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Montagna sfregiata

Michele Corti e Santo Spavetti 23 marzo,2022

Colpi di grazia olimpici alla Valtellina

Il cavalcavia della Sassella a livelli sfalsati che, nell'ambito di 150 m dall'Adda, nel contesto di forti vincoli paesaggistici, deturpa irrimediabilmente un paesaggio tra i più iconici della Valtellina, legatissimo alla tradizione enologica valtellinese. Questa, però, è solo una delle tante opere che, con le olimpiadi, saranno finanziate per miliardi, con un oggettivo diluvio di cemento. Mentre il modello di mobilità è semprepiù in crisi, si progettano opere che, passate le olimpiadi, saranno giudicate, se non inutili comunque realizzate senza attenzione per gli impatti (e ai costi). Si sa che le Olimpiadi, gli Expo sono una cuccagna per i cementificatori. Le difese immunitarie si abbassano. I valori paesaggistici, ambientali, agricoli passano in secondo piano. Occasioni da cogliere al volo. Rispetto alla Sassella, opera talmente impattante che è dovuto intervenire il ministro Cingolani (la notizia è di oggi) a frenare l'obbrobrio, c'è almeno un dibattito, qualcuno dissente. Ma intanto vanno avanti altri progetti.

I passaggi a livello della linea ferroviaria Milano - Tirano, parallela e che affiancata ala statale 38 rappresentano certo un disagio. Ma tra i vari progetti (per 66 milioni) finalizzati ad eliminarli, ve ne è uno, quello di San Giacomo di Teglio, che, da solo, costa 25 milioni (bazzecole in un piano di milardi, ma sempre tanti, tantissimi, troppi). Per di più l'opera che verrebbe realizzata può portare altri disagi (ai residenti) e rappresentare l'ennesima affettatura del prezioso paesaggio agricolo delle sponde dell'Adda. Teglio, per di più, ha legato il suo nome alla tradizione agroalimentare ( Vai a vedere cos'è la realtà del grano saraceno)e consumare altro suolo pare proprio una pessima idea, un brutto biglietto da visita che chi dalla frazione di fondovalle intenda salire al capoluogo.


Solo uno dei passaggi a livello problematici

La statale 38 presenta oltre ai passaggi a livello che la fiancheggiano ma anche svariati incroci pericolosi per i quali non sono state realizzate le rotatorie. Il passaggio a livello in questione si trova in frazione San Giacono di Teglio, una frazione attraversata dalla statale. Qualcuno potrebbe pensare che la strada in cui ci si immette attraversando il passaggio a livello sia quella che porta all'Aprica, ovvero in Valcamonica e a Brescia. Niente affatto. Quel passaggio livello, che interessa due strade statali è qualche km più avanti in direzione Tirano. Questo passaggio a livello, invece, con 1% del traffico di Tresenda, porta a Carona (frazione montana di Teglio, oggi spopolata, purtroppo con soli quattro abitanti) e a Castello dell'Acqua (600 abitanti). Come era già stato proposto, basterebbe realizzare una rotatoria 200 metri circa dopo il passaggio a livello in direzione Tirano in modo che le auto, in uscita da Carona-Castello e dirette a Sondrio, non debbano attraversare la statale, ma dirigersi verso Tirano e, alla rotatoria, tornare indietro (soluzione analoga a quella adotatta a Caiolo.

Aree agricole affettate dalla bretella


Nelle foto sopra si nota la notevole distanza tra il passaggio a livello che verrebbe sopprasso (n 3) e lo svincolo che scavalca la ferrovia (n 1). Tra i due punti vi è un altro passaggio a livello (che porta a un'area industriale). La lunghezza della "bretella" è di 1,5 km, con tanto di una rotatoria, non poco per togliere un passaggio a livello secondario, soprattutto non è poca la superficie agricola, in ambito paesaggistico fluviale pregiato, che viene affettata. Come la mettiamo con il consumo di suolo? Si pensa di continuare a rimandare all'infinito la sua applicazione? Non si considera che tutta l'opera è visibile dalla Strada del vino e dai terrazzamenti candidati a Patrimonio Unesco che riceverebbero altri colpi da tutte queste nuove opere sovradimensionate e fortemente impattanti?


Non è finita perché il tracciato, inevitabilmente, attraversa la fascia C del PAI (Piano per l'assetto idrogeologico del bacino del Po), quella che indica il rischio di esondazione in caso di grave alluvione. Il sottopasso previsto risulta poi al di sotto del piano di falda. In caso di allagamento come sarà possibile raggiungere Castello dell'Acqua? Ancora più grave il fatto che si dividerebbe in due il paese: chiesa, cimitero e banca sarebbero raggiungibili solo con un percorso in auto di tre km. Gli abitanti dello stesso paese divisi, con una sorta di muro. E tutto per cosa? Per non risolvere il problema dei semafori (a San Giacomo e a Tresenda) e con il rischio di creare verso Sondrio una nuova possibilità di formazione di code in corrispondenza del nuovo svincolo progettato.

