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Fotoracconto/Festa malghe Songavazzo

 

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Cantine (hilter) d'alpeggio. Monumenti minacciati  (Malga Valmezzana)

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(Aggiornamento Alpe Lenone)

 

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Lagorai (TN)

 

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(09.08.10) Pieno successo della Festa delle malghe a Songavazzo (BG). E adesso si pensa già all'edizione 2011 arricchita di ulteriori iniziative ed attività

 

Feste delle malghe: un'occasione importante per promuovere la multifunzionalità dell'alpeggio

 

Organizzata dal Consorzio Forestale Presolana, dal Comune di Songavazzo e da Amamont la 'Festa delle malghe 2010' è stata un successo. Dovuto in buona misura, oltre all'impegno degli enti, al fatto che il malghese, la sua famiglia, i suoi collaboratori 'ci hanno creduto', hanno abbracciato una filosofia di calorosa accoglienza del turista-consumatore-amico e si sono aperti alla collaborazione.

 

 

foto e testo di Michele Corti

 

 

 

Vi ho già fatto conoscere la Malga Valmezzana, il suo giovane caricatore, la sua bella cantina in un precedente fotoracconto dello scorso giugno Cantine (hilter) d'alpeggio. Monumenti minacciati  (Malga Valmezzana)  A differenza di giugno, però, (quando il cielo era grigio e faceva freddo) ieri la giornata era ideale. Il che ha contribuito al successo della Festa delle malghe 2010 che ha avuto per protagonista proprio la malga Valmezzana e la vicina Ramello della Corna, gestita dallo stesso malghese. Entrambe sono di proprietà del comune di Songavazzo e in gestione al Consorzio Forestale della Presolana che hanno attivamente contribuito all'organizzazione dell'evento. Partite un po' in sordina le prenotazioni sono rapidamente cresciute negli ultimi giorni e non sono stati pochi coloro che si sono aggregati all'ultima. Alla fine i partecipanti sono risultati 200, più di quelli attesi.

Nelle foto sopra e sotto vediamo alcune fasi dell'arrivo a gruppi dei partecipanti verso le 10 del mattino.

 

 

 

La passeggiata dal parcheggio a Malga Pora alta (la stazione sciistica) è piuttosto breve e senza salite ma il 'rinfresco' organizzato dal malghese (validamente coadiuvato da famigliari, collaboratori e amici) e dal Consorzio Forestale Presolana è stato molto gradito. Da una parte confetture torte fatte in casa dalla sorella di Alex, miele di Felice Benzoni (az. bio 'Orto felice')  più burro e maschèrpa della malga, dall'altra lo stand con i formaggi dei diversi alpeggi del 'Sistema alpeggi del Consorzio'. Il Consorzio gestisce da oltre 10 anni gli alpeggi dei comuni dell'Unione comuni della Presolana: Castione, Onore, Songavazzo, Cerete, Rovetta, Fino del Monte.

 

 

E' interessante notare come, per precisa scelta di qualità, si sono escluse le stoviglie, i bicchieri, le tazze a perdere di plastica. Tutto di ceramica e vetro. Si era pensato di utilizzare stoviglie e boccali di legno 'personalizzati' da lasciare come souvenir ai partecipanti ma i tempi ristretti con i quali è stato organizzato l'evento hanno indotto a rimandare questo proposito encomiabile alla prossima edizione. L'idea è meritevole di essere ripresa perché consente al turista di calarsi in uno 'stile' che non è folklore (molti malghesi le stoviglie di legno le usano tuttoggi) ma adattamento e valorizzazione delle risorse locali. Il Consorzio Forestale, infatti, ha materia prima in abbondanza ma anche attrrezzature e professionalità per produrre manufatti in legno di vario tipo.  Poi il legno ha il vantaggio di essere leggero e ... infrangibile (il che, in una sagra alpestre, non guasta di certo).

 

 

Tra i vari tipi di formaggi persentati predominavano le formaggelle (la formagèla della Valseriana è in attesa di Dop) ma vi erano anche i fantastici strachì all'antica a munta calda (per i qual, invece, sta adoperandosi molto attivamente e intelligentemente la dinamica condotta delle Valli Orobiche di Slow Food). Prodotti che affondano le loro radici nella storia e tradizione di queste malghe; anche se non va dimenticato che qui si faceva (e si fa)anche  formaggio grasso 'tipo Bitto'.

