Ecologia
sociale
la
marcia di
Assisi per
l'acqua,
l'aria e il
cibo
sani,
contro la
truffa della
biomasse,
tappa
importante
di un nuovo
movimento
di
Michele Corti
Il
convegno di
ieri di Assisi
ha
rappresentato
la prima vera
manifestazione
nazionale del
movimento
"Terre Nostre"
contro la
proliferazione
insostenibile
delle centrali
per l'uso
energetico di
biogas/biometano
e biomasse
(solide,
liquide,
syngas ecc.).
Il richiamo
simbolico di
Assisi, l'eco
della Marcia
della Pace, il
significato di
Assisi come
centro di
riflessione e
iniziative a
favore della
salvaguardia
del creato,
hanno di certo
contribuito a
spingere
qualcuno
restio a
intraprendere
trasferte in
altre parti
d'Italia a
partecipare,
ad
incontrarsi.
Chi era
presente ha
percepito che
il "coagulo",
la reazione
chimica che
trasforma
tante
volenterose
realtà locali
in un
movimento, con
i suoi valori,
i suoi
obiettivi, un
suo stile e
identità era
avvenuto nella
sala del
Centro
Congressi
Cenacolo di
Santa Maria
degli Angeli
ad Assisi. Era
una sensazione
palpabile, di
quelle che si
percepiscono
non molto
spesso, quando
vi sono
movimenti
collettivi
allo stato
nascente. Non
pochi di
coloro che si
erano trovati
da "carbonari"
in occasione
dei primi
incontri
interregionali
di poco più di
un anno fa
(Focomorto,
Altedo) non
nascondevano
la commozione,
unita a grande
soddisfazione.
Non
è facile per
un movimento
reticolare
basato
esclusivamente
sul
volontariato e
composto da
tanti comitati
spontanei
molto
eterogenei tra
loro
organizzare
eventi
nazionali.
Eppure ci
siamo
riusciti. La
passione, la
determinazione,
le competenze
di tante
persone che,
messe al
servizio
gratuitamente
a favore del
movimento e in
definitiva
delle loro
comunità e
della
collettività
nel suo
insieme,
possono
consentire di
ottenere molti
risultati.
Dall'altra
parte abbiamo
l'esercito
agguerrito
della lobby
biomassista,
organica al
capitalismo
finanziario
della
speculazione,
contiguo alle
mafie (secondo
Don Tonio
dell'Olio
dell'associazione
Libera, che ha
svolto
l'intervento
introduttivo
al convegno,
anche qualcosa
di più). Ci
sono
amministratori,
burocrati,
tecnici che
dovrebbero
operare in
modo
imparziale al
servizio del
bene comune,
pagati dai
contribuenti,
che si fanno
promotori
della
realizzazione
delle centrali
per evidente
"cointeressamento
personale"
(nelle Marche
l'accusa ai
dirigenti e
funzionari
regionali è di
essere entrati
nelle società
della
speculazione
biogassista e
biomassista).
Ci
sono settori
accademici
organici alla
lobby. Un
esercito che
ci ha
dichiarato
guerra. Un
esercito con
grandi
risorse,
armato fino ai
denti, ma un
esercito
mercenario. Di
fronte delle
"milizie
popolari" con
armamento di
gran lunga
inferiore,
senza
organizzazione
gerarchica e
catene di
comando. Ma
deciso a
difendere la
propria terra,
conservarla
per le
generazioni
future,
tutelare la
salute di
figli e
nipoti.
L'esercito
mercenario
biomassista e
biogassista ha
dichiarato
guerra ai
territori,
alle piccole
comunità
rurali, ha
dichiarato
guerra a
cittadini
esterefatti
che si sono
viste crescere
da un giorno
all'altro come
funghi
(velenosi) le
centrali
creando un
nuovo
paesaggio, una
volta aperte
le finestre di
casa (ma
sappiamo che
le centrali
non sono solo
un insulto al
paesaggio ma
anche
all'ambiente e
alla salute,
all'economia
locale, alla
proprietà
privata).
Credendo
di avere a che
fare con gente
senza
competenze
specifiche,
con gente
semplice alla
quale si può
fare bere di
tutto, parlano
di "energie
pulite", di
"ammendanti
ottimi per
l'agricoltura",
di
"abbattimenti
totali delle
emissioni", di
"tecnologie di
avanguardia",
di
"sostenibilità",
"Kyoto", "20
20 20".
Giorno
dopo giorno il
potere
anestetico
delle bioballe
sta scemando.
