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Montagna sfregiata

Santo Spavetti, 31 Agosto, 2021

Tangenziale di Tirano: si può ancora cambiare

Per la variante di Tirano-Valtellina le alternative sono ancora possibili con varianti in corso d'opera; le devastazioni e i pericoli sono ancora evitabili. Pericoli e danni inutili sarebbero evitati con una nuova proposta di tracciato che eviterebbe i pericoli per la circolazione stradale rispetto a quello previsto. La proposta prevede il tracciato a Adda tra Stazzona e Ganda, con eliminazione della pericolosa rotonda a Stazzona. Publichiamo l'approfodimento del geom. Santo Spavetti a nome del Comitato per la modifica del progetto di realizzazione tangenziale di Tirano Gruppo di salvaguardia territorio Stazzona - san Bernardo-Tirano, ci ha inviato un approfondimento con i pericoli e danni del tracciato della tangenziale di Tirano, ci segnala: "i danni ambientali e futuri pericoli per la circolazione sono evidenti e documentati, queste assurdità causano danno ambientale ed erariale e pericoli futuri inaccettabili, le alternative ci sono con riduzione sensibile di consumo di suolo, pericoli futuri e consentono anche un notevole risparmio.


Il progetto del 2004, comportava il passaggio del tracciato a sinistra Adda per la presenza dello svincolo per Tirano in loc. Ganda a livelli sfalsati, con necessità di congrua distanza dall'Adda per la realizzazione delle rampe di ingresso, del collegamento con la dogana di Tirano (tratta C), e a sud di Stazzona collegamento con ss 39 - con la variante del 2009 è stato eliminato svincolo a livelli sfalsati-sostituito da rotonda, eliminata la tratta C e collegamento con ss 39, per cui il tracciato previsto a sinistra Adda e in funzione di tali opere diveniva non più necessario e illogico, la variante attuata nel 2009 doveva valutare le soluzioni alternative più logiche, meno impattanti e meno costose, le modifiche si possono ancora fare con variante in corso d' opera, come fatto a Capo di Ponte -ss 42- dove ad appalto aggiudicato all'Ati Collini-Cossi, 2 km di strada già parzialmente realizzati sono stati spostati in galleria.

I pericoli sono documentati e noti, pertanto o Anas prevede tutti gli accorgimenti necessari per garantire l'incolumità degli utenti della strada, oppure non si comprende, essendoci le alternative, come sia possibile realizzare, con fondi pubblici, un tracciato illegittimo (in quanto non rispetta le prescrizioni in Gazzetta Ufficiale n 237 del 11 ottobre 2018), che causa rischi futuri non di certo imprevedibili, una nuova strada con cartello "caduta massi", con pericolo esondazione e colate detritiche, con possibili vittime, come a Chiareggio, per pericoli noti e documentati.

Proposta di tracciato a destra Adda. Ha la finalità di abolire l'assurda rotonda di Stazzona, e di evitare il passaggio in fascia A del Pai (Piano di assetto idrogeologico), che mette a rischio esondazione l'altro lato dell'Adda, con case e attività. E' evidente che se, di fronte al Poschiavino, si occupano 28.000 mq di area, con rilevato alto 6/8 mt, e non può più espandersi, si accentuano i pericoli, anche perché i calcoli idraulici di progetto non tengono in considerazione le piene come quella del 1987, situazione che invece con i cambiamenti climatici potrebbe ripetersi con frequenza, per cui è contrario al principio di precauzione realizzare opere senza tenere conto di queste piene che dati i cambiamenti climatici non sono più da considerare “eccezionali”, ( a pag. 59 dello stesso esecutivo - elaborato: fa01- progetto idraulico -fa - idraulica fiume Adda - si afferma: “tale analisi volutamente non tiene in considerazione di possibili eventi catastrofici come l’alluvione avvenuta in Valtellina nel 1987 in quanto per eventi di tale portata, totalmente imprevedibili, le problematiche sarebbero di scala molto maggiore e diverse dal solo trasporto solido di fondo in alveo"). Un'assurdità considerati i cambiamenti climatici.

Tangenziale di Tirano. Si può ancora rimediare a questo tracciato irrazionale e illegittimo(non rispetta prescrizioni vincolanti) , devastante e illegale per occupazione fascia a del Pai, con variante in corso d'opera, spostando il tracciato a lato Adda, e tra Stazzona e Ganda sul lato destro, per evitare l'occupazione della fascia A del Pai, che accentua il rischio esondazione nella piana di Villa con case e attività.

