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La foto di Marzia Verona qui sotto pubblicata ieri era stata oscurata da una scritta in inglese che, tradotta, diceva 'Questo file è stato rimosso a causa di una violazione dei termini d'uso di Imageshack (il sito che uso per la pubblicazione delle foto) o per una richiesta di un utente'. Marzia l'ha rimessa e ha commentato: 'Pubblicare una foto di un animale ucciso dal predatore è sconveniente? Lo è vedere uno dei 1000 filmati che ci vengono riproposti in ogni trasmissione naturalistica, il leone che insegue, cattura e sbrana la gazzella?'  

 

(23.02.01) A Cuneo l'assessore provinciale all'agricoltura Claudio Sacchetto  va all'attacco delle spese per lo studio del lupo (334 mila euro) e ne fa una bandiera elettorale. Sul dibattito in tema di lupo riportiamo gli interventi di Mariano Allocco (CN) e Marzia Verona (TO)

Era ora che la politica parlasse di lupi e pecore

C'è da scandalizzarsi per le palate di fango che diventano argomento di lotta politica, dell'uso delle intercettazioni (magari sulla ricerca dei preservativi che avrebbe usato un personaggio importante). Non dell'inserimento nell'arena politica del lupo

 

Lupi e pecore entrano nell'arena della politica, assumono piena dignità di argomento nel dibattito pubblico. Dovrebbe essere una buona notizia per chi si occupa dell'argomento da entrambe le parti della barricata (pastoralisti da una parte lupofili/lupologi dall'altra).

Noi vorremmo che si parlasse anche di cervi, di cinghiali, di norme forestali anacronistiche che costringono i montanari a tagliare di nascosto un abetino (che invade il pascolo) per paura dei verbali, del perdurante divieto di pascolo delle capre nei boschi ecc. ecc.

 

 

In altre regioni di lupo non si parla in pubblico (li si avvelena e basta)

 

Il lupo è stato utilizzato dagli ambientalisti (WWF in primis) per 'promozionarsi'. Ora, con la politica si 'impadronisce' dell'argomento, ritengono che sia una strumentalizzazione. In altre regioni la questione lupo si risolve con un massiccio bracconaggio, in Piemonte - invece - diventa argomento alla luce del sole: interviene la Coldiretti, intervengono gli amministratori comunali, provinciali, regionali. Non è un bene? I lupofili preferiscono oppositori alla luce del sole o lacciolari e avvelenatori? Il sospetto è che tutto vada bene finché il monopolio del 'discorso sul lupo' (almeno quello pubblico) ce l'hanno loro, i lupofili/lupologi; quando anche i 'laici', il 'popolo ignorante', i pastori, i politici ardiscono prendere la parola allora non va più bene. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in altri articoli l'atteggiamento dei lupofili/lupologi è quello arrogante di chi si ritiene detentore della verità.  Il lupo è faccenda di esperti (dicono) e siccome gli esperti sono loro (e gli altri non capiscono niente) sino ad oggi la gestione del problema lupo è stata impostata a senso unico. Il problema è che, nonostante le campagne informative dei lupofili/lupologi (pagate dal contribuente), l'accettazione sociale del lupo diminusice con l'aumento della sua presenza.

Di qui una conflittualità che la politica non può ignorare. Oltretutto gli esperti hanno sinora gestito la cosa in modo autoreferenziale (anche sotto il profilo del 'ritorno' economico). E il sospetto che l'amore per il lupo non sia la sola motivazione di tanto 'movimento' non può non venire.

 

La beffa del monitoraggio

 

La questione degli 'sprechi non può essere liquidata come demagogia. Sacchetto ricorda che la Regione ha speso 334 mila euro per studi e consulenze (è bene rimarcare che non è certo uno che si è accorto oggi, in campagna elettorale, del problema, visto che da assessore provinciale all'agricoltura in provincia di Cuneo se ne è dovuto occupare parecchio).

Ma quale è stato il risultato dei monitoraggi? La richiesta di deroga per abbattimenti selettivi, inoltrata dalla Regione Piemonte al Ministero dell'ambiente, è stata respinta sulla base di un parere che si rifaceva a un Piano nazionale lupo del 2002 che 'sconsiglia' gli abbattimenti in ragione della 'mancanza di dati precisi sulla consistenza numerica delle popolazioni di lupo'. Una beffa  (vedi ns articolo Chiarezza sul lupo. L'intoccabilità è solo italiana e l'hanno decisa gli 'esperti' e gli ambientalisti).