In luogo del mastodontico intervento previsto si potrebbe realizzare una rotatoria sulla statale 38 di fronte al panificio Bresesti, che nel caso di sbarre abbassate al passaggio a livello consenta di proseguire in direzione Sondrio per 1,5 km di cambiare direzione di marcia. Qui potrebbe essere realizzata anche una corsia di attesa con semaforo verde quando si alzano le sbarre (tale corsia di attesa sarebbe funzionale anche per chi sale da Sondrio verso Tirano). In questo modo si eviterebbero le code al semaforo di san Giacomo, il tappo che blocca il traffico a sbarre abbassate. e i tempi del semaforo verrebbero ridotti.
Fatte queste premesse pubblichiamo volentieri una lettera sul tema inviataci da Lucia Codurelli, ex deputata ed ex consigliere comunale di Teglio, oggi esponente del Comitato che si oppone al progetto.


Si a opere che abbiano una ricaduta positiva e sostenibile, una miglior condizione di vita per tutti. No al progetto di fattibilità per S. Giacomo di Teglio

A ottobre scorso abbiamo appreso da interviste rilasciate dagli assessori regionali, Terzi e Sertori e dal presidente della Provincia di Sondrio, Moretti che era stato raggiunto un accordo con RFI (ferrovie) e Anas sull’intervento di soppressione dei passaggi a livello, 5 sul Comune di Teglio, con una spesa paventata di oltre 25 milioni di euro dei 66 previsti sulla linea Milano – Lecco -Tirano.

Nel mese scorso siamo venuti a conoscenza del progetto di fattibilità: Tale progetto sviluppa la soluzione prescelta da RFI (Rete ferroviaria italiana) di concerto con Regione Lombardia, Provincia di Sondrio e i Comuni interessati, tra quelle individuate nel Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali completato a luglio 2021. Progetto molto avanzato, dettagliato in tutto, senza che dal nostro comune ci fosse un minimo di informazione, mai investito il Consiglio, nonostante le nostre numerose richieste, dal Sindaco sempre ignorate. Ultimo, nel novembre scorso a seguito delle nostre dimissioni dove si rimarcava, delle notizie apprese dai giornali senza che il Consiglio fosse stato mai investito del tema. Il sindaco risponde (vedi video) che non vi era nulla!  Alla Faccia!  

Premetto che nessuno è contrario a interventi migliorativi, che abbiano una ricaduta positiva e sostenibile sul territorio per una miglior condizione di vita di tutti. Basterebbe seguire le disposizioni contenute nel Documento di Piano del PTRA (Piano territoriale regionale d’area)  Media e Alta Valtellina 2019: lo sviluppo come territorio di particolare qualità di vita e ambientale, per residenti, utenti e turisti, promuovendo il paesaggio e l'ecosistema di pregio con particolare attenzione alle attività agro-silvo-pastorali, alla rete ecologica, al corso del fiume Adda nonché incrementando l'offerta di servizi, le azioni compatibili in campo energetico e la sicurezza idrogeologica;

Disposizioni che sottoscrivo in toto, ma nulla di tutto ciò è contemplato nel progetto di fattibilità in oggetto, pertanto è da respingere, punto! Per i residenti sarebbe un disastro, dal punto di vista sociale, economico e ambientale.

Oltretutto Senza nessun miglioramento per la viabilità, anzi, ne aumenterebbe il pericolo per tutti.
Inoltre, non si comprende la scaletta delle priorità sulla destinazione delle risorse, oltre 25 milioni su 66 previsti sulla tratta Milano Tirano, visto l’assenza di un’indagine preventiva, condizione essenziale in vista di qualsiasi intervento di queste dimensioni:

a) sul tessuto sociale, economico e ambientale della zona interessata,
b)  su effetti della viabilità
c) su Costo, Benefici

Agricoltura, attività economiche, cittadini, il tutto considerato semplici suppellettili, se va bene, disattendendo completamente gli indirizzi del Piano Regionale, dove chiede espressamente: la valorizzazione dell'identità territoriale, mediante la messa in rete degli elementi di competitività, non soltanto dal punto di vista del recupero delle proprie radici storiche, ma anche mediante la diffusione di una maggior consapevolezza degli aspetti culturali, paesaggistici, ecc., propri dell'ambiente alpino e promuovendo i benefici indiretti della valorizzazione delle eccellenze sul riequilibrio della Valle per uno sviluppo socio-economico complessivo.

Per questo è ancor più inaccettabile usare risorse pubbliche senza una visione di insieme, in completa violazione del piano programmatico regionale, dalla Corte dei conti: La sostenibilità del debito pubblico non può prescindere dalla responsabilità delle istituzioni e di ogni cittadino, in base a regole ispirate ai criteri di solidarietà e di salvaguardia dell’ambiente. Anche sotto tale profilo è necessario monitorare le risorse per un’efficiente politica di coesione, a tutela degli interessi territoriali e delle comunità, con tutti gli indirizzi emanati sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Da amministratori oculati ci si aspetterebbe un progetto di insieme, da realizzare a step sicuramente, ma con un’idea di sviluppo sostenibile, per chi risiede e di conseguenza per il turismo. È ciò che manca al progetto redatto per S. Giacomo, ma non solo. Tenere assieme almeno S. Giacomo e Tresenda!
Alcuni passaggi a livello si possono sicuramente chiudere, certamente non quelli sicuri, creando da subito l’accesso per gli agricoltori nei fondi, (un ritardo imperdonabile) togliendo così traffico alla statale e anche gli interventi migliorativi all’incrocio, proposte del 2017 in possesso del Sindaco, della Provincia, dell’Anas, della Prefettura, ma sinora inascoltate.

Lucia Codurelli ex Consigliera Comunale di Teglio-15 marzo 2022

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