Home

Mi presento

Attualità

Alpeggi

Ruralismo

Osterie

Foto

Link

 

Ruralpini 

 

Inforegioni/Casnigo:No alla centrale coproelettrica

 

  

 

 

 

Attualità

Eventi

Commenti

Forum

Index inforegioni

Archivio inforegioni

 

Da L'Eco d iBergamo.it (21.05.10)

 

Assemblea pubblica fiume a Casnigo per la possibile realizzazione in paese di una centrale a biogas. Da un lato i cittadini (1.006 per la precisione) sottoscrittori di una petizione contro la realizzazione dell'impianto e dall'altro l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Imberti, che ha presieduto la serata.

Erano circa 400 i cittadini presenti. Non sono mancati momenti di tensione e alla fine le posizioni sono rimaste sostanzialmente immutate. Il sindaco si è detto convinto che il problema della centrale a biogas è «una mossa politica, un pretesto per mettere in difficoltà l'amministrazione mettendole il bastone tra le ruote e costringerla a dimettersi, come parzialmente avvenuto con le dimissioni dell'assessore Ruggeri».

Per il primo cittadino la «petizione ha costituito un atto di sfiducia di una buona parte della cittadinanza nei confronti dell'amministrazione che non potrà non tenerne conto». Dal canto loro i promotori della petizione hanno ribadito i loro timori ovvero che l'impianto in prossimità dell'abitato possa avere un impatto negativo sulla salute e la qualità dell'aria. I cittadini contrari hanno inoltre sottolineato anche le possibili ricadute negative e il degrado ambientale che la centrale a loro dire, potrebbe avere sul tessuto economico e sociale del paese, negando ogni finalità strumentale della loro iniziativa.

 


 

Si ripete la vicenda di Fiavé. Al Sindaco di Casnigo consigliamo di sentire la collega di Fiavé che dopo essersi scontrata con una consistente fetta di suoi cittadini ora (stoppato il progetto) riconosce che il sistema di zootecnia intensiva del comprensorio va rivisto

 

Articoli correlati

 (09.09.09) Trento Il CIGE ribatte a Mellarini sul modello 'padano'  La Provincia Autonoma di Trento (PAT) finanzia una nuova maxi stalla nel Lomaso e poi dice di tutelare l'ambiente e di non volere l'agricoltura industriale. Riportiamo la lettera aperta del presidente del CIGE (Comitato iniziative Giudicarie esteriori), Alvaro Armellini, indirizzata all'assessore all'agricoltura della PAT, Tiziano Mellarini. leggi tutto

(04.04.09) Lomaso-Fiave' (Tn) Sfuma definitivamente il mega impianto di biogas a Fiave'. i "rompiballe" (Cige, Nimby Trentino e Ruralpini) avevano ragione.vai a vedere

Relazione prof. Michele Corti Castel Campo - Convegno CIGE 7 giugno 2008: “Ci sono soluzioni per i problemi della zootecnia del Lomaso- Fiavè? Sì, se si coinvolge la comunità e si ripensa al ruolo del territorio” link


 

 

(23.05.10) A Casnigo (BG) oltre 1000 abitanti su 3400 firmano una petizione contro il progetto di centrale comprensoriale a biogas (da liquami zootecnici).

 

Centrale a biogas per 'gestire' l'eccesso di deiezioni zootecniche della Val Gandino.

Ma a Casnigo non ci stanno

 

di Giancarlo Moioli

 

La Provincia di Bergamo, secondo numerosi studi epidemiologici e sanitari è tra le provincie italiane con il piu' alto tasso di tumori; all'interno della Provincia di Bergamo è noto che da anni la Valle Gandino, con la straordinaria concentrazione di insediamenti produttivi (Leffe era il comune con il piu' alto reddito medio procapite d'Italia prima della crisi del tessile) legati alla filiera del tessile, ha il tasso piu' alto di incidenza tumorale.

