Il cavalcavia della Sassella a
livelli sfalsati che, nell'ambito di 150 m dall'Adda, nel contesto di forti vincoli
paesaggistici, deturpa irrimediabilmente un paesaggio tra i più iconici
della Valtellina, legatissimo alla tradizione enologica valtellinese.
Questa, però, è solo una delle
tante opere che, con le olimpiadi, saranno finanziate per miliardi, con
un oggettivo diluvio di cemento. Mentre il modello di mobilità è
semprepiù in crisi, si progettano opere che, passate le olimpiadi,
saranno giudicate, se non inutili comunque realizzate senza attenzione
per gli
impatti (e ai costi). Si sa che le Olimpiadi, gli Expo sono una
cuccagna per i cementificatori. Le difese immunitarie si abbassano.
I valori paesaggistici, ambientali, agricoli passano in secondo piano.
Occasioni da cogliere al volo. Rispetto alla Sassella, opera talmente
impattante che è dovuto intervenire il ministro Cingolani (la notizia è
di oggi) a frenare l'obbrobrio, c'è almeno un dibattito, qualcuno
dissente. Ma intanto vanno avanti altri progetti.
I
passaggi a livello della linea ferroviaria Milano - Tirano, parallela e
che affiancata ala statale 38 rappresentano certo un disagio. Ma tra i
vari progetti (per 66 milioni) finalizzati ad eliminarli, ve ne è uno,
quello di San Giacomo di Teglio, che, da solo, costa 25 milioni
(bazzecole in un piano di milardi, ma sempre tanti, tantissimi,
troppi). Per di più l'opera che verrebbe realizzata può portare altri
disagi (ai residenti) e rappresentare l'ennesima affettatura del
prezioso paesaggio agricolo delle sponde dell'Adda. Teglio, per di più,
ha legato il suo nome alla tradizione agroalimentare (
Vai a vedere cos'è la realtà del grano saraceno)e consumare altro
suolo pare proprio una pessima idea, un brutto biglietto da visita che
chi dalla frazione di fondovalle intenda salire al capoluogo.
Solo
uno dei passaggi a livello problematici
La statale 38 presenta oltre ai passaggi
a livello che la fiancheggiano ma anche svariati incroci pericolosi per
i quali non sono state realizzate le rotatorie. Il passaggio a livello
in questione si trova in frazione San Giacono di Teglio, una frazione
attraversata dalla statale. Qualcuno potrebbe pensare che la strada in
cui ci si immette attraversando il passaggio a livello sia quella che
porta all'Aprica, ovvero in Valcamonica e a Brescia. Niente affatto.
Quel passaggio livello, che interessa due strade statali è qualche km più avanti in direzione Tirano.
Questo passaggio a livello, invece, con 1% del traffico di Tresenda, porta a Carona (frazione montana di Teglio, oggi spopolata, purtroppo con soli quattro
abitanti) e a Castello dell'Acqua (600 abitanti). Come era già stato
proposto, basterebbe realizzare una
rotatoria 200 metri circa dopo il passaggio a livello in direzione
Tirano in modo che le auto, in uscita da Carona-Castello e dirette a
Sondrio, non debbano attraversare la statale, ma dirigersi verso
Tirano e, alla rotatoria, tornare indietro (soluzione analoga a quella adotatta a Caiolo.
Aree agricole affettate dalla
bretella
Nelle foto sopra si nota
la notevole distanza tra il passaggio a livello che verrebbe sopprasso (n 3)
e lo svincolo che scavalca la ferrovia (n 1). Tra i due punti vi è un
altro passaggio a livello (che porta a un'area industriale).
La lunghezza della "bretella" è di 1,5 km, con tanto di una rotatoria,
non poco per togliere un passaggio a livello secondario, soprattutto non
è poca la superficie agricola, in ambito paesaggistico fluviale pregiato,
che viene affettata. Come la mettiamo con il consumo di suolo? Si pensa di continuare
a rimandare all'infinito la sua applicazione? Non si considera che tutta l'opera è
visibile dalla Strada del vino e dai terrazzamenti candidati a Patrimonio Unesco che riceverebbero
altri colpi da tutte queste nuove opere sovradimensionate e fortemente impattanti?
Non è finita perché il tracciato, inevitabilmente, attraversa la fascia C
del PAI (Piano per l'assetto idrogeologico del bacino del Po), quella che
indica il rischio di esondazione in caso di grave alluvione. Il sottopasso previsto
risulta poi al di sotto del piano di falda. In caso di allagamento come sarà possibile
raggiungere Castello dell'Acqua? Ancora più grave
il fatto che si dividerebbe in due il paese: chiesa, cimitero e banca sarebbero raggiungibili solo con un percorso
in auto di tre km. Gli abitanti dello stesso paese divisi, con una sorta di muro. E tutto per cosa?
Per non risolvere il problema dei semafori (a San Giacomo e a Tresenda) e con il rischio di creare verso Sondrio
una nuova possibilità di formazione di code in corrispondenza del nuovo svincolo progettato.
In luogo del mastodontico intervento previsto si potrebbe realizzare una rotatoria sulla statale 38
di fronte al panificio Bresesti, che nel caso di sbarre abbassate al passaggio a livello
consenta di proseguire in direzione Sondrio per 1,5 km di cambiare direzione di marcia.
