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verso un suo inasprimento?
Una svolta nella ‘guerra del Bitto’
I ‘ribelli’ rientrano nella
Dop ma costituiscono un Consorzio alternativo
Comunicato Stampa del 11.06.2010
del
Presidente Paolo Ciapparelli
Venerdì
4 giugno, a Gerola Alta
presso il Centro del Bitto storico alle ore 20.30 il notaio Barlascini di Morbegno ha regolarizzato
la nascita del “Consorzio Salvaguardia
Bitto Storico”.La
mossa era da tempo nell’aria, con Paolo Ciapparelli, presidente dell’Associazione
Produttori Valli del Bitto, a sostenere da tempo che, in caso di rientro dei produttori
ribelli nella Dop, ciò non avrebbe comportato il rientro nel Consorzio CTCB
(Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto).
Va
ricordato che i produttori “storici” o “ribelli” sostengono la fedeltà al
metodo tradizionale di produzione e producono il Bitto negli stessi alpeggi
dove lo si produceva da secoli (prima che la Dop fosse estesa a tavolino a
tutti gli alpeggi della Provincia di Sondrio). I “produttori storici” erano usciti nel 2006 dalla Dop per protestare
clamorosamente contro le modifiche del disciplinare di produzione del Bitto Dop
che introducevano delle “innovazioni” che, a loro parere, stravolgevano aspetti
fondamentali della produzione (alimentazione con mangimi, uso di fermenti
selezionati).
Ora,
ottenuta una buona visibilità della loro causa ed incassato il sostegno di Slow
Food e di tanti estimatori degli autentici prodotti della tradizione, i
“ribelli” hanno ritenuto di voltare pagina e di passare dalla provocatoria
autoesclusione dalla Dop ad una contestazione interna alle regole della Dop
stessa. Il Consorzio per la Salvaguardia del Bitto Storico, sostituisce così,
dopo quattordici anni di attività, la gloriosa associazione, che tante
battaglie ha condotto per difendere il Bitto della tradizione. C’è da
notare, di fortemente positivo, che la nascita del nuovo consorzio ha
ulteriormente rinsaldato il gruppo di produttori storici, in quanto tutti e
quattordici i produttori aderenti alla vecchia associazione
sono confluiti nel consorzio, che ha mantenuto inalterate tutte le cariche
sociali dell’associazione, a partire da quella di presidente
Venendo
all’atto pratico, la prima mossa del nuovo consorzio, è stata quella di
richiedere al CSQA di Thiene di avviare il controllo delle produzione e la conseguente marchiatura
Bitto escludendo il Consorzio istituzionale da tale manzione. Il CSQA
è l’ente indipendente (rispetto ai Consorzi) incaricato
e riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali al cui controllo devono sottostare i prodotti Dop. In
questo modo il Consorzio per la
Salvaguardia del Bitto Storico si propone di svolgere un’attività parallela
e alternativa al consorzio “ufficiale” che raduna ottanta produttori di Bitto
sparsi nell’intera provincia di Sondrio.
Il
nuovo consorzio, ovviamente, si atterrà alle regole più rigorose previste per i
produttori di Bitto, che già oggi (sulla base di alcune clausole del
disciplinare introdotte per venire parzialmente incontro ai produttori
“storici”) intendono distinguere la loro produzione in senso tradizionale
(mungitura a mano, impegno a non utilizzare mangimi e fermenti selezionati nel
latte). Questa produzione nell’ambito della Dop, può fregiarsi del nome
dell’alpeggio impresso sullo scalzo (corona). Il
Bitto Dop del Consorzio per la
Salvaguardia del Bitto Storico si distingue ulteriormente in quanto
proveniente esclusivamente dalla zona originaria di produzione (le Valli del
Bitto) ed è ottenuto mediante aggiunta
obbligatoria di latte di capra Orobica di Valgerola al latte vaccino. Inoltre
anche il Presidio Slow Food cambierà nome: si trasformerà da Presidio Slow Food
Valli Bitto a Presidio Slow Food Bitto storico
Da oggi
i “ribelli” – che nel novembre 2009 erano stati colpiti da pesanti sanzioni da
parte del Ministero – continueranno a
battersi per il pieno riconoscimento delle peculiarità della loro produzione ma
non più nella posizione di “fuorilegge” bensì dall’interno della Dop.
Questo
nuovo scenario potrebbe favorire la ricerca di una soluzione duratura della
“guerra del Bitto” sempre
che vi sia la volontà politica da parte delle istituzioni (Regione Lombardia in
primis). In assenza di questa condizione la “guerra” potrebbe assumere toni
anche più aspri di quelli già registrati in passato.
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Bitto Dop “generico”
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Bitto Dop “tradizionale”
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Bitto Dop “storico”
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Produttori
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Consorzio tutela Valtellina Casera e Bitto
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Consorzio tutela Valtellina Casera e Bitto che si impegnano a rispettare regole più rigide
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Consorzio per la Salvaguardia del Bitto
Storico
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Area di produzione
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Tutta la provincia di
Sondrio + alpeggi
“storici” dell’Alta Val Brembana (BG)e Val Varrone (LC)
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Tutta la provincia di
Sondrio + alpeggi
“storici” dell’Alta Val Brembana (BG)e Val Varrone (LC)
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Valli del Bitto + alpeggi “storici” dell’Alta Val
Brembana (BG) e Val Varrone (LC)
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Mungitura
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Anche a macchina
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Solo a mano
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Solo a mano
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Aggiunta latte di capra
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Facoltativa sino al 10%
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Facoltativa sino al 10%
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Obbligatoria (minimo
5%)
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Fermenti aggiunti al latte
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Consentiti anche quelli selezionati
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Non consentiti
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Non consentiti
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Mangime
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Consentito sino a 3 kg al giorni per vacca
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Non consentiti
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Non consentiti
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