Non essendo state recepite prescrizioni vincolanti è evidente l'illegittimità del progetto esecutivo. ll comune di Villa aveva giustamente prescritto quanto segue: Gazzetta Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 pag. 21 e seguenti allegato 1 prescrizioni … “dovrà essere valutata la possibilità di spostare il tratto della nuova strada in progetto tra la rotatoria di Stazzona e la contrada san Bernardo posizionandola più a ridosso dell’attuale strada provinciale (Stazzona-Tirano) fino ad inglobarla”. Altra prescrizione disattesa (di Regione Lombardia): “1.2.1.8 si dovranno individuare e perseguire miglioramenti progettuali atti a ridurre la frammentazione del territorio agricolo nel tratto di circa 1 km a monte della località san Bernardo, rispetto al rapporto tra la nuova viabilità e la riqualificazione di quella esistente”.

Per cui se il tracciato non è conforme alle PRESCRIZIONI,che non sono state di fatto recepite, considerato che la Gazzetta Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 cita: "riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata" è illegittimo


Problematiche in comune di Villa

A- L'occupazione della fascia A del Pai tra san Bernardo e Ganda accentua il pericolo di esondazione, ma anche il rilevato tra Stazzona e san Bernardo, impedendo, in caso di piene l’allagamento da questo lato, potrebbe causare l’ esondazione sull’altra sponda con case e attività (l’ argine lato Villa attualmente è più alto proprio per impedire l’esondazione, ma il rilevato è più alto, per cui sarebbe stato più sensato che la nuova strada avesse mantenuto la quota attuale della sp 24).

B- La rotonda causa seri pericoli. Non ci vorrebbe molto a realizzare un sottopasso, visto che la strada attuale è 4/5 mt sopra il piano campagna.

C- Spostamento del tracciato 8adempiendo alla prescrizione) inglobando la sp 24. La cosa più logica sarebbe mantenere la ss 38, il “Tirone “, realizzando la tratta C, o utilizzare il sottopasso in via dell’artigianato a Tirano, lasciando sp 24 l’attuale prov. che già è alternativa e alleggerisce il traffico.

D- Mancanza di collegamento della pista ciclabile a Stazzona che, se realizzato fungerebbe anche da sottopasso per i pedoni che anche con le strisce pedonali sarebbero in difficoltà ad attraversare la trafficata ss38.


Tracciato alternativo tra Stazzona e Ganda a destra Adda

Un tracciato alternativo in destra idraulica dell'Adda (dove c'è già una strada comunale poco utilizzata,l a comunale e pista ciclabile , si realizzerebbero comunque a monte), eviterebbe l'occupazione della fascia A del Pai, con imprevedibili conseguenze in caso di futuri eventi meteorici intensi. A Villa l'impossibilità di espansione del Poschiavino, nella fascia a tra Ganda e san Bernardo, potrebbe comportare esondazione sulla sponda opposta con case e attività. L'occupazione della fascia A del Pai è vietata dalle norme; lo sarebbe anche dal buon senso, in un area già critica. Che la zona tra il conoide di Ganda e san Bernardo sia soggetta ad esondazioni lo testimonia anche la mancanza di costruzioni antiche, l'unica costruzione esistente è recente, quella dell'azienda Paganini, che, occupando 28.000 mq con rilevato. Si mette a rischio esondazione la sponda opposta.

Il tracciato previsto in sinistra Adda comporta danni al territorio e pericoli. L'alternativa, posizionando il tracciato a destra Adda, che con variante in corso d’ opera è fattibile. Con variante in corso d’opera ad appalto aggiudicato all’Ati Collini/Cossi si è operato anche a anche a Capo di Ponte, ss 42, spostando 2 km di tracciato da fuori terra in galleria (lunga 1800 mt). La variante si può ancora fare; i tempi di inizio lavori si allungherebbero di 6 mesi/1 anno ma, poi, in 3 anni i lavori sarebbero terminati. I tempi di esecuzione non si allungherebbero in quanto i lavori da Stazzona a Tirano sono fattibili in 2 anni , mentre la galleria Dosso per cui sono necessari normalmente 3 anni di lavori possono essere iniziati prima.