 

 

La presenza in una malga dei formaggi di altri alpeggi è un gran bel segnale perché segna la rottura di quel fattore di 'gelosia' che ha sinora impedito le collaborazioni 'orizzontali' tra i malghesi. E' vero che la volontà di 'fare sistema' è caldeggiata energicamente dal Consorzio e non nasce 'dal basso', ma è comunque un gran risultato che i malghesi accettino di presentare i loro formaggi in un'altra malga e che il malghese 'locale' a sua volta accetti che siano presentati al turista-consumatore nella sua malga i prodotti dei suoi colleghi.

 

 

 

Come si accennava all'inizio il successo del'evento è stato determinato dalla convinta partecipazione del malghese. Sopra vediamo Alex che si prodiga nelle spiegazioni sulla lavorazione del latte e le diverse tecniche casearie. Ha parlato ininterrottamente per due ore con grande passione anche ripetendo le spiegazioni a favore di nuovi ascoltatori.

 

 

Mentre alcuni degustavano, altri ascoltavano Alex, altri 'scoprivano' da soli la realtà dell'alpeggio. Come questi 'bocia' attratti dai maiali mantenuti presso il piccolo caseificio della malga.

 

 

Quando la maggior parte dei turisti-partecipanti si era già avviata alla seconda tappa della Festa (la Malga Ramello della Corna 'location' della polentata) alcuni dei protagonisti posano soddisfatti: oltre ad Alex (al centro, con la divisa da lavoro) vediamo nella foto sopra Andrea (Eterovich) direttore del Consorzio e Giuliano (Covelli), il sindaco di Songavazzo. Tutti e tre hanno fortemente voluto l'evento e ora ne assaporano il successo. C'è un altro protagonista che merita di essere citato (ma in questo momento è già andato alla Malga Ramello e lo 'riprendiamo' poi).

 

 

 Eccoci arrivati a Ramello della Corna con un'altra mezzoretta (ma forse qualcosa di più, si chiaccherava).  Il cammino nel bosco era piacevole. A beneficio dei più interessati ho raccontato qualcosa della storia di questi alpeggi. Noto, come sempre, che anche persone di cultura che non sono affatto digiune di storia locale, spesso non conoscono la realtà della transumanza del passato che portava i malghesi  di queste parti nel milanese o nella bassa bresciana e i pastori ovini sino in Svizzera. Un motivo per cercare di approfondire gli aspeptti storico-culturali dell'alpeggio sia organizzando spazi all'interno della Festa che attraverso piccole pubblicazioni o conferenze. Da Malga Ramello possiamo facilmente scorgere la Malga Valmezzana dove ci trovavamo prima (freccia). Il paesaggio è molto piacevole. Fasce di bosco alternate al pascolo che occupa i crinali tra una e l'altra delle diverse vallette che dal Monte Pora scendono verso al Val di Frücc. Su ogni crinale una malga: Valzelli (ora abbandonaya), Valmezzana, Ramello della Corna e Ramello del Nedi. Un piccolo paradiso.

 

 

 

La malga (per chi ancora non lo sapesse 'malga' in bergamasco e in tutti i dialetti occidentali della lingua lombarda significa 'mandria da latte') sta utilizzando una porzione di pascolo immediatamente a monte dei fabbricati dell'alpeggio. I partecipanti alla Festa hanno quindi la possibilità di ammirare e... coccolare le mucche.

 

 

Insieme alle mucche pascola questo Haflinger (foto sotto) che pare molto abituato alla presenza di 'ammiratori'.

 

 

 

 

Qui sopra (a sinistra) vediamo Felice, produttore ortofrutticolo bio di Songavazzo, che ha  molto contribuito alla buona riuscita della Festa non solo con i suoi prodotti (sotto le patate già cotte) ma anche seguendo gli aspetti 'logistici' della cucina e distribuizione del cibo.

 

 

La Festa è stata ispirata a criteri di sostenibilità, km 0, riciclo e qualità. Tutti i partecipanti potevano utilizzare un bicchiere di vetro (che si poteva poi tenere). Quindi piatti di ceramica smaltata e posate in acciaio (per il legno ci si attrezzerà come già detto).

