Per la variante di
Tirano-Valtellina le alternative sono ancora
possibili con varianti in corso d'opera; le devastazioni e i pericoli
sono
ancora evitabili. Pericoli e danni inutili sarebbero evitati con una
nuova
proposta di tracciato che eviterebbe i pericoli per la circolazione
stradale rispetto a quello previsto. La proposta prevede il tracciato a
Adda tra Stazzona e
Ganda, con eliminazione della pericolosa rotonda a Stazzona.
Publichiamo l'approfodimento del geom. Santo Spavetti a nome del
Comitato per la modifica del progetto di realizzazione tangenziale di
Tirano Gruppo
di salvaguardia territorio Stazzona - san
Bernardo-Tirano, ci ha inviato
un approfondimento con i pericoli e
danni del tracciato della tangenziale di Tirano, ci segnala: "i
danni ambientali e futuri pericoli per la circolazione sono evidenti
e documentati, queste assurdità causano danno ambientale ed erariale
e pericoli futuri inaccettabili, le alternative ci sono con riduzione
sensibile di consumo di suolo, pericoli futuri e consentono anche un
notevole risparmio.
Il progetto del 2004, comportava il
passaggio del tracciato a sinistra Adda per la presenza dello
svincolo per Tirano in loc. Ganda a livelli sfalsati, con necessità
di congrua distanza dall'Adda per la realizzazione delle rampe di
ingresso, del collegamento con la dogana di Tirano (tratta C), e a
sud di Stazzona collegamento con ss 39 - con la variante del 2009 è
stato eliminato svincolo a livelli sfalsati-sostituito da rotonda,
eliminata la tratta C e collegamento con ss 39, per cui il tracciato
previsto a sinistra Adda e in funzione di tali opere diveniva non più
necessario e illogico, la variante attuata nel 2009 doveva valutare
le soluzioni alternative più logiche, meno impattanti e meno
costose, le modifiche si possono ancora fare con variante in corso
d' opera, come fatto a Capo di Ponte -ss 42- dove ad appalto
aggiudicato all'Ati Collini-Cossi, 2 km di strada già parzialmente
realizzati sono stati spostati in galleria.
I pericoli sono documentati e noti,
pertanto o Anas prevede tutti gli accorgimenti necessari per
garantire l'incolumità degli utenti della strada, oppure non si
comprende, essendoci le alternative, come sia possibile realizzare,
con fondi pubblici, un tracciato illegittimo (in quanto non rispetta
le prescrizioni in Gazzetta Ufficiale n 237 del 11 ottobre 2018), che
causa rischi futuri non di certo imprevedibili, una nuova strada con
cartello "caduta massi", con pericolo esondazione e colate
detritiche, con possibili vittime, come a Chiareggio, per pericoli
noti e documentati.
Proposta di tracciato a destra Adda.
Ha la finalità di abolire l'assurda rotonda di Stazzona, e di
evitare il passaggio in fascia A del Pai (Piano di assetto
idrogeologico), che mette a rischio esondazione l'altro lato
dell'Adda, con case e attività. E' evidente che se, di fronte al
Poschiavino, si occupano 28.000 mq di area, con rilevato alto 6/8 mt,
e non può più espandersi, si accentuano i pericoli, anche perché i
calcoli idraulici di progetto non tengono in considerazione le piene
come quella del 1987, situazione che invece con i cambiamenti
climatici potrebbe ripetersi con frequenza, per cui è contrario al
principio di precauzione realizzare opere senza tenere conto di
queste piene che dati i cambiamenti climatici non sono più da
considerare “eccezionali”, ( a pag. 59 dello stesso esecutivo -
elaborato: fa01- progetto idraulico -fa - idraulica fiume Adda - si
afferma: “tale analisi volutamente non tiene in considerazione di
possibili eventi catastrofici come l’alluvione avvenuta in
Valtellina nel 1987 in quanto per eventi di tale portata, totalmente
imprevedibili, le problematiche sarebbero di scala molto maggiore e
diverse dal solo trasporto solido di fondo in alveo").
Un'assurdità considerati i cambiamenti climatici.
Tangenziale di Tirano. Si può
ancora rimediare a questo tracciato irrazionale e illegittimo(non
rispetta prescrizioni vincolanti) , devastante e illegale per
occupazione fascia a del Pai, con variante in corso d'opera,
spostando il tracciato a lato Adda, e tra Stazzona e Ganda sul lato
destro, per evitare l'occupazione della fascia A del Pai, che
accentua il rischio esondazione nella piana di Villa con case e
attività.