Qui potrebbe essere realizzata anche una corsia di attesa con semaforo verde quando si alzano le sbarre
(tale corsia di attesa sarebbe funzionale anche per chi sale da Sondrio verso Tirano). In questo
modo si eviterebbero le code al semaforo di san Giacomo, il tappo che blocca il traffico a sbarre abbassate.
e i tempi del semaforo verrebbero ridotti.
Fatte queste premesse
pubblichiamo
volentieri una lettera sul tema inviataci da Lucia Codurelli, ex
deputata ed ex consigliere comunale di Teglio, oggi esponente del
Comitato che si oppone al progetto.
Si a opere che abbiano una ricaduta
positiva e sostenibile, una miglior condizione di vita per tutti. No al
progetto di fattibilità per S. Giacomo di Teglio
A ottobre scorso abbiamo appreso da interviste rilasciate dagli
assessori regionali, Terzi e Sertori e dal presidente della Provincia
di Sondrio, Moretti che era stato raggiunto un accordo con RFI
(ferrovie) e Anas sull’intervento di soppressione dei passaggi a
livello, 5 sul Comune di Teglio, con una spesa paventata di oltre 25
milioni di euro dei 66 previsti sulla linea Milano – Lecco -Tirano.
Nel mese scorso siamo venuti a conoscenza del progetto di fattibilità: Tale
progetto sviluppa la soluzione prescelta da RFI (Rete ferroviaria
italiana) di concerto con Regione Lombardia, Provincia di Sondrio e i
Comuni interessati, tra quelle individuate nel Documento di Fattibilità
delle Alternative Progettuali completato a luglio 2021. Progetto
molto avanzato, dettagliato in tutto, senza che dal nostro comune ci
fosse un minimo di informazione, mai investito il Consiglio, nonostante
le nostre numerose richieste, dal Sindaco sempre ignorate. Ultimo, nel
novembre scorso a seguito delle nostre dimissioni dove si rimarcava,
delle notizie apprese dai giornali senza che il Consiglio fosse stato
mai investito del tema. Il sindaco risponde (vedi video) che non vi era
nulla! Alla Faccia!
Premetto che nessuno è contrario a interventi migliorativi, che
abbiano una ricaduta positiva e sostenibile sul territorio per una
miglior condizione di vita di tutti. Basterebbe seguire le disposizioni
contenute nel Documento di Piano del PTRA (Piano territoriale regionale
d’area) Media e Alta Valtellina 2019: lo
sviluppo come territorio di particolare qualità di vita e ambientale,
per residenti, utenti e turisti, promuovendo il paesaggio e
l'ecosistema di pregio con particolare attenzione alle attività
agro-silvo-pastorali, alla rete ecologica, al corso del fiume Adda
nonché incrementando l'offerta di servizi, le azioni compatibili in
campo energetico e la sicurezza idrogeologica;
Disposizioni che sottoscrivo in toto, ma nulla di tutto ciò è
contemplato nel progetto di fattibilità in oggetto, pertanto è da
respingere, punto! Per i residenti sarebbe un disastro, dal punto di
vista sociale, economico e ambientale.
Oltretutto Senza nessun miglioramento per la viabilità, anzi, ne aumenterebbe il pericolo per tutti.
Inoltre, non si comprende la scaletta delle priorità sulla destinazione
delle risorse, oltre 25 milioni su 66 previsti sulla tratta Milano
Tirano, visto l’assenza di un’indagine preventiva, condizione
essenziale in vista di qualsiasi intervento di queste dimensioni:
a) sul tessuto sociale, economico e ambientale della zona interessata,
b) su effetti della viabilità
c) su Costo, Benefici
Agricoltura, attività economiche, cittadini, il tutto considerato
semplici suppellettili, se va bene, disattendendo completamente gli
indirizzi del Piano Regionale, dove chiede espressamente: la
valorizzazione dell'identità territoriale, mediante la messa in rete
degli elementi di competitività, non soltanto dal punto di vista del
recupero delle proprie radici storiche, ma anche mediante la diffusione
di una maggior consapevolezza degli aspetti culturali, paesaggistici,
ecc., propri dell'ambiente alpino e promuovendo i benefici indiretti
della valorizzazione delle eccellenze sul riequilibrio della Valle per
uno sviluppo socio-economico complessivo.
Per questo è ancor più inaccettabile usare risorse pubbliche senza
una visione di insieme, in completa violazione del piano programmatico
regionale, dalla Corte dei conti: La
sostenibilità del debito pubblico non può prescindere dalla
responsabilità delle istituzioni e di ogni cittadino, in base a regole
ispirate ai criteri di solidarietà e di salvaguardia dell’ambiente.
Anche sotto tale profilo è necessario monitorare le risorse per
un’efficiente politica di coesione, a tutela degli interessi
territoriali e delle comunità, con tutti gli indirizzi emanati
sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Da amministratori oculati ci si aspetterebbe un progetto di insieme,
da realizzare a step sicuramente, ma con un’idea di sviluppo
sostenibile, per chi risiede e di conseguenza per il turismo. È ciò che
manca al progetto redatto per S. Giacomo, ma non solo. Tenere assieme
almeno S. Giacomo e Tresenda!
Alcuni passaggi a livello si possono sicuramente chiudere, certamente
non quelli sicuri, creando da subito l’accesso per gli agricoltori nei
fondi, (un ritardo imperdonabile) togliendo così traffico alla statale
e anche gli interventi migliorativi all’incrocio, proposte del 2017 in
possesso del Sindaco, della Provincia, dell’Anas, della Prefettura, ma
sinora inascoltate.
Lucia Codurelli ex Consigliera Comunale di Teglio-15 marzo 2022