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Per rompere il monopolio di parte nella gestione dell'orso e della comunicazione in materia stiamo organizzando un Centro di referenza e di controinformazione sull'impatto dell'orso su pastorizia, agricoltura, vita rurale i Trentino, Veneto e Lombardia

 

Danni da orso non riconosciuti, 'falsi attacch', 'incontri' spiacevoli con Yoghi e Cindy?

 

scriveteci

 

purché attendibili e accompagnate da nome, cognome e indirizzo le vostre segnalazioni 'censurate' e inascoltate saranno pubblicate da Ruralpini anche in vista della preparazione di un LIBRO BIANCO

 

 

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Nella zona del Bondone (TN) orsi senza freno.

Non c'è rispetto per la gente di montagna

 

di Michele Corti

 

Notizie di stampa e segnalazioni di lettori trentini parlano di un'orsa con tre cuccioli che scorazza impunemente nella zona del Bondone. Fuori dal Trentino le notizie, per nulla divertenti, si sono trasformate nella storiella dell'orsa 'inoffensiva' che si, entra nei paesi, ma solo perché 'ghiotta' di ciliege

 

I fan dell'orso hanno sottolineato la passione per le ciliege dell'orsa che, con tre pargoli al seguito, si aggira dai primi di giugno nei pressi dei paesi della zona del Bondone. Così si mette in ombra il fatto che, prima di passare alla dieta estiva vegetariana, il predatore si era concesso vari pasti a base di carne fresca ovicaprina e avicunicola. I fan dell'orso trascurano anche che le 'mangiate' di ciliege protrattesi per giorni abbiano semidistrutto un frutteto. La 'simpatica' Cindy (nei cartoons la fidanzata di Yoghi) non si limita a prelevare le ciliege dai rami bassi ma con il suo lieve peso  sale sulle branche degli alberi, spezzandoli. L'allegra brigata ha poi distrutto l'impianto di irrigazione. Cosa sarà mai? La Provincia pagherà. E' il modo di ragionare degli ambientalisti di città, ovviamente.

I contadini della zona, dove si producono anche albicocche, pesche, mele non sono affatto contenti dell'idea di veder devastati i propri frutteti per assecondare lo sfizio della gente di città che gongola all'idea degli orsi liberi, liberi di fare tutti i loro comodi. Una pianta sostituita non da frutto subito. Una pianta danneggiata è suscettibile a fitopatie che possono poi trasmettersi anche alle piante sane ecc. ecc.

 

Ma che animale 'selvaggio' è quello che entra impunemente nelle stalle, nei pollai, nelle conigliere, nei frutteti, nelle arnie come a un self service?

 

Ma che 'animali selvaggi' sono se si installano intorno ai paesi a 'prelevare' comdamente caprette o frutta a secondo della stagione? Che fondamento di etica ambientale ha consentire la devastazione di allevamenti e coltivazioni senza che nessuno muova un dito. Nel frutteto oggetto della 'voglia di frutta' dell'orsa la devastazione è proseguita per tre giorni di fila senza che il personale del Corpo Forestale Provinciale si facesse vivo. Intanto l'orsa ha imparato che il suo avvicinarsi ai paesi, la sua predazione 'facile', le devastazioni dei frutteti sono un comportamento 'che paga'. E la sua paura dell'uomo continua a diminuire con conseguente aumento delle probabilità di 'incontri'.

 

 Localizzazione segnalazioni orsi nel 2009 Da 'Rapporto Orso, 2009' Ufficio Faunistico - PAT

 

Troppo successo riproduttivo, ma poca o nulla diffusione

 

Dal punto di vista dell'aumento della popolazione ursina il programma di ripopolamento è stato un successo (con il piccolo 'neo' legato al fatto che, sinora, la progenie è tutta attibuibile solo a due maschi). Gli orsi in Trentino  sono ormai 40, protetti da norme che li rendono intoccabili (bisogna che l'orso penetri in un locale con presenza di umani o che ferisca a morte un umano perché si possa abbattere). Però sono concentrati nell'area relativamente ristretta del massiccio Brenta-Paganella nel Trentino centro-occidentale. Da una parte c'è la barriera ecologica dell'Adige (più autobrennero, ferrovia e statale), dall'altra c'è la dorsale montuosa che divide il Trentino dalla Lombardia che, sinora, ha  limitato l'irradiazione (ma non è difficile intuire che qualora essa si facesse consistente si troverebbe a confrontarsi con i cacciatori bresciani che non hanno alcuna intenzione di vedersi ridotto dagli orsi il già modesto numero di ungulati prelevabili). A Nord c'è la provincia di Bolzano (dove gli orsi sono poco graditi), a Sud zone più intensamente abitate e di forte presenza turistica.  Così gli orsi nell'area 'calda' cominciano ad essere tanti, a stare 'stretti'. Cindy non ci pensa nemmeno a risalire in montagna finché i pargoletti sono piccoli e facili prede degli orsi maschi (che hanno il 'vizietto' di cannibalizzare i giovani indifesi). Quindi se ne sta nelle zone abitate, almeno fino a quando dalla 'cabina di regia' dell'Ufficio Faunistico i 'signori dell'orso' decideranno qualcosa in merito.

