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(15.04.10) Anticipati
alcuni risultati dello studio del Parco delle Orobie
bergamasche: sarebbero almeno 5-6 i lupi presenti
Lupi
orobici: per ora non sono un problema
ma
è meglio prevenire
di Michele Corti
In tutta la Svizzera
ci sono 12 lupi di cui 3-4 nel Canton Grigioni (da cui
possono provenire i lupi delle Orobie); desta quindi
un po' di perplessità l'annuncio della presenza
di almeno 5-6 lupi sulle Orobie in 'piccoli gruppi famigliari'.
L'importante è che i danni restino limitati
e ci sia una reale volontà di prevenzione aiutando
i pastori e non colpevolizzandoli
Il
lupo ha fatto capolino nelle Orobie all'inizio del decennio
(scambiato per lince). L'unica foto, però, è
del 2003. Sinora i lupi hanno mantenuto un comportamento
elusivo anche se qualche caso di predazione di capre
e pecore c'è stato. Non negli ultimi inverni,
però, tanto che i pastori erano convinti che
'non ci fosse più'. Probabilmente gli inverni
abbastanza rigidi hanno messo a disposizione facili
prede indebolite e carcasse (caprioli in primis)
e questo ha contenuto la predazione di animali domestici.
Tra la dieta del lupo orobico figura qualche capra,
ma si tratta di capre verosimilmente non portate a valle
in inverno e quindi 'vittime' più che del lupo
della imprevidenza dei proprietari.
In
Svizzera c'è una strategia di prevenzione attiva
Posto
che il lupo non può attraversare la pianura padana
e arrivare sulle Orobie direttamente dall'Appennino
esso (a meno che qualcuno li reintroduca illegalmente) deve
venire dalla Svizzera. Ma in Svizzera tra Vallese, Ticino
e Grigioni i lupi sono una dozzina e la possibilità
di formare branchi è limitata dalle norme a tutela
della pastorizia che prevedono che un esemplare venga
abbattuto dopo la trentesima pecora predata. Quindi,
a parte ogni altra considerazione sull'habitat e la
sua idoneità a 'sostenere' popolazioni lupine, sono
da esculdere forti aumenti di esse sia in
Svizzera che in Lombardia. Non è realistico pensare
che si possa instaurare una situazione simile a
quella delle Alpi liguri e piemontesi al confine con
la Francia. Nonostante questo, anche se i lupi dovessero
rimanere in numero contenuto, è bene che ci sia
una strategia di prevenzione.
Sinora
gli esperti hanno spesso lamentato che da parte dei
pastori è stata persa la 'cultura della
difesa', che lasciano le greggi incustodite ecc.
Se si vuole che la presenza del lupo venga in qualche
modo accettata dai pastori è necessaria una strategia
attiva di prevenzione che non scarichi nuovi gravami
sul lavoro del pastore o che comunque comporti adeguate
compensazioni (sia quindi 'sostenibile' tenendo conto
delle diverse modalità del pastoralismo e delle
differenze di morfologia del terreno ecc.). Rimborsare
i danni subiti è già indice della sconfitta
di una strategia di prevenzione. Nei Grigioni, dove
i lupi sarebbero meno che nelle Orobie, c'è un
centro per la prptezione della predazione del bestiame
minuto (ovicaprini) e alcuni specialisti di cani a disposizione
del pastori. Esperti 'dalla parte dei pastori' e non
- come succede in Piemonte - dalla parte del lupo. Sia
ragionando di cani che di recinzioni che di altri mezzi
di dissuasione passivi ed attivi (acustici, pallottole
di gomma ecc.) bisogna tenere presente che non c'è
una soluzione standard. Il WWF ha puntato troppo sui
cani da guardiania che spesso creano altri problemi
e non possono essere introdotti; serve più
flessibilità, studiare le soluzioni con i pastori
e non proporre o imporle solo perché 'in
Abruzzo hanno funzionato bene'.
Politica
pastorale
Il
tema lupo sulle Orobie può essere affrontato
con una certa serenità perché l'impatto
è stato sinora trascurabile. Una serenità
che manca in Piemonte e che è mancata lo scorso
anno anche nelle Orobie, quando l'orso ha provocato
parecchi danni anche di forte incidenza psicologica
(le stalle 'violate'). Se il tema prevenzione dei danni
si inserisce all'interno di una rinnovata attenzione
alla pastorizia da parte dei soggetti interessati (non
solo il Parco ma anche le Comunità Montane, la
Provincia e la Regione con il coinvolgimento attivo
delle associazioni allevatori e pastori) la gestione
del lupo sulle Orobie può rappresentare una occasione
di una strategia equilibrata che non contrapponga
la wilderness alle attività tradizionali
'deboli' e alla presenza dell'uomo in montagna. Le possibilità
ci sono: c'è la risorsa della pastorizia transumante
troppo spesso considerata 'marginale', c'è la
capra Orobica legata al Bitto e ad altri prodotti.
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