La variante evita pericoli di incidenti per ghiaccio tra san Bernardo e Dosso , di accentuazione pericolo di esondazione per occupazione fascia A del Pai (occupazione fascia a vietata dalla normativa), di caduta massi tra san Bernardo e Dosso, problemi di rumore per le case a Stazzona e san Bernardo, di esondazione con colate detritiche a valle di Ganda (nota 1). Spostando il tracciato a lato Adda (mentre l’attuale rotonda è a circa 100 mt dall’Adda, nel conoide), possibili colate detritiche si fermerebbero nell’area pianeggiante tra il conoide e l'Adda. In assenza di variante, Il borgo di san Bernardo verrebbe paesaggisticamente devastato. Tra Stazzona e san Bernardo la strada deturperebbe un'ampia area coltivata-occupazione per 50/60mt dal fiume. In aggiunta, la rotonda convoglierebbe tutto il traffico verso l’Aprica nelle anguste vie di Stazzona . Andrebbe tenuto in conto che le esondazioni potrebbero verificarsi anche durante i lavori, con danni e fermo cantiere per anni.

E' evidente che, non essendoci ragioni per passare a sinistra, la soluzione tecnica logica è passare a destra dell’Adda, come da soluzione proposta, evitando pericoli e danni al territorio, con anche notevoli risparmi. All’epoca della progettazione definitiva, nel 2009, per ragioni di fretta non si sono verificate le soluzioni alternative, ma, essendoci un'alternativa fattibile, senza allungamento dei tempi, in quanto attuata con categorie di opere già previste nell’appalto. Le opere sarebbero infatti analoghe, cambiando solo la posizione. Non si vedono perciò le ragioni per non adottare questa soluzione che evita danni, sinistri e accentuazione pericolo di esondazione in zona già critica. Si cambi questo tracciato irrazionale e inaccettabile. In questo modo la sp 24 non subirebbe interruzioni durante i lavori, evitando i disagi conseguenti.

L’attuale strada a destra Adda. Si può realizzare a monte la nuova strada comunale con pista ciclabile.


Occupazione prevista nel progetto a Stazzona (da progetto esecutivo).


Occupazione a Stazzona (da progetto esecutivo).



Occupazione in località san Bernardo (da progetto esecutivo), devastante per il piccolo abitato e la chiesetta del XVII sec.

L’ importanza delle fasce di esondazione (Tresenda di Teglio): se la piena non si espande in apposite aree di laminazione a sinistra si accentua il rischio esondazione su altre aree.


Svincolo “Tirano centro” nel conoide di Ganda

Lo svincolo “Tirano centro” nel conoide di Ganda e il tracciato previsto al piede della montagna sono a rischio per frane e caduta massi. In queste zone pericolose i tracciati stradali sono fattibili solo con gallerie artificiali, se il passaggio in queste zone è obbligato. Ma non è questo il caso, essendo possibile tracciato alternativo a lato Adda. Considerata la tragedia di Chiareggio, si progetta una nuova strada in un conoide pericoloso?

Da Il Giorno 14/08/2020: “Frana "assassina" in Valtellina, si indaga per omicidio colposo. L’inchiesta per la tragedia di Chiareggio, che ha provocato tre morti e due feriti, è a carico di ignoti e si ipotizza pure il disastro colposo”….”Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 14 agosto 2020 - omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Sono le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, contenute nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Stefano Latorre, titolare dell’inchiesta (con perizia affidata al geologo Maurizio Azzola) sulla “frana-assassina” che a Chiareggio, frazione di Chiesa in Valmalenco, l’altro pomeriggio ha travolto due auto uccidendo tre persone e ferendone in modo grave altre due”.


Da La Provincia di Sondrio di Venerdì 20 agosto 2021. “Chiareggio, un anno dopo la tragedia l’inchiesta va ancora avanti. La procura conferma che si sta ancora indagando dopo la tragica frana di un anno fa. si attendono le perizie per stabilire eventuali responsabilità per la morte di una coppia e una bambina”. (…) una frana imponente, modello “debris flow”, colata detritica di cui ormai sono piene le nostre valli alpine. (…) il loro obiettivo difensivo... «è quello di contribuire a far piena luce su quanto accaduto e risalire alle circostanze in cui è avvenuta la morte dei nostri assistiti - sottolineano - appurando, in particolare, se lo stato dei luoghi poteva dirsi sicuro» (…) ”il punto nodale della questione, è questo: riandare al momento della tragedia, al grado di sicurezza del versante sovrastante il ponte sul Nevasco, un torrente innocuo in circostanze normali, impetuoso in circostanze eccezionali, e andare al livello di sicurezza garantito dal ponte che lo attraversa. (….) al riguardo, determinante per la procura sarà la perizia stesa dal tecnico di parte, nominato nella persona del geologo Maurizio Azzola, che del “debris flow”, ha fatto motivo di studio.”

Per la tangenziale di Tirano è in progetto il tracciato con rotonda a raso in un conoide che può essere soggetto a fenomeni modello “debris flow”, colata detritica di cui ormai sono piene le nostre valli alpine? Forse 20 anni fa, quando si è deciso il tracciato, questi fenomeni erano rari e quindi non tenuti in considerazione, considerate le possibili vittime, un tracciato nel conoide è ammissibile?