 

La storia di Leonella: quando gli animalisti cambiano idea sull'orso

 

A Baselga del Bondone la Cindy non si è limitata a sbranare capre e pecore qualsiasi. Ha infranto anche il sogno di Leonella Partelli. Leonella è di professione maestra, ma ha anche un diploma di infermiera ed è animalista. Nella località 'Pra de l asen' (un nome un destino) ha raccolto animali, anche feriti,  di cui la gente voleva disfarsi o che comunque non poteva più tenere: ci sono capre, pecore, maiali cino-thailandesi, asini, oche, conigli, galline. INon si tratta di uno di quei 'rifugi' un po' tristi ma di un centro vivo, frequentato, dove gli animali sono utilizzati per la pet therapy, per il trekking con i bambini (Leonella  ha anche conseguito un titolo di esperta in Pet therapy presso il Centro di Formazione Permanente dell’Università degli Studi di Genova). ll 'Centro' per la Pet Therapy del Bondone è nato grazie alla passione di alcuni volontari che per cinque anni nei week-end hanno lavorato per recintare terreni dismessi all’uso dell’agricoltura, investendo soldi e tempo e facendo un lavoro incredibile.   In estate il centro di Leonella è frequentato dai ragazzi disabili che provengono dalla  Lombardia. A volte i ragazzi erano accompagnati nelle loro passeggiate da una pecora-guida, Meringa dolce e affettuosa pecorona Bergamasca abituata al pubblico e diventata famosa nei laboratori per ragazzi al Museo Tridentino di Scienze Naturali. Meringa non c'è più, però. Un bel (si fa per dire) giorno (erano i primi di giugno di quest'anno) è arrivata l’orsa e la pecora Meringa è stata sbranata per salvare il suo piccolo (un capretto è stato spezzato in due con un solo morso e poi lasciato lì). Leonella e le persone a lei vicine dopo questo episodio hanno riflettuto e il loro atteggiamento sull'orso è ora ben diverso. E si chiedono: 'Siamo animalisti noi che abbiamo salvato animali feriti o destinati al macello perché 'ingombranti' o i fan dell'orso che se ne stanno in città'?

 

 

La maestra Leonella con la famosa pecora Meringa poi sbranata dall'orsa (da Vita Trentina)

 

Una nonna terrorizata

 

Tra le varie 'imprese' dell'orsa delle sue 'settimane brave'  c'è da segnalare anche l' 'incontro' ursino avvenuto a Vezzano in prossimità del paese di una coppia di nonni con nipotini. I nonni arrivavano sottovento senza far rumore e l'orsa aveva i cuccioli. Solo per alcune circostanze (un orsetto che è uscito all'improvviso dal bosco mettendo in allarme la piccola comitiva, la presenza di un muretto alto 1,5 m) l'incontro non è finito peggio. L'uomo seguendo i consigli 'in caso di orso' è stato fermo ma la nonna è caduta a terra perché, presa dalla paura, si era messa a correre. E' stata avvicinata a meno di un metro dall'orsa ed è rimasta terrorizzata.

Intanto da qualche settimana la gente che deve recarsi negli orti, frutteti, campi vicino ai paesi  si porta dietro una roncola (come minimo). Dovremo arrivare alla situazione delle zone 'calde' degli Usa e Canada dove la gente (vecchiette comperse) gira sempre con un fucile carico per paura degli orsi? Dove se ti dimentichi addosso o in macchina un pezzetto di cibo rischi la vita?

I 'signori dell'orso' nei loro uffici del Parco Adamello Brenta e della PAT si rendono conto del 'danno biologico' causato dal terrore dell'incontro con i LORO orsi? Si rendono conto che un anziano può morire d'infarto? Quanto valutano questi 'impatti sociali'? Molto poco. Visto che le assicurazioni per i  'danni da orso' prevedono un risarcimento per una vita umana spezzata dall'orso pari a 265.000 € (se si rinuncia a qualsiasi ulteriore rivalsa in sede giudiziale e si sta schisci).

 

 

 

 

 

 

 

 

pagine visitate dal 21.11.08

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