Le cause sono note: in testa alla valle, lo sbarramento naturale orografico impedisce la dispersione dei fumi prodotti, in particolar modo dalle industrie che lavorano i polimeri (derivati dal petrolio) e quant'altro; anche un profano, puo' osservare al mattino la nebbiolina, la scarsa visibilità che grava sulla valle Gandino a confronto con la Valle Seriana (peraltro pure essa parecchio inquinata) ove, più sostenuta, scorre avanti ed indietro la brezza di valle. 

Anche la zootecnia fa la sua parte

Gli insediamenti produttivi zootecnici della Valle Gandino, assomigliano sempre piu' alle strutture produttive della pianura bergamasca (e pure dell'altopiano di Clusone): vacche da latte spinte al massimo della produzione, enormi silos di mangime all'esterno della stalla; moltisimi autocarri che vanno in su è giu' per la Valle Seriana per rifornire di mangimi, fieno, paglia tali insediamenti (i cui terreni non sono per nulla sufficienti  sia per produrre alimentazione alle vacche che per smaltire deiezioni liquide e solide prodotte in enorme quantità). ll latte prodotto viene giornalmente ritirato (nell'80% di tali 'grosse' aziende) da una autocisterna proveniente da un caseificio della Valle Cavallina che pubblicizza il proprio 'formaggio' montano in varie forme  (cartelloni su strade statali, pubblicità televisive e su giornali) convincendo il consumatore della bontà, della 'nostranità' del prodotto. Nulla da rilevare sulla serietà del caseificio in questione (e sulla sua abilità commerciale), tengo a precisarlo! Ma sulla 'nostranità' della formagella di Valle Cavallina, visto il metodo di produzione della materia prima ho delle grosse perplessità. Le poche altre aziende agricolo-zootecniche tradizionali vengono additate come retrograde, al capolinea, senza futuro, vista la loro assai scarsa meccanizzazione e limitato utilizzo di concentrati 

La 'salvezza' nel biogas? Casnigo non è d'accordo

Da circa 4 anni (prima che il ritornello cronico della possibile eliminazione delle Comunità Montane fosse diventato come il pane quotidiano) per iniziativa politica dell'Assessorato all'agricoltura della C.M. il progetto della centrale a biogas continua ad animare i dibattiti. venuta meno la 'spinta' della C.M. si sono fatti avanti gli allevatori (che non sanno piu' ove smaltire il letame e di conseguenza sono penalizzati dall'accumulo eccessivo di nitriti e nitrati) e, probabilmente, vi è anche l'interesse delle imprese del verde e di altre 'fonti' di produzione di materia organica di rifiuto. Ora che la nuova amministrazione della Comunità Montana unificata di Valle seriana sembra parecchio distante da questo progetto, è il comune di Casnigo (con gli altri interessi che vi stanno dietro) a spingere in tale direzione. Basta leggere il resoconto dell'Eco di Bergamo dell'assemblea del 20 c.m. per constatare quali feroci polemiche ne scaturiscano.

I progetti di centrali comprensoriali a biogas a ridosso dei paesi di montagna sono stati bloccati altrove. Perché insistere?

Non sono bastati i fallimenti di tali mega centrali costruite in giro per l'Italia, e le proteste della popolazione per l'aria irrespirabile; non si tiene conto dei dati di incidenza tumorale che sono statistiche ufficiali dell'ASL. Si vuol far credere ai residenti che con la centrale si abbatteranno i nitriti ed i nitrati delle enormi quantità di letame accumulate sui terreni; peraltro poco o nulla si fa per spiegare che il futuro dell'allevamento zootecnico non è quello che si vede ora: latte retribuito a 30 centesimi al litro (o giu' di li), enormi quantià di energia fossile bruciati per movimentare mangimi, foraggi e  deiezioni da trasportare continuamente (in una valle trafficatissima) alla centrale. Mi fermo qui; non è una astratta polemica; è l'osservazione ed il pensiero di un perito agrario che opera in valle da oltre 33 anni. Spero che basti per portare ed accendere spunti positivi.

 

 

 

 

 

 

pagine visitate dal 21.11.08

counter customizable

View My Stats
commenti, informazioni? segnalazioni scrivi

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

 Creazione/Webmaster Michele Corti