Non essendo state recepite prescrizioni
vincolanti è evidente l'illegittimità del progetto esecutivo. ll
comune di Villa aveva giustamente prescritto quanto segue: Gazzetta
Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 pag. 21 e seguenti allegato 1
prescrizioni … “dovrà essere valutata la possibilità di
spostare il tratto della nuova strada in progetto tra la rotatoria di
Stazzona e la contrada san Bernardo posizionandola più a ridosso
dell’attuale strada provinciale (Stazzona-Tirano) fino ad
inglobarla”. Altra prescrizione disattesa (di Regione Lombardia):
“1.2.1.8 si dovranno individuare e perseguire miglioramenti
progettuali atti a ridurre la frammentazione del territorio agricolo
nel tratto di circa 1 km a monte della località san Bernardo,
rispetto al rapporto tra la nuova viabilità e la riqualificazione di
quella esistente”.
Per cui se il tracciato non è conforme alle PRESCRIZIONI,che non sono state di fatto recepite, considerato che la Gazzetta Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 cita: "riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata" è illegittimo
Problematiche in comune di Villa
A- L'occupazione della fascia A del
Pai tra san Bernardo e Ganda accentua il pericolo di esondazione, ma
anche il rilevato tra Stazzona e san Bernardo, impedendo, in caso di
piene l’allagamento da questo lato, potrebbe causare l’
esondazione sull’altra sponda con case e attività (l’ argine
lato Villa attualmente è più alto proprio per impedire
l’esondazione, ma il rilevato è più alto, per cui sarebbe stato
più sensato che la nuova strada avesse mantenuto la quota attuale
della sp 24).
B- La rotonda causa seri pericoli. Non
ci vorrebbe molto a realizzare un sottopasso, visto che la strada
attuale è 4/5 mt sopra il piano campagna.
C- Spostamento del tracciato
8adempiendo alla prescrizione) inglobando la sp 24. La cosa più
logica sarebbe mantenere la ss 38, il “Tirone “, realizzando la
tratta C, o utilizzare il sottopasso in via dell’artigianato a
Tirano, lasciando sp 24 l’attuale prov. che già è alternativa e
alleggerisce il traffico.
D- Mancanza di collegamento della pista
ciclabile a Stazzona che, se realizzato fungerebbe anche da
sottopasso per i pedoni che anche con le strisce pedonali sarebbero
in difficoltà ad attraversare la trafficata ss38.
Tracciato alternativo tra Stazzona e Ganda a destra Adda
Un tracciato alternativo in destra
idraulica dell'Adda (dove c'è già una strada comunale poco
utilizzata,l a comunale e pista ciclabile , si realizzerebbero
comunque a monte), eviterebbe l'occupazione della fascia A del Pai,
con imprevedibili conseguenze in caso di futuri eventi meteorici
intensi. A Villa l'impossibilità di espansione del Poschiavino,
nella fascia a tra Ganda e san Bernardo, potrebbe comportare
esondazione sulla sponda opposta con case e attività. L'occupazione
della fascia A del Pai è vietata dalle norme; lo sarebbe anche dal
buon senso, in un area già critica. Che la zona tra il conoide di Ganda
e san Bernardo sia soggetta ad esondazioni lo testimonia anche
la mancanza di costruzioni antiche, l'unica costruzione esistente è
recente, quella dell'azienda Paganini, che, occupando 28.000 mq con
rilevato. Si mette a rischio esondazione la sponda opposta.
Il tracciato previsto in sinistra Adda
comporta danni al territorio e pericoli. L'alternativa,
posizionando il tracciato a destra Adda, che con variante in corso d’
opera è fattibile. Con variante in corso d’opera ad appalto
aggiudicato all’Ati Collini/Cossi si è operato anche a anche a
Capo di Ponte, ss 42, spostando 2 km di tracciato da fuori terra in
galleria (lunga 1800 mt). La variante si può ancora fare; i tempi
di inizio lavori si allungherebbero di 6 mesi/1 anno ma, poi, in 3
anni i lavori sarebbero terminati. I tempi di esecuzione non si
allungherebbero in quanto i lavori da Stazzona a Tirano sono
fattibili in 2 anni , mentre la galleria Dosso per cui sono necessari
normalmente 3 anni di lavori possono essere iniziati prima.
La variante evita pericoli di incidenti
per ghiaccio tra san Bernardo e Dosso , di accentuazione pericolo di
esondazione per occupazione fascia A del Pai (occupazione fascia a
vietata dalla normativa), di caduta massi tra san Bernardo e Dosso,
problemi di rumore per le case a Stazzona e san Bernardo, di
esondazione con colate detritiche a valle di Ganda (nota 1). Spostando
il tracciato a lato Adda (mentre l’attuale rotonda è a
circa 100 mt dall’Adda, nel conoide), possibili colate detritiche
si fermerebbero nell’area pianeggiante tra il conoide e l'Adda. In
assenza di variante, Il borgo di san Bernardo verrebbe
paesaggisticamente devastato. Tra Stazzona e san Bernardo la strada
deturperebbe un'ampia area coltivata-occupazione per 50/60mt dal
fiume. In aggiunta, la rotonda convoglierebbe tutto il traffico verso
l’Aprica nelle anguste vie di Stazzona . Andrebbe tenuto in conto
che le esondazioni potrebbero verificarsi anche durante i lavori,
con danni e fermo cantiere per anni.
