia (1:25/35.000) e, infine,
la sezione 'L'alpe, l'ambiente, i prodotti', con
informazioni di carattere naturalistico, storico-culturale
e caseario.
Iniziative
sempre meno isolate
La
pubblicazione
segue l'uscita, avvenuta in primavera, dell'approfondita opera sugli
alpeggi del VCO 'Alpi, alpigiani e formaggi dal Mottarone alla Formazza'
) e
si integra con una pubblicazione uscita nel 2006: Marzia
Verona, Vita d'alpeggio. Cultura, tradizioni e prodotti della Valle Tanaro alle valli del Canavese
(vedi box in fondo alla pagina). Più in generale, però,
si colloca sulla scie di diverse iniziative finalizzate
alla promozione deli alpeggi quali risorse turistiche
che sono state attuate negli ultimi anni. Esse
sono state ricordate nell'ambito della presentazione
della nuova guida escursionistica e della successiva tavola
rotonda. Dopo l'intervento di Paolo Ferraris dell'Ipla
è toccato a Luca Battaglini presentare il progetto 'Alpeggi
senza confini' che ha consentito la realizzazione (tra
la svizzera val Bedretto e l'Alta Val Formazza) dell'omonimo
itinerario nonché del Museo dell'Alpeggio che è stato
allestito lungo il percorso utilizzando la stazione
d'arrivo di una funivia di servizio dell'Alpe Devero
a suo tempo utilizzata
per la costruzione della diga di Codelago. Ha concluso
la prima parte dell'incontro la Testimonianza
di Giuseppe Tomasino, gestore del Rifugio Agrituristico Salvin (Monastero di Lanzo,
Torino). Questa esperienza ha messo in evidenza le potenzialità
di forme di turismo educativo nell'ambito dell'ambiente
dell'alpeggio. Tali iniziative rivestono anche un significato
sociale dal momento che presso le giovani generazioni
è molto limitata la conoscenza delle condizioni
di vita e di lavoro in ambiente agricolo, degli animali
con le loro specificità ed esigenze, dell'origine e
caratteristiche dei prodotti alimentari.
Un
dibattito ricco di testimonianze e di stimoli
Queste
considerazioni sono state riprese da diversi degli intervenuti
nel successivo dibattito coordinato da Paolo Caligaris
(dell'Assessorato alla montagna). L'esigenza di una
corretta informazione ed 'educazione' del turista/consumatore/escursionista
è stata messa in evidenza da più di un partecipante
alla tavola rotonda. Non è mancato chi ha messo in evidenta
un atteggiamento diffuso di 'fruizione distratta' della
montagna da parte di molti che la frequentano per
motivi sportivi ed escursionistici (con il rischio che
la montagna sia percepita come un playground dei
cittadini del tutto indifferenti alla realtà umana).
Le
testimonianze (che hanno riguardato anche
la Lombardia rappresentata da Michele Corti, responsabile
del progetto Interreg 'Turismo degli alpeggi') hanno
messo in evidenza un notevole fermento di iniziative,
con il limite della loro realizzazione in ambiti territoriali
limitati. In questo modo non è stato sinora possibile
per le iniziative di 'Turismo degli alpeggi' raggiungere
una massa critica sufficiente a imporre all'attenzione
degli operatori turistici le potenzialità di questo
segmento di turismo eco-culturale. Un aspetto,
sottolineato da diversi intervenuti, riguarda
la necessità di un coinvolgimento attivo sin dalla progettazione
delle iniziative degli alpeggiatori.
Gli
alpeggiatori restano gli attori principali
Da
questo punto di vista è stato fatto osservare che il
tradizionale quadro di scetticismo e diffidenza degli
operatori agricoli verso le proposte tendenti a coniugare
alpicoltura e turismo è in parte mutato tanto che non
è raro trovare giovani propositivi e pronti a diventare
protagonisti di nuove iniziative. Il contatto con il
turista o con giovani che desiderano fare esperienze
di lavoro in alpeggio (vedi l'iniziativa 'ragazzi
in alpeggio'
promossa da Michele Corti e Marzia Verona di AmAMont)
hanno dimostrato di possedere una grande valenza non
solo dal punto di vista materiale ma anche quali elementi
di 'riconoscimento sociale' del ruolo degli alpeggiatori
che hanno bisogno anche di gratificazioni non materiali
per poter proseguire una non facile attività che si
scontra contro difficoltà vecchie e nuove (vedi la presenza
del lupo).
