Nel 1990
la Lega ottiene alle regionali il 20% partendo quasi
dal nulla e con una propaganda risibile. Era un
fenomeno pre-politico, a lungo compresso dalla retorica
dell'unità nazionale, dalIa contrapposizione rigida
dei blocchi ideologici che i partiti
non volevano capire e insistevano a non volerlo
fare (anche i sociologi progressisti per anni
"spararono c...ate"). Alla sera degli
scrutini mi ritrovai consigliere regionale eletto
con 25.000 preferenze; fui chiamato a partecipare
ad una trasmissione in diretta a Tele Lombardia.
Mi ritrovai insieme a... La Russa. Era basito (come
e forse di più degli altri) specie perchè il "trionfatore"
che si vedeva ora di fronte era il timido intellettualino
leghista che da politico navigato (e da "terrone")
si compiaceva di sfottere in consiglio comunale
a S.Donato.
In Consiglio regionale la Lega Lombarda schierò
19 consiglieri. (Inciso Qualcuno di loro è ancora lì nel 2012 sulla stessa cadrega. Da parte mia quando sono uscito dopo la prima legislatura lasciando la Lega ho rinunciato anche al vitalizio cosa di cui sono ben contento perché così posso sentirmi estraneo alla casta).
Conquistammo subito il centro dell'aula. Gli anni in Regione (1990-1995) furono caratterizzati
da un impegno inizialmente duplice e molto faticoso:
la "militanza" sul territorio e l'impegno
dell'istituzione. Inizialmente prevalse il primo
con le manifestazioni di piazza contro i programmati
insediamenti di extra-comunitari. Era una "Lega
di lotta" ed ero in prima fila da segretario
cittadino factotum: scrivevo i testi dei volantini,
mandavo i comunicati stampa, scrivevo cartelli
e "animavo" la piazza. Gli insegamenti
della militanza "rossa" li stavo mettendo
a frutto per benino. Ritenevo che l'immigrazione
senza controllo e quella che dopo qualche anno si
cominciò a chiamare "globalizzazione"
fossero parte di un "piano capitalistico".
Dopo tutto le letture marxiste mi dicevano che "la
borghesia cerca di creare un esercito industriale
di riserva", "utilizza il lumpenproletariat
contro la classe operaia".
Ero
anche fin troppo attivo e un po' "indipendente"
(sono sempre stato un po'insofferente verso la gerarchia)
tanto che la "poltrona" di segretario
cittadino la persi due volte. Subii anche un processo
per "violazione di domicilio" per un sopraluogo (insieme
ad altri consiglieri comunali e regionali) al centro di Prima Accoglienza
di Via Corelli (dove finalmente era stata realizzata
la "struttura" di accoglienza degli extracomunitari
sbandati (oggi di quelli in attesa di espulsione). A questa stagione ne è seguita
un'altra in cui l'impegno si venne a concentrare
in Consiglio Regionale e sui temi agricoli (nel
frattempo ero diventato professore alla Facoltà
di Agraria). All'opposizione e con scarsa esperienza
alle spalle non si può fare molto: scrivi interrogazioni
e interpellanze, qualche progetto di legge, cerchi
di influire attraverso il lavoro di commissione.
>>continua>>
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