E' evidente che, non essendoci ragioni
per passare a sinistra, la soluzione tecnica logica è passare a
destra dell’Adda, come da soluzione proposta, evitando pericoli e
danni al territorio, con anche notevoli risparmi. All’epoca della
progettazione definitiva, nel 2009, per ragioni di fretta non si sono
verificate le soluzioni alternative, ma, essendoci un'alternativa
fattibile, senza allungamento dei tempi, in quanto attuata con
categorie di opere già previste nell’appalto. Le opere sarebbero
infatti analoghe, cambiando solo la posizione. Non si vedono perciò
le ragioni per non adottare questa soluzione che evita danni,
sinistri e accentuazione pericolo di esondazione in zona già
critica. Si cambi questo tracciato irrazionale e inaccettabile. In
questo modo la sp 24 non subirebbe interruzioni durante i lavori,
evitando i disagi conseguenti.
L’attuale strada a destra Adda. Si può
realizzare a monte la
nuova strada comunale con pista ciclabile.
Occupazione prevista nel progetto a
Stazzona (da progetto esecutivo).
Occupazione
a Stazzona (da progetto
esecutivo).
Occupazione
in località san Bernardo (da
progetto esecutivo), devastante per il piccolo abitato e la chiesetta
del XVII sec.
L’
importanza delle fasce di
esondazione (Tresenda di Teglio): se la piena non si espande in
apposite aree di laminazione a sinistra si accentua il rischio
esondazione su altre aree.
Svincolo “Tirano centro” nel
conoide di Ganda
Lo svincolo “Tirano centro” nel
conoide di Ganda e il tracciato previsto al piede della montagna sono
a rischio per frane e caduta massi. In queste zone pericolose i
tracciati stradali sono fattibili solo con gallerie artificiali, se
il passaggio in queste zone è obbligato. Ma non è questo il caso,
essendo possibile tracciato alternativo a lato Adda. Considerata la
tragedia di Chiareggio, si progetta una nuova strada in un conoide
pericoloso?
Da Il
Giorno 14/08/2020: “Frana
"assassina" in Valtellina, si indaga per omicidio colposo.
L’inchiesta per la tragedia di Chiareggio, che ha provocato tre
morti e due feriti, è a carico di ignoti e si ipotizza pure il
disastro colposo”….”Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 14 agosto
2020 - omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Sono le ipotesi
di reato, al momento a carico di ignoti, contenute nel fascicolo
aperto dal sostituto procuratore Stefano Latorre, titolare
dell’inchiesta (con perizia affidata al geologo Maurizio Azzola)
sulla “frana-assassina” che a Chiareggio, frazione di Chiesa in
Valmalenco, l’altro pomeriggio ha travolto due auto uccidendo tre
persone e ferendone in modo grave altre due”.
Da La Provincia di Sondrio di
Venerdì 20 agosto 2021. “Chiareggio, un anno dopo la
tragedia l’inchiesta va ancora avanti. La procura conferma che si
sta ancora indagando dopo la tragica frana di un anno fa. si
attendono le perizie per stabilire eventuali responsabilità per la
morte di una coppia e una bambina”. (…) una frana imponente,
modello “debris flow”, colata detritica di cui ormai sono piene
le nostre valli alpine. (…) il loro obiettivo difensivo... «è
quello di contribuire a far piena luce su quanto accaduto e risalire
alle circostanze in cui è avvenuta la morte dei nostri assistiti -
sottolineano - appurando, in particolare, se lo stato dei luoghi
poteva dirsi sicuro» (…) ”il punto nodale della questione, è
questo: riandare al momento della tragedia, al grado di sicurezza del
versante sovrastante il ponte sul Nevasco, un torrente innocuo in
circostanze normali, impetuoso in circostanze eccezionali, e andare
al livello di sicurezza garantito dal ponte che lo attraversa. (….)
al riguardo, determinante per la procura sarà la perizia stesa dal
tecnico di parte, nominato nella persona del geologo Maurizio
Azzola, che del “debris flow”, ha fatto motivo di studio.”
Per la tangenziale di Tirano è in
progetto il tracciato con rotonda a raso in un conoide che può
essere soggetto a fenomeni modello “debris flow”, colata
detritica di cui ormai sono piene le nostre valli alpine? Forse 20
anni fa, quando si è deciso il tracciato, questi fenomeni erano
rari e quindi non tenuti in considerazione, considerate le possibili
vittime, un tracciato nel conoide è ammissibile?