 

E il piano lupo della Regione appena presentato?

 

Se l'opposizione contesta gli sprechi, la maggioranza in regione ha appena varato un Piano lupo che promette di salvare capre e cavoli ma che di finanziamenti ne prevede pochini. Non è anche questo un modo (legittimo, per carità) di fare campagna elettorale? (vedi ns articolo Regione Piemonte:  un 'piano lupo' elettorale ).

 

Sul piano lupo regionale è intervenuta una che se ne intende, di pecore, di pascoli e - ormai - anche di predazione: Marzia Verona che ieri sul suo blog ha scritto un commento molto articolato (link) sul Piano, senza entrare nel merito delle valenze politiche ma chiedendosi come potrebbero essere messi in pratica certi enunciati e, pur non rinunciando ad esternare diverse perplessità, riservandosi un giudizio una volta che le numerose misure previste saranno effettivamente varate.

Di seguito, invece, riportiamo l'intervento, che non evita le implicazioni politiche del dibattito, di Mariano Allocco

 


 

Predatori e prede (sul 'Piano lupo' della Regione Piemonte)

 

di Mariano Allocco

 

Parliamoci chiaro, la presunzione della 'convivenza possibile' tra predatore e animali in alpeggio è un assunto ideologico. In val Maira l’alpeggio ovino ha chiuso e tra breve andrà ridiscusso quello brado di bovini e equini e l’alpeggio così come lo si è gestito per secoli non sarà più possibile.

Il nuovo piano di difesa degli ovini dal lupo della Regione (delibera Giunta n° 38 del 15/2) prevede la sorveglianza continua del gregge, il confinamento notturno degli animali, i cani da guardiania, i dissuasori acustici, la gestione coordinata delle greggi fra più soggetti e «il Piano aziendale dovrà valutare anche la possibilità di variare la zona di monticazione temporaneamente, definitivamente o per parte della stagione di alpeggio» (!?!?), ecc..

Un piano per me velleitario, finanziato con 74.000 € che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia di euro già spesi e che mette la parola fine dell’attuale modo di gestire gli alpeggi.

Invito però ad allargare l’orizzonte dell’analisi a quanto sta succedendo sui monti anche su altri piani, per cercare di capire il perché di un approccio da parte della struttura di potere che ha la sua centralità sull’ambiente e le sue risorse e considera marginali gli interessi dell’uomo che lo vive..

E se, per assurdo, il problema in montagna non fossero i lupi, ma la presenza dei montanari?

Se così fosse, e comincio a credere che lo sia, capirei la riduzione dei servizi nei comuni alpini, il disinteresse ai ragazzi che vanno alle superiori dalle testate di valle, la disapplicazione silente della legge nazionale per la montagna, il tener fuori le zone alpine dai collegamenti telematici, l’attuale impianto istituzionale, il disegno dei confini dei collegi elettorali, ecc..

Allora va bene stanziare centinaia di migliaia di euro per gestire il lupo e glissare, ad esempio, sui sussidi per i giovani studenti, sulla defiscalizzazione per le imprese alpine, si comprende allora il disinteresse sulla questione montana, l’interesse per lo sfruttamento delle ultime risorse delle valli e le decisioni by partisan sulle grandi infrastrutture.

Tutte cose che il lupo non impedisce, ma il montanaro sì, allora mi chiedo se in una società che scivola inconsciamente verso un reality collettivo e quotidiano c’è ancora spazio per il montanaro. Il pastore è da tempo accusato di 'mancanza di una cultura di convivenza con il predatore', ma qui bisogna far chiarezza su chi è il predatore e chi la preda.

Temi da approfondire, lo faremo.

Un’ultima raccomandazione, visto che siamo in campagna elettorale, guardate che le considerazioni di cui sopra sono rivolte «a l’ase e a qui lo tocha», all’asino e al suo conduttore, alla destra e alla sinistra.

 

Mariano Allocco

Via Roma 26, 12028 Prazzo (CN)

335 7472434  email: mariano.allocco@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

pagine visitate dal 21.11.08

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