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(19.08.10) Abbiamo
intervistato Il
pastore Sandrini costretto a lasciare l'alpeggio dopo
troppe notti da incubo. 'C'è qui l'orsa con i
tre cuccioli' 'Non ti puoi arrangiare? Non possiamo
venire adesso'. La squadra di emergenza arriva in ritardo
e che fa? Caccia via l'orsa? No, le da mangiare.
Ma
quale convivenza? Pastore fugge dall'alpeggio a causa
dell'orsa famelica 'Non ne posso più'
di
Michele Corti
Ivan
Sandrini racconta oggi tutti i particolari della situazione
'di emergenza' in cui si è venuto a trovare.
Una situazione in cui non pare - sulla base di quanto
racconta - che la squadra di emergenza dimostri
di saper risolvere situazioni critiche. E' la messa
in scena della 'facile convivenza' che va a pezzi.
Ecco
come i verdi vedono la faccenda di danni da predazione.
Basta monetizzare. Il pastore è un poveretto
che allunga la mano. Paternalismo? Peggio direi.
Su
l'Adige di questa mattina si legge la notizia di un
pastore che scappa via dall'alpeggio in anticipo esasperato
a causa della convivenza con un'orsa con tre cuccioli.
E' un pastore della Associazione pastori lombardi (nella
rete Ruralpina) e ho facilmente reperito il suo numero
di cellulare. Ivan Sandrini, questo il nome del pastore,
non si fa pregare a parlare. 'Si rende conto che sta
lanciando accuse pesanti?' 'Non ho paura di dire la
verità, ho già detta ai giornalisti che
mi hanno chianmato e la ripeterò nei particolari
domani quando devo scendere e mi aspetta una nuova intervista
a l'Adige' 'Sono pronto a mettere nero su bianco'.
Va
chiarito che Sandrini, che oggi ha 35 anni, dall'età
di 15 viene in Trentino. La sua famiglia viene ad alpeggiare
nell'Adamello Brenta da trent'anni e da 17 carica Malga
Prada sopra San Lorenzo in Banale. Sono pastori 'di
razza', originari di Ponte di Legno ai confini del Trentino
(a Vermiglio, sull'altro lato del Tonale sono anche
lì pastori di tradizione e hanno un dialetto
molto simile).
Insomma
gente del mestiere che queste montagne conosce molto
bene
L'orsa
famelica continua a colpire (quanto è lassista
il Pacobace!)
A
mettere in crisi il nostro pastore è un'orsa
che dopo averne combinate di cotte e di crude (vedi
articolo su Ruralpini leggi)
ha deciso nelle ultime settimane di saziare la propria
fame con le pecore di Sandrini. Mica pecore 'allo sbando':
1300 pecore custodite di notte in un recinto elettrico
'semi-doppio' ('non ho abbastanza rete per fare un secondo
recinto esterno completo').
E'
un'orsa che in altri paesi avrebbero già abbattuto
tanto ha imparato ad avvicinarsi ai paesi (e persino
ad entrarvi). 'Non ha paura di niente pur di mangiare'
dice Ivan.
'Una
notte è arrivata sottovento, i cani non l'hanno
sentita. Era a 6-7 m dal container che mi ha dato la
Provincia per stare vicino alle pecore di notte, a 1
m da un cane. Quando sono arrivato con la pila si
è drizzata in piedi, il cane sembrava morto,
non si muoveva. Quando poi i cani l'hanno inseguita e
uno ferito uno. Gli ha staccato
un orecchio e ha ancora una ferita alla testa'.
Ma
nonostante i petardi ('quellà lì i pedardi
non gli fanno un baffo, se li mangia i pedardi'), l'inseguimento
dei cani, i rumori è tornata di seguito per una
settimana tutte le notti.
Sandrini
riconosce che la Provincia gli ha fornito con grande
sollecitudine il container e 10 rotoli di rete ('quelle
cose lì te le danno subito').
Quella che contesta è l'operatività della
'squadra speciale di emergenza 24 ore su 24'. Quella
che dovrebbe arrivare sul posto nel più breve
tempo possibile: 'In qualsiasi caso in cui gli orsi entrano
in conflitto con le attività umane la squadra
emergenza orso arriverà sul postoper cercare
di risolvere il problema'. Il nostro pastore è
pronto a sostenere 1) che la squadra non è arrivata
nel più breve tempo possibile; 2) che non ha
risolto il problema.
Immagini
'di repertorio' di un precedente attacco di orsi in
trentino ai danni di pastori bresciani. Nel caso di
questi giorni 'è rimasta solo la pelle' ha riferito
il pastore
Pronto
intervento?
'Ho
chiamato diverse volte al numero verde senza avere risposta,
sarà anche che è caduta la linea
qualche volta e non posso essere sicuro che non volessero
rispondere; comunque ho qui gli orari delle chiamate
sul mio cellulare. Poi quando hanno risposto e gli ho
detto "Sono qui con un'orsa e tre cuccioli"
mi sono sentito dire dal coordinatore: "E' notte
non ce la fai ad arrangiarti?". "Ma come faccio
a mandarla via io, vado lì con il bastone?"
Quello
che al pastore non va giù è che: 'da
una parte ti dicono che gli orsi non sono pericolosi,
poi, però, mi hanno continuato a dire quando
sono arrivati: "attento è pericolosa".