Svincolo di ingresso alla città di
Tirano
Lo svincolo è previsto dal progetto
esecutivo in fondo alla zona industriale, con rotonda posizionata nel
conoide di Ganda, con pericolo di colate detritiche. Lo svincolo
sarebbe opportuno spostarlo in via dell'Artigianato.
Devastazione
conoide di Ganda. In località Ganda il tracciato
e la rotonda, per lo svincolo Tirano centro, sono previste nel
conoide, zona che in base alla cartografia idrogeologica può essere
oggetto di esondazione, con possibile trasporto di detriti
provenienti da frane di versante. Appare illogico prevedere strada e
rotonda, su rilevato, in un conoide, zona di possibile esondazione
e di possibili colate detritiche in caso di nubifragio. Spostando il
tracciato a lato Adda possibili colate detritiche si fermerebbero
nell’area pianeggiante tra conoide e Adda.
L’area tra Ganda e san Bernardo
(conoide di Ganda)… alla confluenza del torrente Poschiavino.
Carta del rischio idrogeologico.
il tracciato è previsto di fascia A del Pai e la rotonda di ingresso
a Tirano,nel conoide in zona pericolosa- con linea bianca
(indicativa) è segnato il tracciato previsto per la nuova strada.
Estratto
quadro dissesti studio
geologico comune di Tirano (retinato rosso = elevato rischio idraulico;
retinato viola = aree potenzialmente interessate dal flusso detritico).
Lungo il versante a monte rispetto tra
san Bernardo e Tirano, sono presenti tree aree classificate come frane
attive ed un'area classificata come frana quiescente (nella
cartografia dello studio geologico allegato al pgt e nella carta
Pai), mentre la carta della franosità (carta Iffi) individua un’area
franosa più ampia che interessa una vasta porzione di versante
soggetta a crolli/ribaltamenti.
Estratto carta Iffi: progetto
Iffi (inventario dei fenomeni franosi in Italia).
La carta Iffi deriva da una
raccolta di dati, studi, analisi e ricerche che Regione Lombardia
conduce da diversi anni avvalendosi dell'esperienza di Università ed
enti di ricerca. Il progetto Iffi rappresenta uno strumento base per
la realizzazione di qualsiasi politica di prevenzione e di difesa del
territorio ed è un riferimento indispensabile per un qualunque
lavoro, studio, progetto che necessiti un confronto con i fenomeni di
dissesto idrogeologico e a qualunque scala si operi, da quella
comunale a quella regionale (non consultata per la variante di
Tirano?).
Nel tratto san Bernardo/Ganda/Dosso sono
presenti frane di versante incombenti sulla futura strada e
massi pericolanti nel ripido pendio a monte tra Ganda e Dosso. Rocce
fessurate e massi nei canaloni soprastanti il rilevato tra Ganda e
Dosso.
Sopra: la tragedia di Civo (foto da Prima
Como)
Nonostante
le reti, il passaggio in zone sottostanti pendii ripidi comporta
rischi.(foto da Prima Como), in queste zone si realizzano
percorsi stradali solo dove non sono possibili alternative
(realizzando gallerie finestrate), per la variante di Tirano le
alternative ci sono.
Vi è poi da sgnalare la notevole
pericolosità per il gelo del
tracciato tra la località san Bernardo e il Dosso se esso rimarrà
ai piedi della montagna, come previsto del progetto del 2009 , in
quanto la zona a monte poco soleggiata, è soggetta a gelate
improvvise .
Con il progetto attuale il pericolo di
incidenti per il ghiaccio si avrebbe tra la località san Bernardo e
il Dosso , circa 2 km, l’errata scelta del tracciato causerebbe
sinistri e vittime per il fenomeno della strada ghiacciata. in
inverno la zona ai piedi della montagna resta in ombra, ed è
soggetta a ghiacciarsi improvvisamente i pericoli derivanti dal gelo
sono documentati, pertanto cosa succederebbe se la nuova ss38 passa
in questa zona,soggetta a gelate, considerato l’aumento
esponenziale di traffico costituito anche da tir e pullman, con
strada in discesa?
Il ghiaccio al piede della montagna
località Ganda. A lato: stessa data, come si può vedere verso
Adda non c’è ghiaccio. Pertanto il tracciato come previsto nel
progetto non a sufficienti garanzie per quanto riguarda la sicurezza.
ALLEGATI PDF
TRACCIATO
ALTERNATIVO A LATO ADDA
GALLERIA
DOSSO NATURALE DI 2044 Mt
SVINCOLO DI TIRANO