Ed anzi si
sviluppa una
reazione
contraria.
Quando
arrivano
all'orecchio
dei cittadini
le proposte di
nuove
autorizzazioni
spesso la
reazione è
molto rapida.
Si sa cosa
fare, si sa
chi
contattare.
Non ancora
ovunque. Ma la
nostra rete
serve proprio
a questo. A
dare supporto.
L'insulto
più grave è
quello alla
salute come ha
ricordato
l'oncologa
Patrizia
Gentilini
parlando a
nome di
Medicina
Democratica. I
dati sulla
grave perdita
di speranze di
vita sana
(ormai è dal
2004 che chi
nasce ha
speranze
sempre più
ridotte di
campare in
salute come le
coorti d'età
precedenti)
hanno colpito
i partecipanti
al convegno. I
giornali del
capitalismo
finanziario senza
scrupoli (variamente
di "destra",
di "centro" e
di "sinistra")
parlano di
diminuita
mortalità per
il cancro
dimenticando
che ci si
ammala sempre
di più e che
ogni hanno
l'aumento di
alcuni tumori
è di diversi
punti
percentuali,
parlano di
aumento di
speranza d
vita
dimenticando
che aumentano
gli anni
trascorsi
affetti da
terribili
malattie e
diminuiscono
quelli di vita
sana.
La
lobby pensava che
frammentando
in migliaia di
impianti
spalmati sul
territorio
questa
aggressione
non ci
sarebbero
state le
opposizioni
robuste che
hanno bloccato
gli
inceneritori,
le grosse
centrali. Per
fortuna hanno
sottovalutato
la capacità di
reazione.
Grazie a
internet,
grazie alla
diffusione
nella società
di competenze
specialistiche
a tutti i
livelli,
grazie
all'accesso
all'informazione,
grazie a un
clima politico
che parla di
cittadinanza
attiva, di
democrazia
partecipata,
grazie al
trasferimento
verso le aree
rurali di
gente
sensibile alle
problematiche
ecologiche e
competente in
fuga dalle
città
invivibili si
sono create
condizioni
perché, anche
nella
difficoltà
della
frammentazione
territoriale,
la reazione
alla green
economy della
più
spregiudicata
speculazione
diventasse
efficace.
Forse la
frammentazione
sta diventando
un boomerang
per la lobby
perché ogni
notizia di
incidente, di
scoppio, di
incendio, di
sversamento,
di
contaminazioni,
di corruzione,
di sequestri
ecc. ecc. fa
il giro di una
rete sempre
più ampia e
capillare e si
moltiplica.
Anche
con la censura
dei grandi
media (i cui
editori sono
direttamente o
meno
biomassisti)
il tam tam
delle
nefandezze
delle centrali
si diffonde e
cresce
l'allerta,
cresce la
capacità di
contrastare,
le
argomentazioni
a sostegno del
no, le
argomentazioni
talmente
autoevidenti e
comprensibili
a tutti da
smontare
quelle dei
tecnici
mercenari.
Ieri
la
coagulazione
delle forze
molecolari è
stata
palpabile. Il
movimento
inizia ad
esprimersi con
una voce
unica, inizia
a cumulare la
forza di tante
realtà locali,
bravissime a
difendersi
localmente ma
ora anche
aperte al
network, allo
scambio di
esperienze,
alla
prospettiva di
azione
politica
unitaria, alla
prospettiva di
class action.
Chi
ci ha
scatenato
guerra inizia
ad avere delle
difficoltà.
Noi
desideriamo
ardentemente
che i loro
piani
finanziari
saltino. La
massa
finanziaria in
cerca
di
remunerazione
è molta ma i
rischi legati
alla crescente
opposizione
alle centrali
dovrebbero
iniziare a far
dubitare i
finanziatori
istituzionali
e anche le
mafie sulla
redditività e
i rischi delle
operazioni
legate alla
realizzazione
di nuove
centrali.
La
pronuncia del
20 maggio
della Consulta
apre la
prospettiva di
una
contestazione
ad ampio
raggio alla
legittimità
delle
autorizzazioni
rilasciate
aggirando
l'assogettabilità
alle
valutazioni di
impatto
ambientale.
Non staremo
con le mani in
mano. Certi
che alla II
Marcia di
Assisi per
l'acqua,
l'aria e il
cibo sani
contro le
biomasse e il
biogas oltre
ad essere
molto più
numerosi
saremo in
grado di poter
registrare
importanti
vittorie. E
confidando in
un po' di
sole.