Sono
parecchi i soggetti che possono animare il 'movimento
del turismo d'alpeggio'
Non
sono mancati gli stimoli in direzione di un'approfondimento
dele tematiche sul tappeto anche nel quadro di una cooperazione
inter-regionale. Ci si augura che all'incontro del Lingotto
seguano nuove iniziative che facciano il punto in modo
sistematico su esperienze e prospettive lergate al binomio
alpeggi-turismo al fine di coagulare i variegati
attori che hanno dimostrato di voler muoversi per il
rilancio in chiave multifunzionale (non solo agrozoocasaria
quindi ma anche socio-culturale, educativa, ambientale)
di quella straordinaria realtà rappresentata da centinaia
di alpeggi ancora in attività. Alpigiani, operatori
professionali delle filiere casearie, amministrazioni
pubbliche proprietarie di alpeggi, associazioni ed istituzioni
culturali e di volontariato, enti ed operatori
turistici rappresentano altrettanti soggetti che possono
trovare motivi dio collaborazione a partire da una nuova
attenzione per l'alpeggio.
Titolo: Vita d'alpeggio. Cultura, tradizioni e prodotti della Valle Tanaro alle valli del Canavese
Autore: Marzia Verona Editore: Blu edizioni, Torino
Anno di edizione: 2006
Pagine: 283
Formato: 14
x 22 Prezzo: Euro: 16.00
ISBN-13:
978-88-7904-019-8
Una guida al mondo dell'alpeggio che ribalta le impostazioni delle pubblicazioni turistiche o tecniche. Il lettore è introdotto ai ritmi, ai problemi, alla realtà "diversa" dell'alpeggio dall'incontro diretto con i protagonisti. Sono gli uomini, le donne, i giovani, i ragazzi che parlano in prima persona. L'autrice ha saputo farli parlare e ricostruire quasi "spontaneamente" i nessi che legano i vari aspetti di questo mondo senza sovrapporvi i propri giudizi, i propri schemi. Ciò per merito di una sensibilità e di atteggiamento rari nei confronti di questo mondo, improntati all'affetto, all'osservazione partecipata, ma senza sdolcinatezze e mitizzazioni. C'è la voglia di capire e far capire al di là dei pregiudizi di tanta cultura tecnica, accademica, alle categorie riduttive degli "addetti ai lavori". Poi ci sono gli animali, protagonisti anch'essi a pieno titolo, che parlano attraverso le fotografie di Marzia e le parole piene di patos emotivo dei margari e dei pastori. Qui si capisce la differenza che corre tra l'animale-numero, l'animale macchina da latte di tanta zootecnia industriale e l'animale personalizzato, motivo di orgoglio, preoccupazioni, soddisfazioni. Pur immersi nel nostro tempo gli alpeggi sono un luogo in cui gli aspetti simbolici, la produzione di cultura sono indissolubili da quella di (ottimi) formaggi. Le decorazioni dei rudùn (campanacci), il ruolo di orgogliosa ostenzazione delle mucche più belle nelle salite e discese dall'alpeggio, le cene dei margari e le altre forme di socializzazione, le tradizioni che si rinnovano in un contesto ricco di ricchi motivi folklorici ma lontano (quasi sempre) dal "folklore" sono l'anima dell'alpeggio (che poi è l'anima delle Alpi). Attraverso questo approccio le informazioni su aspetti più tecnici - che pure non mancano nel libro - risultano più comprensibili, diventa più stimolante da parte del lettore-turista impegnarsi un po' per "studiare"l'alpeggio. Sarà ripagato quando vi salirà. Un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ama la montagna alpina dalla Liguria al Carso. (M.C.) |
|
|