Sandrini
sostiene (lo riporta l'Adige di oggi) che sono
le stesse guardie della squadra speciale ad avere paura.
'Mi hanno chiesto se c'era un riparo. Per la pioggia
faccio io? No per le guardie se l'orso attacca'. In
effetti le guardie sono anch'esse vittime della situazione
(Sandrini riferisce che sono le prime a lamentarsi).
Le pallottole di gomma fanno ben poco (e non è
un tiro facile e preciso). I pallettoni di sale erano un bel
deterrente perché per un po' di giorni il sale
brucia e all'orso gli passa la voglia di tornare sul
posto dove ha fatto la spiacevole esperienza. Ma da
qualche tempo sono stati eliminati.
Rimane
la siringa di narcotico o la cartuccia a palla. Ma dopo
l'episodio dell'orsa annegata e le valanghe di critiche
le guardie sono caute ad usare i metodi drastici anche
se le situazioni sono critiche. Se l'orso è ferito
potrebbe assalire le guardie e metterne a repentaglio
la vita, se l'orso viene ucciso non sarabbero mai finiti
i processi per stabilire se era lecito o no tirare e,
in ogni caso, la prospettiva di finire in prima pagina
e di diventare la bestia nera degli animalisti (che
potrebbero anche passare a vie di fatto) non alletta
le guardie.
Così, stante
gli scarsi risultati dei mezzi soft e nel timore di usare
i mezzi estremi - anche quando previsti dall'ultragarantista
(per l'orso) protocollo di gestione dello stesso (PACOBACE) -
l'efficacia della squadra è limitata.
C'è
anche un 'avvocato dell'orso' sul posto
Vi
è poi un aspetto un po' inquietante. Il pastore
riferisce della presenza di un 'infiltrato', un orsofilo,
tale Angelo, un 'naturalista' (di fatto uno stradino
in forza alla provincia). Questo Angelo, armato di macchina
fotografica viene a 'controllare che non si faccia male
all'orso' (lo riferisce Sandrini). Sempre secondo il
pastore questo personaggio avrebbe il permesso per circolare
sulle strade forestali. A dir poco singolare. Ma è
regolare che l'operato della squadra sia condizionato
da un avvocato dell'orso? E allora perché anche
i pastori non possono avere un avvocato che sta lì
a vedere se le guardie fanno il loro dovere per difendere
il pastore?
Il
personaggio in questione quando ha visto che l'orsa non
ha potuto più sbranare le pecore avrebbe commentato:
'poverina non ha potuto mangiare'. No comment.
Immagini
'di repertorio' di un precedente attacco di orsi in
trentino ai danni di pastori bresciani. Nel caso di
questi giorni 'è rimasta solo la pelle' ha riferito
il pastore
Quando
la squadra è arrivata (erano in 4 con due macchine)
due guardie si sono sistemate nel container, le
altre due in una tenda ('in allegria', così l'orsa
- che notoriamente ama ascolatare i canti degli umani
a rispettosa distanza - non si è fatta vedere).
In definitiva l'azione delle guardie è consistita
nel dare da mangiare all'orsa a 300 m dalle pecore .
La squadra è poi tornata ancora a nutrire la
povera bestiola. Il fatto è che l'appetito è
tanto e arretrato (allattare 3 marmocchi ....) e che
la pecora è così buona... Sì buona,
specie quando si ha fame come supermamma orsa. 'Le ha
mangiate tutte, era lì che raschiava la pelle
tanto era affamata'.
Vale
la pena riferire anche la tecnica usata dalla furba
bestiaccia
per sbranare le pecore (la volta che ci è riuscita).
Sul far del mattino è calata dall'alto facendo
terrorizzare le pecore che si sono spinte verso il basso
(come fanno sempre gli animali in fuga) e facendone
saltare fuori qualcuna dalla recinzione elettrificata.
L'orsa
è tornata?
Due
giorni fa di notte i cani erano nervosi e il pastore
ha di nuovo temuto la presenza dell'orsa.
'Però
con la foschia non me la sono sentita di girare con
la pila, già una volta me la sono trovata a un
passo quando, forse con incoscienza ignorando il pericolo
ero andato a vedere una pecora che era rimasta impigliata
nella rete'.
Visto
che l'orsa non se ne va è il pastore che ha deciso
di portare via le prede.
Tutto
questo dovrebbe far riflettere quei signorini che rimproverano
ai pastori di non fare bene il loro mestiere. Basta
fare i recinti dicono. La mettono facile loro, lautamente
pagati dagli enti pubblici per divulgare (e ridivulgare)
queste verità scientifiche.
In
questa storia abbiamo pecore terrorizzate che saltano
fuori delle reti (e vengono pappate), pecore impigliate
nella rete, un cucciolo d'orso che riesce ad entrare
nella rete con la mamma fuori (chissà che scena!).
I recinti: la panacea. Non proprio.
Ai signorini che
predicano la 'convivenza' dell'agnello e del lupo o
orso (si
credono novelli S. Francesco, ma sulla pelle degli altri)
va anche fatto notare che lo scorso anno di 1.000 €
di danni denunciati dal pastore Sandrini la provincia
ha liquidato solo 570 €. Il resto dovrebbero mettercelo
WWF e Legambiente se fossero coerenti. Di tasca loro,
però.
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