 

 

Il vino era rigorosamante made in Bergamo come denuncia la damigiana 'targata' (produttore az. agr. Stelù di Grumello del Monte).

 

 

Sotto il momento clou della distribuzione della polenta. Fa un grande piacere vedere questi fabbricati animarsi di gente (li ho sempre visti deseri). Da quando è stata realizzata la nuova casera a Malga Valmezzana il ruolo di questa malga (Ramello della Corna) è un po' appannato. In attesa che i locali già disponibili per l'agriturismo vengano arredati e completati gli 'impianti tecnologici'. Sono i tempi della burocrazia italica (ma che noi lombardi abbiamo la gran colpa di aver subito e poi fatto nostri, argh). tempi e 'passaggi' che 'ammazzano' la voglia di fare. Lunghe procedute per ottenere i finanziamenti, le autorizzazioni. Intanto i treni passano. La sistemazione a fine agrituristico di questa fabbricato risale a dieci anni. Sono stati fatti poi diversi interventi ma prima che il primo ospite potrà dormire qui passeranno ancora degli anni.

 

 

Da Malga Ramello si scorge Malga Ramellino (alias Ramello del Nedi). Un fabbricato imponente oggetto di una ristrutturazione principale alla fine degli anni '70 e oggi praticamente inutilizzato (ci pascolano per un breve periodo le pecore). Il prossimo anno si pensa di proporre anche un'escursione che coinvolga la Malga Ramellino. Ramellino, tra l'altro', pur in territorio di Songavazzo è proprietà del vicino comune di Onore. In questo modo nella Festa vedrebbe pienamente coinvolto anche questo secondo comune. Estendere la Festa a Ramellino potrebbe anche 'stimolare' soluzioni d sua valorizzazione e il ripristino del sentiero che la collega alla Corna. Il tutto si inserirebbe nel 'Progetto di massiccio' del Monte Pora che prevede quali aree di intervento prioritarie la ruralità, le malghe, i percorsi escursionistici e di MTB. Speremm.

 

 

 

La Festa non è certo un evento fine a sé stesso. Accende i riflettori, almeno per un giorno, sulla realtà degli alpeggi; stimola propositi, fa scambiare idee. Mette in primo piano  un grande patrimonio di prodotti, paesaggi, storia, tradizione. Che attende di essere valorizzato a pro degli stessi residenti che l'hanno quasi 'dimenticato', ma che poi scoprono con entusiasmo di avere nel proprio comune possibilità inaspettate di passeggiate, attività all'aria aperta. I più consapevoli si rendono anche conto dell'importanza della riscoperta di memorie condivise che hanno segnato la vita e la cultura di una serie interminabile di generazioni passate. Memorie collegate a valori che oggi tornano prepotentemente di attualità e che anche i 'cittadini' - e questa è la novità - ora sono in grado di apprezzare.

Sulla via del ritorno ripasso da Valmezzana. Qui ho modo di discorrere con Alex e C. (padre, sorella, morosa, amici). Si parla delle prospettive dell'agriturismo e della creazione di un circuito di 'vacanze in alpeggio'. Il terreno è fertile. Alex dimostra di aver compreso la logica dell'approccio al turista-consumatore, la possibilità di farselo amico, un coproduttore su cui poter contare per disporre di un canale sicuro e remunerativo per i prodotti della malga ('a chi viene anche per acquistare pochi etti di formaggio, se ho tempo, offro anche il caffè; poi tornano). La 'domanda' di servizi turistici da parte di chi capita qui è evidente ('molti sbagliano la strada per il Rifugio Magnolini, vorrebbero che gli si facesse da mangiare ma non siamo ancora pronti'). Spiego (l'avevo già fatto la volta precedente) che la normativa lombarda sull'agriturismo prevede la formula 'in famiglia' che non impone la realizzazione di servizi e cucine dedicati. La sensazione è che questa malga si è 'messa in moto'. C'è gente giovane e motivata. Intanto arriva parecchia gente che, finito il pranzo alla Corna, ripassa di qui per acquistare i prodotti. Alcuni sono arrivati anche a cavallo (foto sotto). L'anno prossimo ci sarà possibilità di verificare se le idee messe in movimento ieri alla Festa potranno superare i muri di gomma della burocrazia.

 

 

 

 

 

 

 

 

pagine visitate dal 21.11.08

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