Svincolo di ingresso alla città di Tirano

Lo svincolo è previsto dal progetto esecutivo in fondo alla zona industriale, con rotonda posizionata nel conoide di Ganda, con pericolo di colate detritiche. Lo svincolo sarebbe opportuno spostarlo in via dell'Artigianato.

Devastazione conoide di Ganda. In località Ganda il tracciato e la rotonda, per lo svincolo Tirano centro, sono previste nel conoide, zona che in base alla cartografia idrogeologica può essere oggetto di esondazione, con possibile trasporto di detriti provenienti da frane di versante. Appare illogico prevedere strada e rotonda, su rilevato, in un conoide, zona di possibile esondazione e di possibili colate detritiche in caso di nubifragio. Spostando il tracciato a lato Adda possibili colate detritiche si fermerebbero nell’area pianeggiante tra conoide e Adda.

L’area tra Ganda e san Bernardo (conoide di Ganda)… alla confluenza del torrente Poschiavino.

Carta del rischio idrogeologico. il tracciato è previsto di fascia A del Pai e la rotonda di ingresso a Tirano,nel conoide in zona pericolosa- con linea bianca (indicativa) è segnato il tracciato previsto per la nuova strada.

Estratto quadro dissesti studio geologico comune di Tirano (retinato rosso = elevato rischio idraulico; retinato viola = aree potenzialmente interessate dal flusso detritico).

Lungo il versante a monte rispetto tra san Bernardo e Tirano, sono presenti tree aree classificate come frane attive ed un'area classificata come frana quiescente (nella cartografia dello studio geologico allegato al pgt e nella carta Pai), mentre la carta della franosità (carta Iffi) individua un’area franosa più ampia che interessa una vasta porzione di versante soggetta a crolli/ribaltamenti.


Estratto carta Iffi: progetto Iffi (inventario dei fenomeni franosi in Italia).

La carta Iffi deriva da una raccolta di dati, studi, analisi e ricerche che Regione Lombardia conduce da diversi anni avvalendosi dell'esperienza di Università ed enti di ricerca. Il progetto Iffi rappresenta uno strumento base per la realizzazione di qualsiasi politica di prevenzione e di difesa del territorio ed è un riferimento indispensabile per un qualunque lavoro, studio, progetto che necessiti un confronto con i fenomeni di dissesto idrogeologico e a qualunque scala si operi, da quella comunale a quella regionale (non consultata per la variante di Tirano?).


Nel tratto san Bernardo/Ganda/Dosso sono presenti frane di versante incombenti sulla futura strada e massi pericolanti nel ripido pendio a monte tra Ganda e Dosso. Rocce fessurate e massi nei canaloni soprastanti il rilevato tra Ganda e Dosso.



Sopra: la tragedia di Civo (foto da Prima Como)

Nonostante le reti, il passaggio in zone sottostanti pendii ripidi comporta rischi.(foto da Prima Como), in queste zone si realizzano percorsi stradali solo dove non sono possibili alternative (realizzando gallerie finestrate), per la variante di Tirano le alternative ci sono.

Vi è poi da sgnalare la notevole pericolosità per il gelo del tracciato tra la località san Bernardo e il Dosso se esso rimarrà ai piedi della montagna, come previsto del progetto del 2009 , in quanto la zona a monte poco soleggiata, è soggetta a gelate improvvise .

Con il progetto attuale il pericolo di incidenti per il ghiaccio si avrebbe tra la località san Bernardo e il Dosso , circa 2 km, l’errata scelta del tracciato causerebbe sinistri e vittime per il fenomeno della strada ghiacciata. in inverno la zona ai piedi della montagna resta in ombra, ed è soggetta a ghiacciarsi improvvisamente i pericoli derivanti dal gelo sono documentati, pertanto cosa succederebbe se la nuova ss38 passa in questa zona,soggetta a gelate, considerato l’aumento esponenziale di traffico costituito anche da tir e pullman, con strada in discesa?


Il ghiaccio al piede della montagna località Ganda. A lato: stessa data, come si può vedere verso Adda non c’è ghiaccio. Pertanto il tracciato come previsto nel progetto non a sufficienti garanzie per quanto riguarda la sicurezza.

ALLEGATI PDF

TRACCIATO ALTERNATIVO A LATO ADDA

GALLERIA DOSSO NATURALE DI 2044 Mt

SVINCOLO DI TIRANO


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