Nonostante il Comitato Gruppo
di salvaguardia territorio Stazzona - san
Bernardo-Tirano abbia messo in evidenza che esistano delle
alternative con minor consumo di suolo, nonostante che queste
alternative comportino costi inferiori e minori rischi alla
circolazione (con tratti che saranno a rischio gelo e colate
detritiche), l'Anas sta dando il via ai lavori. Sottolineamo che, oltre alle osservazioni
del Comitato vi sono delle prescrizioni vincolanti del comune di Villa
e della Regione Lombardia, prescrizioni che sono state ignorate. Quando
sussistono motivi di illegittimità relativamente a dei lavori, questi
possono essere fermati ripristinando le condizioni ex ante. Perché le
autorità che avrebbero il compito di vigilare non si muovono?
Sono iniziati i lavori "propedeitici" di
bonifica per l'eventuale presenza di ordini bellici nel tratto tra
Stazzona e San Bernardo. Le ruspe sono già in azione. Le reti da
cantiere nelle foto mettono bene in evidenza l'ampiezza della fascia
espropriata. La fascia espropriata consuma una notevole superficie di
suolo, in una piana agricola di pregio che assume un forte valore
paesaggistico. L'ampliamento della provinciale Sp 24 avrebbe comportato
l'esproprio di una fascia di soli 10 m. Il danno al territorio va
valutato nel contesto della realtà valtellinese. La Valtellina, tra le
valli alpine, è quella che più ha sofferto per un consumo di suolo del
fondovalle intensivo e disordinato, un corridoio di capannoni e centri
commerciali che ne compromette irrimediabilmente la qualità del
paesaggio con ripercussioni negative sul turismo. Così la bassa e media
Valtellina sono diventate un "tunnel" (anche quando la strada è a cielo
aperto, da percorrere il più rapidamente possibile per raggiungere le
stazioni sciistiche dell'alta valle (Livigno e Bormio, la "polpa"
secondo una distorta e ben poco sostenibile concezione del turismo
alpino. Le belle valli laterali delle Orobie e delle Retiche, gli
splendidi borghi storici (Ponte, Teglio, Chiuro per citarne solo
alcuni) sono così ignorati dal turista. Poi si piange sul latte versato
quando si pensa che le brutture del fondovalle sono di pesante ostacolo
alle candidature Unesco).
Purtroppo, come succede spesso,
l'agricoltura non ha certo dalla sua la forza economica per
resistere. Gli agricoltori, tranne coloro che si sono opposti al
tracciato, decisi a difendere la propria terra, data la situazione
dell'economia agricola e le non brillanti prospettive sono ben lieti di
incassare il prezzo di esproprio. Non è una situazione che riguarda
solo la Valtellina. Anche nella vicina Svizzera le cose non vanno poi
così bene se, è notizia di questi giorni, i viticoltori del Vallese
sono disposti a cedere i propri terreni al prezzo simbolico di 1 Euro.
Ma se qualcuno è contento di essere espropriato, va anche detto che la
spesa per l'Anas è notevole. Allargando la strada provinciale il costo
sarebbe risultato di 4/5 milioni/km contro i 9/10 del tracciato che
taglia la piana agricola. Oltre al danno agricolo e paesaggistico anche
danno all'erario. Un danno cui si deve aggiungere la realizzazione di
una vasca di decantazione a lato della chiesetta del XVIII secolo.
Rimandando al precedente articolo della scorsa estate (VAI A VEDERE) e
alla relazione del geom Spavetti (pdf da scaricare in fondo
all'articolo) per le numerose problematicità del tracciato che l'Anas si appresta a realizzare
ci limitiamo qui a richiamarne alcune che interessano questa parte di
tracciato oltre a quelle già ricordate
- notevole
pericolosità per il gelo del tracciato tra la località San Bernardo e
il
Dosso se rimane ai piedi della montagna, come previsto del progetto del
2009 , in
quanto la zona a monte poco soleggiata, è soggetta a gelate improvvise ;
- rotonda di Stazzona a raso (con
rallentamenti al traffico) e con conseguenze negative sulla viabilità
locale (mezzi agricoli, pedoni, pista ciclabile) e su quella per e da
l'Aprica attraverso il borgo di Stazzona
- occupazione
della fascia A (ad alto rischio) del PAI (Piano per l'assetto
idrogeologico) tra San Bernardo e Ganda con accentuazione pericolo di
esondazione sull'altra sponda dove vi sono case e attività produttive.
.
Nella relazione di cui sotto il geom. Santo Spavetti chiede alla Direzione Generale ANAS di Roma di verificare la legittimita’ dell’ applato dei lavori in quanto Anas MI avrebbe proceduto all’ appalto sulla base di un tracciato ILLEGITTIMO, che potrebbe comportare un DANNO ERARIALE che calcola in 9/10 milioni di euro, per la sola GALLERIA DOSSO,danno ambientale e pericoli per la circolazione con possibili vittime, come da relazione tecnica allegata
ALLEGATI PDF
Relazione
del Geom. Santo Spavetti
Osservazioni sul tratto Stazzona-San Bernardo-Ganda
Relazione rischio esonsazione e frane
Relazione rischi tracciato